Foto: Gulliver Theis
Questo qui potrebbe essere quello giusto. In alto, in basso, a destra. Natasha riposa il pezzo nella carta bianca sul fondo della scatola di legno. Sopra il suo tavolo ci sono dozzine di queste scatole, migliaia di pezzi di un puzzle, alcuni grandi come monete, altri lunghi solo pochi millimetri. Quale sarà quello giusto? Sotto la luce al neon del laboratorio nel centro di Novgorod regna il silenzio assoluto. Nessuna radio rumorosa di sottofondo, nessuno che parla al cellulare, e anche le altre dieci donne lavorano con la massima concentrazione.
Lo sguardo di Natasha continua a scrutare, tiene tra pollice e indice il piccolo pezzo di stucco dipinto 650 anni or sono con un pennello blu, staccatosi 60 anni fa da un ritratto di Melchisedek, re di Gerusalemme, quando granate tedesche piombavano su Novgorod e sui paesini circostanti, trasformando la più vecchia città russa in un deserto di macerie. I 195 affreschi della chiesa della Dormizione di Maria diventarono 1,75 milioni di pezzi singoli. Nei giorni fortunati Natasha ne trova dieci giusti. Poi si alza e si reca al tavolo vicino. Con un pennello in setola corta pulisce i tagli, mentre con un altro pennello applica una colla speciale per poi premere insieme i pezzi. Sul tavolo grande in fondo alla stanza il re Melchisedek sta aspettando la sua ricostruzione.
Il re attende anche il suo ritorno nella chiesa della Dormizione di Maria sul campo di Volotovo che si trova all'incirca 15 chilometri fuori dalla città di Novgorod, sulle rive del fiume Maly Wolchowez. È Tamara Anissimova, 61 anni, ad aprire il portone della chiesa, il cui interno è più illuminato di quanto ci si aspetti, nonostante la luce del sole entri soltanto attraverso minuscole fessure. Per la restauratrice novgorodiana Anissimova la chiesa è l'opera della sua vita.
Fondata nell’859, a partire dal dodicesimo secolo, Novgorod è diventata una delle città più ricche della Russia. I suoi commercianti trattavano con la Lega anseatica, mentre dal mare arrivavano spezie, stoffe e persino cavalli. Tornando nell'Europa occidentale, le navi caricavano pellicce, miele e legna. Grazie all'ascesa economica sbocciarono anche la pittura e l'architettura: i commercianti chiamavano costruttori e pittori da Bisanzio e dal monte Athos e fecero costruire chiese e palazzi. Novgorod, che dal 1992 è dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità, è la culla dell'antica pittura russa di cui la chiesa della Dormizione di Maria, costruita nel 1352, è uno degli esempi più splendidi.
È dalla fine dell'800 che scienziati alla ricerca delle radici della cultura russa si recano in pellegrinaggio a Novgorod per documentare ognuno dei 195 affreschi. Negli Anni ‘30 erano stati addirittura restaurati; i lavori terminarono nella primavera 1941. Quello che seguì fu una vicenda amara.
Pioggia di granate
È giugno quando la Germania attacca l'Unione Sovietica e già in agosto la Wehrmacht raggiunge Novgorod e rade al suolo la città nello scontro con l'Armata Russa. La chiesa della Dormizione di Maria, nella quale i sovietici si sono ritirati crolla sotto i colpi di granate.
A malapena coperta, viene risvegliata dal suo lungo sonno soltanto nel 1993. "Abbiamo sempre saputo quale tesoro fosse Volotovo", ricorda Anissimova. La restauratrice insieme ai colleghi comincia per propria iniziativa i lavori: dozzine di metri cubi di macerie vengono portate via e filtrate; da una parte le schegge delle granate, dall'altra parte le singole componenti degli affreschi. Anche se c'erano a disposizione fotografie e disegni, si era consapevoli del fatto che sarebbero rimasti grandi buchi. Dopo la distruzione tanti pezzi si erano semplicemente dissolti in polvere.
Gli esperti dell'arte avrebbero sicuramente montato i resti su tavole di titanio come si usa fare di solito per portarli poi al museo, se non fossero intervenuti i colleghi tedeschi. Nel 2001 un'associazione per l'intesa internazionale si è messa a disposizione per affrontare il restauro. L'associazione che vive soprattutto di donazioni fornite dalla Wintershall srl, dal 2009 divide i costi del restauro con la russa Gazprom Export. È stato anche merito dell'associazione se sono stati coinvolti nel progetto esperti tedeschi che promettevano l'impossibile: la ricostruzione degli affreschi sui muri stessi. "Non è stato facile convincere gli esperti russi del progetto - racconta Anissimova -. In Russa non era mai stata tentata una simile impresa".
Missione impossibile
Nel 2004 la chiesa fu ricostruita, nel 2007 sono arrivati gli specialisti tedeschi a Novgorod per rimettere il primo affresco al suo posto originario. Insieme ai russi hanno adattato la tecnologia già esistente alla situazione di Novgorod. L'esperimento è riuscito e la tecnologia permette persino l'applicazione degli affreschi alle volte e sulla cupola. Tra gli esperti internazionali il capolavoro di Volotovo ha suscitato non poco interesse.
Il lavoro minuzioso di Natasha ricorda un grande puzzle; nonostante ciò la distruzione degli affreschi rimarrà per sempre visibile. Ad Anissimova però, non verrebbe mai in mente di "ridipingere" semplicemente i pezzi mancanti. L'intenzione sarebbe quella di rendere la chiesa un monumento della memoria seguendo l'esempio del "dente cavo", cioè della Kaiser Wilhelm Kirche di Berlino. Ridipingere la chiesa invece, significherebbe tacere la guerra e la distruzione. Se oggi Tamara Anissimova segue con la mano le linee di uno degli affreschi sul muro della chiesa, è consapevole del fatto che la sua audacia è stata ripagata. "La pittura a muro – sottolinea - può avere effetto soltanto lì dove è stata dipinta dall'inizio”.
La chiesa di Volotovo è destinata a diventare un monumento di commemorazione simile alla Kaiser Wilhelm Kirche. Natasha compone il puzzle della sua vita per la riconciliazione.
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