Pubblicità selvaggia si cercano soluzioni

Foto: Alexey Maishev

Foto: Alexey Maishev

Vent’anni fa un’insegna in cima a un edificio era un’esortazione a lavorare meglio e di più. Oggi, invece, i dirigenti delle agenzie si interrogano sul caotico contesto urbano.

All’interno del ristorante Tgif di piazza Pushkin, a Mosca, sembra quasi che sia notte, anche se è pieno giorno. Il locale è pieno di finestre. Eppure qualcosa impedisce alla luce del sole di entrare. Due pareti all’esterno di questo edificio risalente agli inizi del XX secolo sono rivestite pressoché completamente da una gigantesca pubblicità di una stazione sciistica di Sochi. Il cartellone, sul quale spiccano due sciatori in montagna, ha un sapore nostalgico vagamente sovietico.

Vent’anni fa un’insegna sul tetto di un edificio era un’esortazione in stile sovietico a lavorare meglio e di più, ma oggi a Mosca la sovrabbondanza di questi pannelli pubblicitari è arrivata a tali estremi che perfino i dirigenti delle agenzie di pubblicità ammettono che la città è precipitata nel caos dal punto di vista estetico.

«In quest’area centrale a predominare dovrebbero essere gli edifici storici, e non fabbricati tappezzati di pubblicità» ha affermato Konstantin Mikhailov, esponente dell’associazione Archnadzor per la tutela del patrimonio architettonico. «La città si è ridotta così per la smania di ricavare più soldi possibile da ogni metro quadrato di superficie urbana».

Piazza Pushkin è l’equivalente di Times Square a New York o di Piccadilly Circus a Londra.

Uno dei problemi più difficili da risolvere è che molte delle pubblicità affisse in città sono irregolari. La carenza di un’azione concreta e coordinata contro coloro che affiggono abusivamente i pannelli pubblicitari è tale che si sono moltiplicati i sospetti di corruzione all’interno del consiglio municipale.

«Mi accontenterei di poter vedere la città nella quale vivo» si lamenta la giovane Kholina, secondo la quale il cambiamento traspare in modo ormai evidente da come rispondono gli interlocutori ai quali si chiede un indirizzo: «Giri a sinistra dopo la Toyota, e troverà L’Oreal. Continui, dopo la Pepsi svolti a destra e vada verso l’edificio della Sony».


MaximTkachev

CEO del gruppo News Outdoor,

" La violazione della legge federale e delle normative emanate dalla municipalità di Mosca hanno provocato il caos che tutti noi abbiamo ora sotto i nostri occhi”


 

I numeri

1° posto

L’outdoor domina il mercato pubblicitario di Mosca, soprattutto tra le multinazionali

20 percento

La riduzione di manifesti per le strade a Mosca, da attuare entro l’inizio del 2013

33 manifesti

Sono stati rimossi solo a gennaio perchè ritenuti dalle autorità troppo invasivi

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