A
conquistare il pubblico russo non è stata solo la tenerezza balbuziente
di Mirko, protagonista di “18 anni dopo”, bensì anche la sagace
simpatia, tutta romana, dello stesso Edoardo Leo, autore, regista e
interprete del film, che in Russia si è appena aggiudicato il Premio del
Pubblico come miglior film al festival Nice, New Italian Cinema Events.
Un riconoscimento che gratifica ma non stupisce, visto l’entusiasmo
percepito in sala durante e dopo la proiezione, a lungo applaudita sia a
Mosca che a San Pietroburgo.
“Vedendo come vengono accolti i film italiani, bisognerebbe puntare di più sulla loro distribuzione in Russia” aveva detto il regista durante la manifestazione, aggiungendo: “Hollywood? Confesso che non è il mio più grande sogno: preferirei andare al festival del cinema di Cannes, o a quello di Venezia. Ho sentito anche commenti molto positivi per quanto riguarda il mio esordio da regista. Ma non mi monto la testa: so perfettamente che rischia di svanire tutto in un attimo, a meno che non riesca a realizzare un secondo film di alto livello”.
Comunque quello del pubblico non è l’unico riconoscimento assegnato a un film già vincitore di oltre 20 festival in tutto il mondo, premiato tra l’altro per la sceneggiatura, per la regia e per la miglior attrice protagonista (Sabrina Impacciatore): durante il Nice di San Pietroburgo il lungometraggio di Leo ha infatti conseguito anche il premio dei lettori di Panorama Tv come miglior film. Valerio Mieli è stato invece eletto “miglior regista emergente”, grazie alla sua commedia sentimentale “Dieci inverni”.
Foto: Ruslan Sukhushin
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