Finalmente è stato scelto. Sarà il leopardo delle nevi la mascotte delle prossime Olimpiadi invernali
che si terranno in Russia, a Soci, nel 2014. Il felino preferito da Vladimir Putin ha vinto la
corsa davanti all'orso (già indimenticabile simbolo, allora nella versione
estiva, cioè classica e non polare, dei Giochi di Mosca nel 1980) e la lepre
(forse quella dalla faccia più simpatica).
In ogni caso, visto che il risultato della gara nazionale è stato sul filo di lana, si è deciso di fare le cose in grande e portare tutti e tre gli animali sulle rive del Mar Nero. Certo, non è un errore: Sochi è sul mare e le Olimpiadi sono quelle invernali. Ovviamente per trovare la neve si devono risalire le pendici del Caucaso. Pochi km. Entro un paio d’anni saranno completate tutte le infrastrutture e il palcoscenico per mascotte, atleti e spettatori sarà perfetto. Ma c’è un’incognita. Un’ombra. Quella del terrorismo. Che puntualmente si ritrova anche in Russia. Visto che Monaco 1972 è ancora una pagina di sangue indelebile. Il Caucaso degli anni duemila non è la Germania degli anni settanta e con i tempi che corrono il pericolo è dietro l’angolo. L’instabilità della regione è forte, anche al Cremlino il presidente Dmitri Medvedev ne è conscio, così come Putin alla Casa Bianca. Il premier ha detto recentemente che la Russia teme addirittura un contagio di disordini e violenze dal Nord Africa al Caucaso settentrionale. “Nonostante le tesi rassicuranti secondo le quali è improbabile che gruppi radicali prenderanno il potere o aumenteranno la loro influenza nel paesi nordafricani, noi siamo preoccupati. Se questo succederà, avrà inevitabili ripercussioni in altre regioni del mondo, compreso di certo il Caucaso del Nord”.
Se ai timori si aggiunge poi il fatto che gli episodi terroristici nelle repubbliche delle regioni sono sempre più frequenti, è evidente che la sicurezza e la stabilità del Caucaso deve essere una priorità assoluta, anche in vista dei grandi appuntamenti sportivi, quando la Russia sarà al centro dell’attenzione mediatica internazionale e migliaia di turisti stranieri arriveranno a Soci. Proprio qui, nelle scorse settimane una bomba è stata ritrovata sotto le tubature di un gasdotto, mentre nella zona di Elbrus, in Cabardino-Balcaria, si sono verificati attentati contro turisti. Le autorità russe sono attive con operazioni su larga scala per contrastare i piani dei terroristi che mirano rendere insicura la regione mettendo il bastone tra le ruote del Cremlino sulla via del 2014. A Mosca hanno scelto le mascotte, ora si tratta di scegliere la strategia giusta per assicurare il successo ed evitare l’incubo di Monaco.
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