Foto: AFP/East News
Un fischietto italiano a capo del corpo arbitrale russo. Roberto Rosetti ha lasciato il suo incarico di designatore di serie B in Italia per assumere il ruolo di designatore nella terra degli zar, firmando un contratto con la Federazione calcistica della Russia (Rfs). L’accordo è valido per quattro anni e può essere prolungato fino al 2018.Il nuovo incarico del torinese sarà di direttore del dipartimento di arbitraggio e di ispezione e tra gli impegni di Rosetti rientreranno la direzione di tutta la verticale di arbitraggio e di ispezione del Paese, la preparazione dei giudici di gara, la regolamentazione del coordinamento con le strutture arbitrali e ispettive delle regioni e la sovrintendenza dell’orientamento tecnico-metodologico per la formazione degli arbitri.
È da rilevare che finora il sistema arbitrale calcistico russo è apparso piuttosto nebuloso. Al suo interno Andrej Budogosskij opera in funzione di consigliere del Presidente della Federazione Sergej Fursenko, ma ha allo stesso tempo ricoperto l’incarico di dirigente del dipartimento di arbitraggio e di ispezione. Un altro consigliere è lo spagnolo José Maria Garcia Aranda e non bisogna dimenticare Sergej Čube che presiede nominalmente il comitato arbitrale e ispettivo.
D’altra parte il quasi 44enne Rosetti ha sicuramente accettato il suo nuovo impegno con la dovuta attenzione; le trattative con l’ex arbitro italiano sono iniziate nell’inverno 2010, benché allora egli si fosse rifiutato di lasciare l’Italia. Ora invece è intenzionato a trasferirsi a Mosca con tutta la famiglia, moglie e due figlie; tra l’altro, proprio in famiglia, è stata presa la decisione definitiva di iniziare questa avventura italiana in Russia. E pare che molto abbia pesato nella scelta il compenso in rubli.
Roberto Rosetti non è il primo italiano nello spazio arbitrale post sovietico. Dal 2010 il leggendario Pierluigi Collina è il supervisore degli arbitri della Federazione calcistica dell’Ucraina. L’arbitro russo Nikolaj Levnikov, molto noto nel passato, ha condiviso il suo pensiero sulla nomina del fischietto italiano.
La chiamata di
Roberto Rosetti è un evento di rilievo per il calcio russo?
A mio parere il calcio russo ha ricevuto una persona del tutto indipendente
dagli altri, dalle circostanze e dalle voci di corridoio e questo è il grande
vantaggio di questa nomina. Il resto sarà il tempo a dirlo. La scuola di
arbitraggio calcistico italiana è quotata, i suoi rappresentanti arbitrano già
da molti anni match importanti in tornei prestigiosi, ma come si rivelerà
Rosetti sul fronte del lavoro amministrativo per ora si può soltanto supporre. Il
dipartimento di arbitraggio e di ispezione è a oggi l’organizzazione principale
che risponde interamente dell’arbitraggio nel nostro Paese. Per tale motivo il
mandato di Rosetti sarà molto ampio – lui stesso difficilmente avrebbe
accettato un accordo diverso – ed è giusto così; sulla base della mia
esperienza di lavoro gestionale in Kazakistan, Bielorussia e nella stessa
Russia posso dire che per riuscire a fare qualcosa nel corpo arbitrale bisogna
possedere pieni poteri, tenendo però presente che si ha al contempo la
responsabilità di tutto, dalla costruzione delle scuole in tutte le regioni
fino alle nomine e alle sanzioni nei riguardi degli arbitri della Premier Liga.
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