Fumetto Niyaz Karim
Il tema della modernizzazione è centrale nel dibattito attuale della politica russa, perchè abbraccia l’industria, l’agricoltura e i servizi. Oggi l’attenzione dei media è concentrata su un numero limitato di iniziative di alto profilo, che hanno visto il governo giocare un ruolo centrale. Tuttavia questi progetti rischiano di far dimenticare i passi necessari per modernizzare l’economia del Paese.
Si tratta di una sfida complessa,
che richiede una radicale trasformazione del mondo degli affari. Senza contare
il rischio di aspettative poco realistiche circa l’esito dei singoli progetti. L’obiettivo del governo è di rilanciare
prepotentemente la Russia a livello mondiale, nel campo della ricerca e dello
sviluppo. La Federazione è
ricca di talenti e la grande abbondanza di materie prime permette al governo di
finanziare generosamente i progetti innovativi.
Ma la vera modernizzazione passa anche attraverso l’importazione di tecnologie
e di competenze e il perfezionamento dei prodotti e delle tecnologie di cui il
Paese già dispone. Si stima che in Russia le tecnologie esistenti potrebbero
incrementare la produttività del settore manifatturiero tra il tre e il quattro
per cento. Tuttavia l’industria russa
non solo è scarsamente diversificata e poco efficiente, ma si affida
soprattutto a settori economici che presentano un limitato margine di
incremento della produttività.
Date le circostanze, è facile comprendere i motivi che spingono i politici a
cercare nuovi approcci “top-down” da applicare all’industria. Nel migliore dei
casi, tali approcci all’estero hanno prodotto esiti alterni, nel complesso non
molto incoraggianti. In parte perché non è detto che i rappresentati del
governo sappiano scegliere dei “candidati” meglio di quanto non riescano a fare
i mercati stessi. Inoltre, in assenza di capitale umano, è impossibile
stabilire quali imprese possono essere in grado di mantenersi competitive nel
tempo, per poi scegliere tra queste i “candidati” migliori.
Spesso, i Paesi che in tempi recenti hanno saputo attuare opere di modernizzazione sono gli stessi che hanno ottenuto i migliori risultati nel test Pisa (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo), lo strumento con cui l’Ocse misura le competenze dei quindicenni. Nel 2006 la Finlandia si è classificata al primo posto, Hong Kong al secondo e la Corea al terzo, mentre Taiwan e la Cina erano quinti e il Giappone decimo (Singapore e la Malesia non hanno preso parte all’indagine). La Russia si è classificata trentatreesima per quanto riguarda le competenze matematiche, trentacinquesima per quelle scientifiche e trentanovesima per l’analisi del testo.
Rispetto al capitale umano, la Russia vanta indubbiamente alcuni ambiti di
eccellenza. Ai fini della modernizzazione della base tecnologica di tutta
l’economia nazionale però, la scuola secondaria, pensata per insegnare ad apprendere e ad acquisire nuove
competenze, riveste un ruolo
cruciale.
In definitiva, la riuscita di un processo di modernizzazione su larga scala
dipende dagli sforzi compiuti per perfezionare le pratiche di management e
migliorare il capitale umano attraverso la deregolamentazione, la
competitività, l’istruzione e altre pratiche volte a realizzare un clima
favorevole alle imprese.
Lo sforzo richiesto è gravoso, ma le competenze presenti nel Paese e
l’importanza della posta in gioco impongono di giocare fino in fondo questa
partita. L’istruzione gioca un ruolo fondamentale per elevare la qualità del
capitale umano e attrarre investimenti.
L’autore è capo economista presso la Banca europa per la ricostruzione e lo sviluppo
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