Scarti di Unione Sovietica in mostra

Le immagini non diffuse dalla Tass, l’agenzia di Stato dell’Urss, per motivi ideologici rivedono la luce dopo anni di oblio.

La Tass, l’Agenzia del Telegrafo dell'Unione Sovietica, aveva pieni poteri di rifiutare immagini ritenute non idonee allo spirito dell’epoca. Oggi, allora, la mostra fotografica “Neformat. Fotografi della Tass 1970-1990” presenta al pubblico quelle fotografie scartate dall'allora agenzia sovietica d'informazione per motivi ideologici. E' ovvio che i fotografi ufficiali della Tass non facevano foto particolarmente sovversive e in effetti questi scatti non hanno nulla di volutamente antisovietico. Il loro problema è piuttosto la mancanza di una sufficiente carica ideologica. Il fotografo ufficiale sovietico aveva l'obbligo di dare una valutazione sempre attenta della realtà: ogni immagine che veniva immortalata doveva essere inclusa in uno spettro che andava da “La patria è fiera di loro” a “Loro ci rovinano la vita”.

“Neformat” mette, invece, in mostra tutto quello che non corrispondeva a questi standard. Anzi, tutto quello che, quasi sempre a prescindere dalla volontà dell'autore, ne è rimasto fuori. E' proprio questa non conformità alla direzione generale, non sovversiva, ma casuale, che rende tali scatti così preziosi. Queste immagini ci permettono di vedere la linea stilistica che divideva il sovietico dal non-sovietico e che era evidente solo ai redattori della Tass, allenati all'ideologia, per poter riconoscere quelle devianze nascoste, che potevano di fatto celarsi in ogni fotografia.

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