Ha partecipato al Salone Internazionale del Libro di
Torino, con il suo ultimo libro “Klemens”, edito in Italia da Voland. Marina
Palej si sta imponendo sulla scena internazionale grazie a uno stile originale,
frutto della contaminazione tra la sua formazione in campo medico e le diverse
esperienze artistiche sperimentate. Una caratteristica che emerge già
dall’inizio del libro, con lo stratagemma del manoscritto di autore incerto.
“Klemens” é la storia del viaggio interiore di Mike, traduttore ebreo di San Pietroburgo, che prende consapevolezza della sua attrazione per il turista tedesco che ospita in casa. Una situazione che per certi versi ricorda vagamente “La morte a Venezia” di Thomas Mann. Nulla viene esternato, se non nella parte finale del libro.
La varietà di stili e di forme letterarie - che spaziano dai versi all’invettiva - racchiusi in un unico romanzo è paragonabile alle diverse voci di un coro polifonico. A questo si aggiungono descrizioni naturalistiche cosi dettagliate da ricordare un quadro della scuola puntinista, da contemplare a distanza se si vuole godere della visione d’insieme. Un eclettismo artistico che è valso all’autrice l’appellativo di “Principessa dello stile”.
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