In piscina sugli sci verso Sochi 2014

Foto: Oksana Yushko

Foto: Oksana Yushko

Gli allenamenti e i segreti per le acrobazie da fare sulla neve olimpica svelati dal trainer della nazionale russa Dmitri Kavunov

l freestyle ski stupisce e incanta. I cuori degli spettatori si fermano, quando lo sciatore, sospeso in aria dopo essersi staccato dal trampolino, fa il suo salto e scivola giù per la discesa in un turbine di neve. A volte sembra che solo i più fortunati riescano ad arrivare vivi alla fine di un torneo. E' davvero così? Ce lo racconta Dmitrij Kavunov, trainer della nazionale russa della disciplina freestyle più vertiginosa che esista: lo scii acrobatico.

 

Il maestro della campionessa delle Olimpiadi di Lillehammer, Lina Cherjazova, che si è occupato della squadra dopo i Giochi di Vancouver, è un uomo fatto per l'azione, e non per le chiacchiere. Alla conferenza stampa, dedicata al girone per la Coppa del Mondo che si svolge a Mosca, Dmitrij Kavunov si è limitato a rispondere a monosillabi e sembrava volersi nascondere al più presto da videocamere e giornalisti. Però sulle piste si è fatto in quattro: ha preso la pala e si è messo a costruire il trampolino per la gara, trovando anche il tempo di parlare un po' della sua disciplina sportiva.

 

Si tratta non solo della forma di freestyle più spettacolare di tutte, ma è anche la più “antica”: le gare di ballo su sci si svolsero per la prima volta nei primi anni '20 del secolo scorso. Anche se a quei tempi la disciplina era più uno show che uno sport: gli atleti si lanciavano giù dalla pista a tempo di musica, mentre salti e piroette si alternavano durante la graduale discesa.

“Il nostro è uno sport molto pesante dal punto di vista fisico - assicura Kavunov. - La maggior parte del tempo la passiamo con la pala tra le mani”.

 

Come si imparano i trucchi del mestiere?

La preparazione richiede molto tempo. Noi abbiamo elaborato una sequenza tecnica specifica: all'inizio si impara a eseguire i salti sul tappeto, poi sul trampolino elastico. Dopo iniziamo a verificare le capacità sciistiche. Se tutto va bene fino a questo punto, dopo andiamo nell'acqua. Se il salto viene bene in acqua, allora si va sulla neve.

 

Vuol dire, che provate i salti in piscina?

Sì, sullo stesso tipo di trampolini che si usano in inverno, solo che l'atleta salta in acqua.

 

E sui pendii col cuscino non saltate?

No. Forse in altre squadre lo fanno, ma noi abbiamo già elaborato la nostra sequenza e ne siamo assolutamente soddisfatti.

 

Secondo lei quale sarà in futuro il posto della Russia nel freestyle a livello mondiale?

Credo che la Russia in futuro occuperà una posizione dominante nel freestyle mondiale. La Russia deve essere una delle squadre più forti in questo tipo di sport, perché qui ci sono tutte le condizioni ideali per praticare questo sport. Anche nelle gobbe siamo a un ottimo livello: i nostri ragazzi sono intorno al 4°-5° posto nelle Coppe del Mondo, molto vicini alla vetta .

 

E adesso chi domina le classifiche?

Nell'acrobatico, canadesi e cinesi.

 

Si può parlare in un certo senso di una “scuola russa”, di un certo stile particolare di esecuzione e allenamento che si distingue in qualche modo, ad esempio, da quello americano?

Prima, quando abbiamo iniziato con questa disciplina in Unione Sovietica, se ne poteva anche parlare. Ma adesso siamo tutti sullo stesso piano, tutti si scambiano le proprie conoscenze.

 

A proposito, non varrebbe la pena di copiare dai cinesi alcuni metodi di allenamento?

Il nostro problema non sono le tecnologie o le conoscenze, sappiamo già tutto. E' una questione di ricambio delle generazioni, una specie di “vuoto” d'età: i vecchi atleti hanno già smesso di gareggiare e i nuovi non sono ancora pronti. Non riusciamo a preparare il cambio nel giro di due anni: non è uno sport in cui si possa fare. Adesso ci toccherà restare indietro per un po' di tempo, ma piano piano arriveremo al posto che ci spetta.

 

Il freestyle non è uno sport di massa e la mancanza di pubblico significa spesso mancanza di finanziamenti. Esiste questo tipo di problema?

Io credo che non sia una questione di finanziamenti. Il problema sta proprio nel tipo di sport di per sé. Il freestyle è uno sport con molte sfaccettature, complesso: bisogna essere capaci di andare sugli sci e essere anche un acrobata. Inoltre è un tipo di sport così “specialistico”, che non tutti possono scegliere di praticarlo. A calcio, ad esempio, tutti possono giocare, poi qualcuno arriva ai livelli agonistici, qualcun altro non ci arriva, ma lo stesso può continuare a giocare per divertirsi. Col freestyle invece è diverso: non ti metti a saltare con gli scii da un trampolino di dieci metri così, tanto per fare. Se scegli il freestyle, allora lo scegli già seriamente, come disciplina sportiva, con allenamenti professionali. E' per questo che ci sono in partenza pochi candidati e, di ciò che serve, ce n'è abbastanza per tutti.

 

E in Russia c'è tutto ciò che serve a questo sport?

Credo di sì. In Russia ci sono possibilità enormi, perché il Paese stesso è enorme: ci sono molte risorse umane, molta neve, molte scuole. E poi le scuole sono gratuite! Ho lavorato in America e in Canada per dieci anni e lì tutto è a pagamento. Invece qui la maggior parte delle scuole per principianti di sci acrobatico o freestyle sono ancora gratuite. Sono arrivati ad esempio dei ragazzi da Ufa e Jaroslavl, che non hanno mai pagato niente per le scuole di freestyle. Non solo per l'acrobatico, ma anche per le gobbe.

 

Quante persone ci sono nella vostra squadra?

Quest'anno erano sei. Purtroppo solo ragazzi. Ci sono anche due ragazze, ma non sono ancora pronte per la Coppa del Mondo, non hanno ancora raggiunto il livello adeguato.

 

Molti, forse, pensano che prima arrivano a livello della Coppa de Mondo, più sarà facile continuare...

Se sei pronto, questo è sicuramente vero. Se un atleta ha un programma di livello degno dei Mondiali, e gli manca solo l'esperienza, allora è senz'altro così. Invece qui si rischia di arrivare ai Mondiali, prima di tutto con un programma troppo semplice, e poi anche impreparati. La prima volta cade, poi si rialza, poi di nuovo cade tre volte...Hanno ancora bisogno di allenarsi. Ai Mondiali non si va per imparare, ci si va quando il programma è già rodato.

 

Dove si allena la nazionale?

La nazionale senior ha passato l'inverno negli Stati Uniti, perché i mondiali si svolgevano tra USA e Canada. Mentre la squadra giovanile, mentre noi eravamo in America, si allenava in Finlandia.

 

E in Russia non ci si allena? Non ci sono le possibilità?

No, soprattutto per le prime fasi dell'allenamento. Infatti si iniziano gli allenamenti a novembre, bisogna che ci sia già molta neve sulle piste. Trovare una pista a gennaio o febbraio non è un problema, ma quello è il periodo delle gare, non possiamo allenarci. Così alla fine la squadra principale non si allena mai in Russia.

 

Quando sarà pronta Krasnaja Poljana, pensa che vi trasferirete là?

Certo, quando sarà pronta. Stiamo preparando la prossima olimpiade invernale, quindi dovremmo riuscire ad allenarci in casa. Quando ti alleni sullo stesso terreno delle gare, riesci ad abituarti alle condizioni climatiche, a tutte le condizioni del posto e del terreno, con tutte le sue sfumature. Avere la propria pista significa molto.

 

Foto: Oksana Yushko

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