Foto: Lari/ Legion Media
Le sponde del Mar Nero sono state sempre amate non solo dall’élite politica, da quella zarista a quella comunista, ma un po’ da tutti quelli che già ai tempi dell’Urss si potevano comunque permettere un viaggio sino a Yalta. Regalata da Nikita Khrushchev nel 1954 all’Ucraina, la Crimea è la meta tradizionale interna per i turisti dell’ex repubblica divenuta indipendente da Mosca nel 1991. Ma non solo. Dall’estero sono soprattutto i russi che continuano a venire da queste parti, all’insegna del revival postsovietico.
Qui infatti ci si sente quasi come a casa, visto che la penisola è a larga maggioranza russa (circa il 60% della popolazione), cosa che nel passato ha provocato anche quale tensione a livello politico, con forti spinte irredentiste all’inizio degli anni Novanta, poi placatesi con il tempo. Al piccolo aeroporto di Simferopoli, atterranno i charter da Mosca, Pietroburgo ed Ekaterinburg, mentre alla stazione della capitale della regione arrivano ogni giorno decine di treni dalla Russia lontana e vicina sulla direttrice Nord-Sud.
Sono migliaia i turisti russi che si riversano sulle cittadine e i villaggi della costa, occupando in maniera letterale vecchi sanatori di fattura sovietica e nuovissimi alberghi con standard occidentali, a Yalta, Foros, Alupka, Massandra. Diffusissimo anche l’affitto di appartamenti, da quelli di lusso a quelli popolari con prezzi bassissimi (da 5-10 euro a persona per notte). Certo non bisogna pensare di essere in Italia.
Molta gente arriva però anche dall’Ovest, alla ricerca di un po’ di avventura, lontano dai soliti posti in Spagna, Grecia o Turchia. A Simferopoli si può giungere anche con le compagnie aeree low cost, passando naturalmente da Kiev. Cosa fare in Crimea? Un po’ di tutto: il mare non è quello della Sardegna, tanto per fare un esempio, e naturalmente la cucina, pur per certi versi accattivante con le sue influenze tatare, non è proprio il motivo per venire da queste parti (già meglio il vino, per chi ha la passione di quelli da dessert), ma natura e cultura offrono occasioni uniche.
Dal palazzo dei Khan a Bachcisaraj ai fanghi sul Mar d’Azov a Kurortnoe, dalla mondana Yalta alla pittoresca Hurzuf ce n’è per tutti i gusti. Si può andare al festival rave di Kazantip (ora a Evpatoria, ma il nome è rimasto) o visitare le catacombe di Kerch, entrare nel bunker dei sottomarini atomici nella base di Balaclava o bersi un bicchiere in una taverna di Koktebel. Insomma, non resta altro che partire…
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email