I dividendi della forza militare

Fumetto Niyaz Karim

Fumetto Niyaz Karim

La Russia annuncia un piano di riarmo entro il 2020 da 500 milioni di euro. E l’Occidente inizia ad allarmarsi, nonostante i vantaggi di cui godrebbe.

L’annuncio di un piano di riarmo in Russia – che costerà circa 500 milioni di euro fino al 2020 – ha stupito, e non poco, tutto l’Occidente. Forse è solo un retaggio dello scomodo passato ma la verità è che sono in pochi quelli che possono spiegare in maniera intelligente cosa esattamente temono Londra e Washington.

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, le forze armate russe erano davvero formidabili. Si trattava dell’esercito più grande, più combattivo e, certamente, il meno prevedibile. L’Occidente aveva qualcosa da temere. E più di qualche uomo politico perdeva il sonno immaginando i carri  armati sovietici che irrompevano nelle pianure della Germania settentrionale.

Ma i tempi sono cambiati. L’Unione Sovietica non esiste più. Quella che era l’indomita Armata Rossa è decaduta rapidamente e quei reggimenti tanto scrupolosamente equipaggiati hanno aspettato anni e anni per nuove armi. Nel periodo post-sovietico, l’Occidente era meno impaurito della forza dell’esercito russo di quanto non lo fosse per il suo arsenale nucleare debole e scarsamente controllato. I servizi segreti stranieri sono rimasti  a cercare di capire quale terrorista poteva mettere le mani su testate nucleari provenienti dalla Russia o da altri Paesi limitrofi.

Ma i grandi sconvolgimenti sembrano ormai finiti e il Paese è stato in grado di ripristinare il proprio modello economico. E anche se ci sono problemi ancora da risolvere, le casse dello Stato hanno iniziato a riempirsi di miliardi di dollari che, un giorno, potranno anche essere destinati al settore militare.

Il piano di riarmo russo è stato finalmente adottato, e il Governo ha palesato l’intenzione di prendere due piccioni con una fava: attuare la modernizzazione delle forze armate e allo stesso tempo investire miliardi in un grande numero di aziende che hanno diversificato la loro produzione non-difensiva.

Si potrebbe pensare che i governi occidentali si sentano sollevati da tutto ciò. Gli obsoleti computer che hanno redatto le strategie militari russe saranno rimpiazzati da sistemi fatti a regola d’arte. Ciò significa che il pericolo di un missile lanciato accidentalmente in una direzione casuale sarà fortemente ridotto. Avrà luogo anche una progressiva sostituzione dei velivoli strategici: questo permetterà ai vettori dei missili di viaggiare in sicurezza per almeno un decennio. Crollerà il numero di incidenti in cui saranno coinvolti i sottomarini nucleari e le navi russe saranno in grado di assistere la Nato, per esempio, nel combattere il fenomeno della pirateria a largo delle coste somale.

Ecco quindi allungarsi la lista dei benefici che porterà il piano di riarmo russo. Ma l’Occidente resta in allarme, e sembra che anche la Nato sia al limite dello stato di panico qualunque cosa succeda in Russia. Siamo noi, russi, e qualche altro centinaio di popolazioni che vivono qui, così temibili? O invece la questione è che i popoli occidentali non hanno ancora capito che la vita aldilà della cortina di ferro è completamente cambiata?

Chi ucciderebbe la gallina dalle uova d’oro? L’Europa resta comunque il partner economico principale della Russia. Siamo già uniti da progetti multimiliardari, migliaia di associazioni d’impresa e milioni di investimenti. Che senso avrebbe minacciare quelli che accolgono orde di russi per i festeggiamenti di Natale e Capodanno come se fossero amici e colleghi? Che senso avrebbe rovinare i rapporti con il partner principale della Russia nella lotta contro il terrorismo?

Si, la Russia resta il Paese più esteso del mondo, e i russi vogliono essere protetti. Si, gli elettori russi devono essere sicuri che il proprio governo sia capace di fronteggiare adeguatamente qualunque minaccia esterna e rinnovare gli arrugginiti armamenti risalenti agli Anni ’60, come caccia con motori rotti e carri armati distrutti. Si, la Russia, come tutti gli altri Paesi occidentali, ha imparato la lezione avuta in passato e crede nella politica fondata su “Fiducia e sospetto”.

E non si può eliminare un “sospetto” del genere senza avvalersi di un grandissimo sistema di sorveglianza spazio-terrestre. E ancora: cosa dovremmo dire ai nostri figli se, Dio non voglia, altri terroristi prendessero in ostaggio un’altra scuola come avvenne a Beslan? “Spiacenti, ma abbiamo deciso di non investire nella difesa del nostro Stato per non infastidire i nostri vicini”.

Tutto ciò vale allo stesso modo per americani, francesi, inglesi e tedeschi, che sanno di essere protetti di fronte a qualsiasi minaccia.

A parte tutto, il riarmo russo è logico e giustificato in egual modo. I Paesi occidentali spendono ogni anno miliardi nella difesa. Perché il popolo russo dovrebbe meritare di meno?

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