Il primo missile balistico
Nell’agosto del 1957 venne realizzato il lancio
del primo missile balistico al mondo, l’R-7, undici anni dopo il maggio del 1946,
mese in cui Stalin aveva firmato il decreto per istituire un’industria
missilistica. Sergej Korolev, incaricato alla direzione del programma,
disponeva di un ampio raggio d’azione. Gli studi tedeschi, in particolare
quelli relativi al missile V2, ottenuti dall’Urss al termine della Seconda
Guerra Mondiale furono di grande aiuto. Venne creata una piattaforma di lancio
nelle vicinanze del villaggio Tjuratam, conosciuto in seguito come Bajkonur. Nell’autunno
del 1957 il missile balistico intercontinentale collocò in orbita il primo
satellite artificiale della Terra.
Il primo satellite artificiale
Il 4 ottobre 1957 l’Urss lanciò il primo satellite
artificiale della Terra Sputnik 1, aprendo così la strada all’era spaziale. In Russia in
questa data si festeggia la Giornata delle Forze Spaziali. La notizia del
lancio lasciò il mondo a bocca aperta perché la propaganda occidentale aveva
dipinto l’Unione Sovietica come un Paese con un enorme ritardo dal punto di
vista tecnologico. Il presidente americano Kennedy ammise: “Quando siamo venuti
a sapere che i Russi avevano lanciato un satellite artificiale della Terra siamo
rimasti scioccati e non siamo riusciti a prendere decisioni né a parlarci per
una settimana intera”. Il satellite inoltre
emetteva onde radio e il segnale poteva essere captato da tutti i radioamatori.
La rivista Radio pubblicò istruzioni
dettagliate su come ricevere segnali dallo spazio.
Belka e Strelka
I nomi veri dei due cani cosmonauti erano Albina e
Markiza, ma alla dirigenza di Stato non piacevano nomi dall’assonanza
straniera. Così ai due bastardini vennero dati due nuovi nomi e nell’agosto del
1960 divennero le prime creature viventi lanciate in orbita. Il loro viaggio
nello spazio durò poco più di 24 ore, nel corso delle quali la navicella
spaziale girò intorno alla terra per 15 volte. I cani vennero usati per
studiare l’impatto del volo nello spazio (sovraccarico, assenza di gravità e
radiazioni) sull’organismo vivente. Entrambi i cani vissero fino ad età
avanzata e morirono poi di morte naturale. I loro corpi impagliati sono esposti
al Museo Memoriale della Cosmonautica di Mosca.
Prima volta sulla luna
Quando gli Americani divennero i primi uomini a mettere piede sulla luna, dei gagliardetti sovietici si trovavano lì già da dieci anni. Erano stati scaricati sulla superficie lunare il 14 settembre 1959 dalla sonda spaziale sovietica Luna-2, la prima sonda a raggiungere il satellite terrestre. Lo stesso anno la sonda sovietica Luna-3 fotografò l’altra faccia della luna.
Primo uomo nello spazio
Il 12 aprile 1961 il cosmonauta sovietico Yuri Gagrin divenne il primo uomo a volare nello spazio. Per maggiori informazioni su questo memorabile
evento clicca qui (Yuri Gagarin).
Tuta spaziale
La prima vera tuta spaziale interamente
pressurizzata venne fabbricata in Urss alla fine del 1959. Gli scienziati la
stavano già testando quando l’incarico venne modificato richiedendo una
semplice tuta protettiva: la tuta spaziale doveva proteggere il cosmonauta solo
dopo che il modulo di atterraggio era tornato sulla Terra. L’ingegnere spaziale
capo Sergej Korolev puntò i piedi e così venne creata la tuta interamente
pressurizzata SK-1.
Il primo rover sulla luna
Anche il primo robot a toccare la superficie
lunare, il Lunokhod-1, fu creato dall’Urss. Aveva lo scopo di studiare la superficie
lunare, le radiazioni di raggi X cosmici e radioattive, la composizione chimica
e le caratteristiche delle rocce lunari. Venne scaricato sulla superficie
lunare il 17 novembre 1970 e lavorò per 10 mesi, un tempo tre volte maggiore
alla sua durata prevista. Lunokhod-1 coprì una distanza totale di 10,5 km,
trasmettendo 211 immagini lunari panoramiche e 25 000 fotografie.
All’attacco a Venere
Gli scienziati sovietici furono i primi anche a
scaricare strumentazioni spaziali attive su un altro pianeta (Venere). Venus-7,
una stazione di ricerca spaziale automatica, atterrò sulla superficie del
pianeta a metà dicembre del 1970. Il corpo del modulo di atterraggio era in
titanio per resistere alla pressione di 100 atmosfere e a una temperatura di
500 gradi. Le sonde elaborate in precedenza non erano concepite per resistere a
tali parametri e si erano distrutte a un’altitudine di circa 25 chilometri.
La prima passeggiata nello
spazio
Nel marzo del 1965 il cosmonauta
sovietico Aleksej Leonov fu il primo a muoversi liberamente nello spazio. Rimase per dieci minuti in volo libero a
una distanza di più di 5 metri dalla navicella spaziale. Coprì una grande
distanza lungo la traiettoria della navicella (che sfrecciava nello spazio a
una velocità di più di 7 chilometri al secondo). La tuta spaziale era stata progettata per
resistere mezz’ora nello spazio, ma Leonov dovette scaricare l’aria in eccesso
contenuta nella tuta per riuscire a passare attraverso il portello.
Un “gabbiano” in orbita
Valentina Tereshkova (nome in codice
Čajka, Gabbiano)
fu la prima cosmonauta donna.
Trascorse quasi tre giorni nello spazio a bordo della capsula spaziale Vostok-6. In seguito si sposò con il cosmonauta Adrijan Nikolaev . La loro figlia, Elena, divenne la prima bambina nata da una famiglia “spaziale”.
La prima stazione spaziale
La stazione spaziale Mir fu il primo
complesso sofisticato e multifunzionale nello spazio. Il blocco principale
venne lanciato in orbita il 20 febbraio 1986. Nell’arco dei dieci anni successivi vennero
aggiunti sei moduli. La Mir ha coperto una distanza leggermente superiore a
quella che separa la Terra da Urano (2.871x109 km). Nel 2001 la
stazione venne fatta precipitare nell’Oceano Pacifico.
Turismo spaziale
Il primo astronauta a pagamento, il giornalista
giapponese Toyohiro Akiyama,
andò nello spazio a bordo dell’unità spaziale Soyuz TM-11 a inizio dicembre del
1990. Nonostante ciò l’era del turismo spaziale si considera aperta dal viaggio
dell’imprenditore americano Dennis Tito verso la Stazione Spaziale
Internazionale. I viaggi turistici nello spazio hanno risolto almeno due
problemi: hanno mantenuto alto l’interesse dei media per la cosmonautica e
tagliato la spesa del governo per i programmi spaziali introducendo capitali
privati.
Foto: RIA Novosti, ITAR-TASS, NASA, kinopoisk
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