Michail Elizarov. Foto: Itar-Tass
Al Salone del Libro di Torino, con la Russia Paese ospite d’onore, tanto spazio agli scrittori russi contemporanei. Se praticamente tutti in Italia conoscono autori del calibro di Pushkin, Dostoevskij e Tolstoj, sicuramente nessuno, o quasi, conosce la nuova produzione letteraria russa: una generazione complessa da catalogare, nata durante l’Unione sovietica, cresciuta nel post-perestrojka e pur sempre erede di un passato importante e, a volte difficile, con cui confrontarsi.
Uno di questi giovani scrittori è Michail Elizarov, classe 1973, nato Ivano-Frankovsk, in Ucraina, e laureato in Filologia presso l’Università di Kharkov. Alla Fiera del Libro di Torino è stato presentato il suo ultimo lavoro intitolato “Il bibliotecario”, edito per l’Italia da Atmosphere Libri, nel 2008 menzione di miglior libro russo dal prestigioso premio “Booker Prize”.
Proprio i libri sono i protagonisti del romanzo di Elizarov, in particolare il loro potere evocativo. La produzione letteraria dello scrittore sovietico Dmitrij Gromov conosce un grande successo postumo, tanto da diventare oggetto di culto; proprio la conservazione di questi volumi provoca scontri e faide tra organizzazioni chiamate Biblioteche. L’importanza di questi testi si cela nel loro potere: chi riesce a leggerli senza saltare neppure una riga riceve una rigenerazione psicofisica.
Ogni opera prende un nome in base al mistero che è in grado di svelare: ad esempio c’è il Libro della Forza, il Libro del Potere, il Libro della Gioia, eccetera. Quello più prezioso di tutti è il Libro del Significato e tutte le Biblioteche lo cercano. Il protagonista del romanzo, Aleksej Vjazincev, a causa di un’inaspettata eredità, si trova, suo malgrado, a combattere per difendere i libri di Gromov e a essere il depositario di un sapere occulto.
Elizarov, la Fiera del Libro rappresenta la sua prima uscita ufficiale in Italia?
No, è la seconda e mi sono trovato sempre molto bene.
Come considera la sua presenza al Salone?
Molto buona, mi sono trovato perfettamente a mio agio e la lingua non è stata un problema, grazie agli interpreti. Sono stato molto contento di aver presentato il mio libro in una cornice così importante e prestigiosa.
Durante i giorni di Fiera è emersa al carenza di traduzioni di scrittori contemporanei russi, qual è la situazione della letteratura italiana di oggi in Russia?
In Russia sono conosciuti e tradotti autori italiani del calibro di Umberto Eco e Alessandro Baricco, ma le nuove leve ancora non sono tradotte e quindi non tutti conoscono l’ultimissima generazione.
Michail Elizarov
Nato a Ivano-Frankovsk, in Ucraina, nel 1973. Ha studiato Filologia presso l'Università di Kharkov. Vive in Germania e scrive per Playboy, GQ, Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Il bibliotecario” è il suo quarto romanzo, il primo pubblicato in Italia.
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