I russi non rinunciano al mare, si continua a partire per il Cairo

Foto Reuters/Vostock Photo

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Febbraio è il mese più freddo in Russia, così in tanti scelgono ogni anno le calde spiagge egiziane per staccare la spina. Una tendenza confermata anche quest’anno, nonostante le tensioni nel Maghreb.

Se in Italia si contano sulle dita delle mani gli aerei partiti nelle ultime settimane verso l’Egitto, lo stesso non vale per la Russia. E a bordo non ci sono solo di uomini d’affari, che non possono rinviare appuntamenti presi con mesi di anticipo, ma anche vacanzieri.

Soltanto il trenta per cento dei turisti russi ha accettato di accorciare le proprie vacanze in Egitto, mentre i tour operator si sforzavano di convincere i vacanzieri a rientrare all’ovile, secondo quanto dichiara Maya Lomidze, direttrice dell’Unione russa per il turismo. Alcuni russi continuano a partire per l’Egitto, organizzano i loro viaggi autonomamente e senza passare tramite le agenzie: a rivelarlo è la portavoce dell’associazione del turismo Elena Tiourina.

Il governo non ha ordinato alcuna evacuazione, i turisti si sentono semplicemente offrire la possibilità di cambiare il biglietto del ritorno e di accorciare così la loro vacanza. I vacanzieri che si oppongono al rientro anticipato sarebbero influenzati dagli inglesi che continuano ad affluire verso le località balneari sul Mar Rosso, a Urgada, a Sharm el-Sheikh, afferma Lomidze.

Le cinque principali agenzie turistiche che operano in Egitto , coprendo il 90% del mercato, hanno dichiarato di aver fatto il possibile per rimpatriare i loro clienti intorno al 7 febbraio. Anche i piccoli tour operator hanno fatto sentire la loro opinione: «Abbiamo smesso di vendere i pacchetti e le vacanze in Egitto, finché la situazione non tornerà alla normalità», ha dichiarato un portavoce dell’agenzia Elite Tours con sede a Mosca.

Gli organizzatori hanno proposto mete alternative come la Turchia e la Tailandia per le persone che avevano già prenotato viaggi in Egitto. Del resto la Turchia è la prima destinazione turistica scelta dai russi dopo l’Egitto. Le conseguenze della cosiddetta “rivoluzione sul Nilo” sull’industria turistica russa sono difficili da valutare, tanto più che Elena Tiourina definisce “senza precedenti” la situazione attuale. Febbraio è bassa stagione (nonchè il mese più freddo in Russia) e la maggior parte dei viaggi venduti in questo periodo è a prezzi stracciati. Per una valutazione più attendibile, sottolineano gli analisti, occorrerà attendere ancora qualche settimana.


il numero

30% - la quota di turisti russi che ha deciso di accorciare le proprie vacanze in Egitto, mentre tutti gli altri hanno confermato destinazione e durata del viaggio

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