A bordo del bus green

I mezzi pubblici di Mosca saranno presto ad alimentazione elettrica. Il bando per presentare i prototipi ecologici scade il 1° novembre 2011

Le autorità della capitale hanno deciso di trasformare Mosca, entro il 2015, in una delle prime tra le megalopoli mondiali nell'utilizzo di mezzi di trasporto ad alimentazione elettrica. Secondo il progetto, ben l'80% del trasporto passeggeri cittadino sarà realizzato utilizzando questa tecnologia. Le autorità a questo scopo hanno in programma di attrezzare diversi parcheggi situati nei principali snodi del traffico cittadino con stazioni per la ricarica, utilizzabili anche dalle auto private. Tre anni fa, anche l'allora sindaco Yuri Luzhkov aveva cercato di perseguire obiettivi simili, senza però riuscire a raggiungerli.

I lavori per l'introduzione del trasporto elettrico a Mosca si sono attivizzati dopo che, nel giugno 2011, il Presidente Dmitri Medvedev aveva annunciato la necessità di appoggiare l'iniziativa di alcune regioni che avevano deciso di convertire i mezzi pubblici e quelli pesanti “all'alimentazione elettrica o ibrida”.

L'Amministrazione cittadina calcola che Mosca abbia bisogno di circa 12,5-13,5 mila unità adibite al trasporto pubblico. Il 20% di esse resterà ad alimentazione a carburante diesel, mentre tutte le altre verranno sostituite da elettro-bus con accumulatori. Secondo uno dei progetti, saranno questi elettro-bus che andranno a sostituire i filobus che ora percorrono uno dei tragitti più frequentati del centro di Mosca, il Bulvarnoe Koltso. Si dovrebbe trattare di elettro-bus di piccole dimensioni, da 18-20 posti.

Entro il 1° novembre 2011 i produttori dovranno presentare all'Amministrazione comunale i prototipi per gli elettro-bus: il requisito principale è l'autonomia di 250 chilometri con una ricarica e l'idoneità all'utilizzo durante la stagione invernale. Le autorità non escludono che già entro la fine dell'anno potrà svolgersi il concorso per l'appalto della fornitura di mezzi elettrici per i prossimi tre anni.

In lizza per l'appalto ci sono, tra gli altri, la cinese Yutong, e gli elettro-bus assemblati dalla Trolza di Engels con batterie e motori prodotti dalla Liotech. Questi ultimi, in particolare, dovrebbero essere disponibili in due versioni: con autonomia di 125 o di 250 chilometri, per un costo rispettivamente di 8 e 11 milioni di rubli, che corrisponde a circa il doppio del costo di un normale autobus di grande capienza (89 posti). Quando però si passerà alla produzione in serie i costi si abbasseranno circa del 20% e, in capo a 4-5 anni, grazie al risparmio sul carburante, l'elettro-bus permetterà non solo di coprire i costi iniziali, ma anche di far crescere sensibilmente i guadagni rispetto a quelli portati da un normale autobus.

Ci sono però alcune questioni problematiche che restano aperte: dove verrà effettuata la manutenzione degli elettro-bus e in che modo sarà possibile ricaricarli? “Non esiste per ora uno standard industriale definito per autobus e mezzi di trasporto pesanti ad alimentazione elettrica. All'interno del gruppo di lavoro che si verrà a creare, decideremo quale sarà il metodo migliore e più adatto per risolvere questi problemi in città con le nostre particolari condizioni. Al momento attuale stiamo raccogliendo informazioni relative alle esperienze simili realizzate all'estero e ci stiamo avvalendo delle consulenze dei produttori - spiega il direttore del progetto per il trasporto elettrico della Moesk, l'azienda elettrica di Mosca, Denis Tsypulev. - Cerchiamo di porci questo compito in una prospettiva più ampia: quella di creare delle infrastrutture per la ricarica, di carattere universale, utilizzabili sia dai mezzi pubblici che da quelli privati”.

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