Foto: Vladimor Filonov/Fotosoyuz
A Mosca in agosto si muore dal caldo. Se poi ci si mettono anche gli incendi, come lo scorso anno, con la metropoli di una dozzina di milioni di abitanti invasa letteralmente dal fumo, ci sono ben pochi rimedi e quello migliore è senz’altro fuggire in qualche dacia in campagna, come fa tradizionalmente la grande maggioranza, o sulle rive di qualche fiume, lago o mare non troppo lontano, chi può va all’estero.
Ma il male d’agosto non è certo il sole che scotta. Per un qualche strano destino il mese più caldo dell’estate è anche quello in cui ricorrono gli anniversari più brucianti del Paese. Stranezze, coincidenze, casi appunto del destino, senza concatenazione alcuna: agosto è un mese nero.
Riassumiamo quindi in ordine sparso le date importanti degli ultimi vent’anni, cominciando proprio con i giorni del 18-21 agosto 1991 e il golpe fallito che segnò, in sostanza, la fine di Mikhail Gorbaciov e l’ascesa di Boris Eltsin. Il colpo di Stato degli hardliners guidati tra gli altri dal capo del Kgb Vladimir Kryuchkov e dal ministro degli Interni Boris Pugo fallì per la mancanza di supporto dei militari che si schierarono con il Corvo Bianco. Storica l’immagine di Eltsin su un carro armato davanti alla Casa Bianca.
Da qui partì la dissoluzione dell’Urss con le dichiarazioni d‘indipendenza di Estonia (20 agosto), Lettonia (21 agosto) Ucraina (24 agosto), Bielorussia (25 agosto), Moldavia (27 agosto), Kirghizistan (31 agosto). Le altre repubbliche seguirono sino a che a dicembre la bandiera con falce e martello fu sostituita al Cremlino dal tricolore russo. E buonanotte.
Agosto è anche il mese del default del 1998. Il 17 agosto la svalutazione del rublo portò di fatto all’insolvenza, Eltsin licenziò, il 23, il primo ministro Kirienko, che passò il posto a Primakov, che dopo la parentesi Stepashin, cedette l’ufficio, il 9 agosto del 1999, a Vladimir Putin. 12 agosto 2000 è la data dell’affondamento del Kursk, la prima dura prova per Putin come Presidente.
Tra il 7 e il 12 agosto del 2008 si è combattuta la guerra tra Georgia e Russia che ha condotto all’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud. Il 31 agosto del 1996 è la data della fine della prima guerra cecena (accordi di Kasavyurt) e nell’agosto del 1999 si è segnata la ripresa delle attività di Samil Basaev e compagni che hanno portato alla seconda guerra nella piccola repubblica caucasica. Anniversari tragici, come quelli degli attentati a Mosca e nel Caucaso nell’ultimo decennio, la lista è lunga.
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