Donne e impegnate, ecco le nuove star

Il salone del libro di Torino ospiterà alcuni dei nuovi talenti della nuova letteratura russa. Foto: AFP/Eastnews

Il salone del libro di Torino ospiterà alcuni dei nuovi talenti della nuova letteratura russa. Foto: AFP/Eastnews

Negli anni Duemila sono cambiate le condizioni economiche e sociali insieme al gusto del pubblico. Il risultato? Niente più produzione culturale di basso profilo.

I cosiddetti anni «zero» (il primo decennio del secolo) nella letteratura russa sono stati caratterizzati da un importante cambiamento in seno al «clima» editoriale.

I grandi editori russi hanno iniziato a mostrare interesse per la letteratura «impegnata», al contrario di quanto avvenuto negli anni ‘90, quando si erano mostrati sostanzialmente indifferenti agli esiti dei premi letterari. La convinzione diffusa era che i riconoscimenti a cura di critici e scrittori professionisti identificassero un tipo di letteratura di scarso interesse per il lettore di massa. E viceversa: ciò che interessava al consumatore di massa di letteratura non rientrava nella sfera di attenzione della critica professionistica.

Negli anni «zero» sono cambiate le condizioni socio-economiche e il contesto culturale. I lettori dai gusti meno raffinati, disposti a consumare una produzione letteraria di basso profilo, sia dal punto di vista dei prezzi che della qualità – gialli, polizieschi, romanzi rosa, fantasy, – realizzata in tutta fretta e non di rado con il contributo dei cosiddetti «negri» della letteratura (autori anonimi), ben presto hanno spostato la loro attenzione sui telefilm e sui film di Hollywood.

Boris Akunin, scrittore russo

'' La cosa che caratterizza i romanzi gialli russi molto di piu di quelli scandinavi è secondo me la varieta. È cosi perche la vita in Russia è come una fontana: una fontana dalla quale sgorga odio, sangue, emozioni”

I lettori di libri impegnati, invece, sono rimasti fedeli alla letteratura anche nella crisi economica. Sono disposti a sacrificare gli ultimi spiccioli pur di sentirsi persone di cultura e per rimanere aggiornati sugli ultimi sviluppi della letteratura contemporanea.

Si tratta per lo più di lettrici. E anche questo è un importante segno dei tempi. Uno dei romanzi che ha riscosso maggior successo negli ultimi due anni ha un titolo emblematico: Vremja Zhenschin (Il tempo delle donne). L’autrice, Elena Cizhova, docente universitaria all’Università di San Pietroburgo, ha vinto il premio Booker russo 2009 ed è subito diventata uno degli autori più amati in patria.

Le donne in Russia leggono più degli uomini per una serie di circostanze e questo ha contribuito a far crescere l’apprezzamento per le scrittrici, come Dina Rubina (che vive in Israele, ma scrive in russo), Lyudmila Ulitskaja, Tatiana Tolstaya, Elena Chizhova, Olga Slavnikova ed Elena Katishonok, per non parlare delle «regine del poliziesco al femminile» Alexandra Marinina, Tatiana Ustinova e Daria Dontsova. Segno di un contesto dinamico e oggi più aperto rispetto al passato verso la produzione letteraria in rosa. Un buon auspicio anche per il futuro.

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