Foto: Photoxpress
"Andata e Ritorno". La retrospettiva, che raccoglie le opere migliori realizzate in quasi mezzo secolo di attività dall’artista italiano Bruno Bruni non poteva chiamarsi altrimenti.
Allestita alla Galleria d'Arte Zurab Tsereteli di Mosca, nell'ambito dell'anno della Cultura e della lingua italiana in Russia, la mostra testimonia i percorsi di andata, seguiti dagli immancabili ritorni, che il maestro non smette di compiere.
Bruno Bruni, pittore, grafico, scultore di origine italiana, vive ed opera da quarant'anni in Germania, dove andò nel 1960, grazie a una borsa di studio, che gli permise di frequentare la Scuola Superiore di Arti Figurative di Amburgo. Ma continua a ritornare nella sua terra di origine, le Marche, dove, all'Istituto d'Arte di Pesaro, ricevette la sua prima formazione artistica.
Abbandonandosi alle eleganti sinuosità delle sculture di Bruni, nudi femminili realizzati in marmo di Carrara o in bronzo, è facile percepire il costante dialogo dell'artista con i modelli e le correnti artistiche del passato, italiani e del Nord Europa. Lo sguardo di Bruni va così al Rinascimento, al manierismo e al barocco, ma ritorna alle problematiche tipiche dell'uomo moderno.
La solitudine, ad esempio, è un tema ricorrente nelle sue opere, che ritraggono addii, attese, incontri mai avvenuti, abbracci calorosi tra corpi privi di volto, tra abiti privi di corpi. Le frequenti raffigurazioni di lenzuola spiegazzate su letti sfatti che emanano ancora il calore di corpi assenti sprigionano un inquietante senso di vuoto. Mentre le immagini di fiori ricurvi su sé stessi, appassiti, di foglie autunnali ormai secche cantano una bellezza perduta.
Bruno Bruni ama ritornare su alcuni soggetti prediletti intorno ai quali costruisce intere serie di opere che trovano posto in molti musei di arte moderna e in collezioni private di tutto il mondo.
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