Leonid Kuchma. Foto: Ria Novosti
Tra le repubbliche ex sovietiche, escluse ovviamente quelle inglobate nell’Unione Europea (Estonia, Lettonia, Lituania), quella più agitata è l’Ucraina. Dalla rivoluzione arancione del 2004, o per meglio dire dal cambio di regime, il Paese è percorso da un’instabilità cronica, politica ed economica. Lotte per il potere, battaglie tra oligarchi e chi più ne ha più ne metta.
L’ultimo episodio è quello che riguarda l’ex presidente Leonid Kuchma, indagato dalla procura di Kiev con l’accusa di essere coinvolto nell’organizzazione dell’omicidio del giornalista Georgi Gongadze, avvenuto il 16 settembre 2000. Il caso è uno dei più misteriosi degli ultimi anni: Gongadze, giornalista che scriveva sull’Ukrainskaya Pravda era stato rapito e assassinato dopo che aveva iniziato a indagare sui giri di Kuchma e dell’élite allora al comando.
Il suo cadavere decapitato era stato ritrovato nel novembre dello stesso anno in un bosco vicino a Kiev. Qualche giorno dopo erano misteriosamente comparse delle registrazioni in cui si potevano ascoltare apparentemente l’allora capo di Stato, il ministro degli Interni Yuri Kravchenko e il capo dell’amministrazione presidenziale Volodymir Litvin discutere di come mettere a tacere Gongadze.
Tre anni fa un paio di ex poliziotti erano stati condannati per aver commesso materialmente l'omicidio, ma i mandanti dell’assassinio erano rimasti sin’ora impuniti. Nel 2005 il ministro Kravchenko è morto apparentemente suicida con un paio di colpi di pistola in testa. Ora il nuovo colpo di scena con la giustizia che ha deciso di indagare Kuchma per complicità nell’omicidio. Lui ha respinto sempre ogni accusa.
Che succede dunque in Ucraina? Difficile da dire, le interpretazioni si accavallano ed è difficile districarsi. Qualcuno dice che si tratta di una sorta di vendetta dell’attuale presidente Yanukovich contro Kuchma, il quale non lo ha sostenuto a tutti i costi nel periodo rivoluzionario (Yanukovich era destinato alla successione, poi sconfitto da Victor Yushchenko alla ripetizione del voto). Altri parlano di avvertimenti a Litvin, nel frattempo diventato potente speaker del parlamento, e al genero di Kuchma, Victor Pinchuk, oligarca numero due dietro l’irraggiungibile Rinat Akhmetov.
Altri ancora notano che si fa tanto rumore per nulla, che Kuchma non finirà in galera visto che il reato che gli si imputa (abuso di potere) è già prescritto e che questa gran montatura arriva in un momento in cui il Paese ha in realtà altri problemi da risolvere, a cominciare dal rilancio dell’economia con la crisi che non è ancora stata superata e pesa soprattutto sui ceti più deboli. L’Ucraina è agitata, continueremo a osservarla.
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