La creatività italiana che trasforma Sochi

Studio Zoppini Associati

Studio Zoppini Associati

Due architetti con studio internazionale a Milano, Pino e Alessandro Zoppini, progettano due degli impianti per le Olimpiadi invernali del 2014, che porteranno in vetta la città sul mar Nero

Da Torino 2006 a Sochi 2014. Dietro queste Olimpiadi invernali ci sono due architetti italiani, Pino e Alessandro Zoppini. Padre e figlio, specializzati in impiantistica sportiva, hanno iniziato la loro personale avventura olimpica con la progettazione dell’Oval di Torino, il palasport del pattinaggio utilizzato dopo le Olimpiadi come sede espositiva per eventi internazionali. “Un impianto che ha riscosso l’interesse dei russi”, racconta Pino Zoppini. Tanto da far imboccare una corsia preferenziale ai progetti presentati dallo studio milanese al concorso per gli impianti dei Giochi Olimpici invernali di Sochi 2014.

Una scommessa vinta dai due archistar di impianti sportivi. Saranno di concezione completamente italiana, infatti, l’Oval da ottomila posti per le gare di pattinaggio di velocità su ghiaccio e l’Arena da dodicimila posti per le gare di pattinaggio di figura. “A farci enormemente piacere – continua Zoppini padre – è stata la sottolineatura dell’importanza degli impianti nella candidatura della città russa sul mar Nero fatta da Vladimir Putin nel corso della presentazione di Sochi”. Una città, quest’ultima, molto particolare che, sottolinea Zoppini, “attraverso le Olimpiadi i russi vogliono lanciare come località turistica internazionale”.

 “Sochi – continua Zoppini senior – si trova alla stessa latitudine di Cannes. E’ la località preferita per le vacanze balneari dai russi benestanti che hanno là le loro dacie. Ma, come è comprensibile dal momento che vi si svolgeranno le Olimpiadi invernali, è ideale anche per gli sport invernali, essendo collegata da una autostrada con la zona del Caucaso dove, a KrasnajaPoljana, sorgeranno gli impianti sciistici raggiungibili in appena 40 minuti”. Tutte caratteristiche per farne, come da desiderata dell’Amministrazione russa e di Vladimir Putin in particolare, “la Cannes russa del mar Nero”.

A favorire la crescita di Sochi, che oggi conta poco più di 400.000 abitanti, saranno anche i collegamenti aerei che si moltiplicheranno in occasione dei Giochi Olimpici e che, in un prossimo futuro, potrebbero poi diventare stabili con lo sviluppo turistico dell’area di Sochi. Una città nella quale, dice Pino Zoppini con una punta di sorpresa, “più persone di quante mi aspettassi parlano l’italiano”.

La conoscenza turistica di Sochi, naturalmente, dovrà essere incentivata attraverso una buona organizzazione dei Giochi Olimpici per i quali il governo russo ha previsto un investimento di 12 miliardi di dollari (8,8 miliardi di euro) con 600 milioni di dollari destinati alla costruzione degli impianti che resteranno in eredità alla città. “Con l’indotto le Olimpiadi muoveranno investimenti vicini ai 50 miliardi di dollari”, precisa Zoppini, la cui preoccupazione, adesso, è che “la progettazione dell’Oval e dell’Arena, che post-Olimpiadi dovranno diventeranno spazi sportivi ed espositivi per Sochi, non sia stravolta dalla realizzazione che è cominciata un anno fa”.

Per quanto riguarda l’Oval il progetto prevede di poter vedere contemporaneamente dagli ingressi il mare e le montagne. “Le pareti sui lati lunghi sono trasparenti per esaltare al massimo questa percezione – spiega Alessandro Zoppini -. Le hall e la sala principale invece sono state progettate in modo da trasmettere allo spettatore la sensazione di trovarsi all’interno di una grande foresta attraverso l’utilizzo del legno per la struttura di copertura e le finiture”. “Nell’Arena, invece, i materiali utilizzati – conclude Zoppini junior - daranno la sensazione di essere in un gigantesco blocco di ghiaccio”. Non male per un impianto in riva al mare.

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