Foto: www.rpbw.com
L’architettura italiana sale in cattedra a Mosca. In una sede speciale. Collocata nel cuore di Mosca la facciata in mattoni rossi della storica fabbrica dolciaria "Krasny Oktyabr", "Ottobre Rosso", occupa buona parte del lungomoscova Bersenevsky e non passa inosservata nemmeno al turista più distratto. Difficilmente essa sfuggì allo sguardo professionale di Aldo Colonetti, storico e teorico di arte, design e architettura, attualmente direttore della rivista Ottagono, durante la sua prima volta a Mosca. Si parla del lontano 1974.
Colonetti non avrebbe potuto però immaginare allora che, a distanza di più di 35 anni, sarebbe ritornato nella capitale russa e che una modernissima aula ricavata in un'ala di quel vecchio edificio avrebbe ospitato una sua conferenza. Certo, gli over 50 di tutta la Russia, pensando a "Krasny Oktyabr" ed al sorriso costretto nel foularino annodato sotto il mento di "Alenka", la piccola raffigurata tutt'oggi su uno dei confetti classici prodotti dalla fabbrica, rivivono le gioie di un'infanzia passata in un Paese che non c'è più, dove scartare un cioccolatino significava grande festa.
Ma per la popolazione under 30 "Krasny Oktyabr" è soprattutto sinonimo di cultura, e lo storico edificio color mattone di luogo alla moda, da frequentare per rimanere al passo coi tempi. Questo da quando le linee produttive della cioccolateria più famosa della Russia, trasferitesi da qualche anno a questa parte in altra sede, hanno lasciato spazio a mostre, cinema, bar, ristoranti.
Nell'ambito dell'anno culturale Italia-Russia, presso l'ex-fabbrica, in un articolarsi di eventi culturali si è svolta a metà luglio "La settimana Italiana di Krasny Oktyabr". È sempre qui che ha sede il modernissimo e quotatissimo Istituto Universitario di Architettura e Design "Strelka". Ed è proprio a un pubblico di giovani aspiranti architetti, agli studenti di "Strelka", che Aldo Colonetti ha parlato dell'architettura italiana moderna e dell'importanza del dialogo tra l'architettura e le peculiarità culturali di ogni regione.
"Siamo in una scuola ricavata da una vecchia fabbrica dove il moderno è entrato in punta di piedi", con queste parole Colonetti ha iniziato la sua lezione. Quale luogo migliore per presentare i lavori dell'architetto Renzo Piano, che secondo Colonetti "è il migliore al mondo nel declinare l'antico e il contemporaneo", perché progetta e costruisce ascoltando il territorio su cui intende operare. "In architettura trasgredire è lecito, ma senza dimenticare la memoria; si può essere rivoluzionari, ma nel rispetto della tradizione - continua Colonetti -, utilizzando il linguaggio, le forme, i colori, i materiali del proprio tempo l'architetto non deve violentare gli elementi già esistenti, deve dialogare con essi".
Messaggi importanti questi per i futuri architetti e designer russi da cui dipenderà il destino architettonico della Russia e della sua capitale.
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