Sos da un’armata di soldatini di plastilina

Foto: Ria Novosti

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Le sculture sono definite nei minimi dettagli e sono costate trent’anni di lavoro a un appassionato deceduto di recente.

Ekaterina Kiseleva ha mostrato a Ria Novosti la straordinaria collezione di soldatini alla quale suo padre ha lavorato per più di trent'anni. L'armata è composta da circa 2000 figure in plastilina, eseguite con una precisione al millimetro fino ai più piccoli particolari, grazie alle informazioni storiche che lo scultore cercava di reperire sui documenti originali dell'epoca. Nell'estate del 2010 l'autore dell'armata in miniatura, Sergej Kiselev, è morto all'età di 46 anni. La sua erede è convinta che il lavoro di suo padre debba essere visto dal maggior numero di persone possibile.

“Se la sua collezione resterà peso morto, alla fine bisognerà buttare tutto, perché questi giochi di plastilina col tempo si spezzeranno sotto il loro stesso peso. Se invece verranno esposti in un museo, forse riusciranno a portare un po' di gioia a qualcuno o a dare le informazioni giuste, ad esempio, a degli altri specialisti di storia militare”, ha spiegato Ekaterina.

Come ha raccontato la ragazza, suo padre iniziò a interessarsi di storia militare fin dall'età di 15 anni. Da ragazzo creava dei soldatini per giocare con i suoi amici. “Cominciò dagli indiani, faceva delle figurine molto semplici. Poi, al circolo di storia militare, trovò dei compagni di gioco e insieme iniziarono a portare intere valige di soldatini di plastilina, ai quali sparavano con proiettili e cannoni secondo regole particolari. Col tempo la collezione si arricchì di diverse sezioni dell'armata imperiale russa, a partire dal XVIII secolo, francesi, inglesi. Così si è allargata a diversi periodi storici”, ha raccontato la ragazza.

Prima di modellare ogni soldatino, Sergej Kiselev studiava la letteratura storica e i documenti rari che riusciva a reperire su internet o nelle biblioteche. “Credo che la caratteristica più notevole del suo lavoro sia dovuta al fatto che si preoccupava moltissimo dell'attendibilità storica. Prima di modellare ogni figura, studiava tutto, fino all'ultimo bottoncino: quanti ce ne devono essere sull'uniforme, di che colore ecc. A volte se trovava degli errori nei soldatini fatti in passato, si scriveva un appunto e col tempo cercava di correggerli”, - ha detto la figlia.

Per creare i suoi soldatini Kiselev utilizzava della normale plastilina, corde, fili, carta stagnola, ferro e addirittura capelli. Stando alle parole della figlia, l'armata di plastilina fino ad ora si è conservata abbastanza bene, ma è un materiale che col tempo si rovina molto. Le piccole figure dovrebbero essere ricoperte di una lacca speciale, che rende il materiale un po' più resistente. Per questo la ragazza spera che la collezione del padre finisca in mano a degli specialisti, che saranno in grado di conservare l'insolito esercito di plastilina per gli anni a venire.

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