Foto Itar-Tass
La visita ufficiale in Italia del Presidente russo Dmitri Medvedev, su invito del Presidente Giorgio Napolitano, avviene in occasione della cerimonia di apertura a Roma dell’Anno della cultura e della lingua russa in Italia e della cultura e della lingua italiana in Russia ed è il segnale disempre più importanti amicizia e attenzione tra i nostri Paesi.
A parte l’incontro in Vaticano, dove sarà ricevuto dal Pontefice Benedetto XVI, la visita del presidente Medvedev a Roma servirà non solo a irrobustire gli ottimi rapporti politici ed economici tra Mosca e Roma, ma anche a far ricredere tutti gli osservatori che continuano a lanciare dubbie accuse e screditare il nuovo corso politico e di stabilità economica che la Russia ha saputo avviare sin dalla fine degli anni Novanta. Le continue manifestazioni di reciproco rispetto tra i due Paesi, hanno portato a numerose e importanti partnership.
Per citarne solo alcune tra aziende pubbliche, nel settore energetico tra l’Eni e Gazprom per il gasdotto Southstream, mentre altri Paesi si ostinano a puntare sul progetto Nabucco, che è solo virtuale e che servirebbe soltanto a eludere, immotivatamente, la Russia. Ma non solo energia.C’è il Sukhoi Superjet 100, un aereo di nuovissima generazione, che, progettato e costruito in Russia da Sukhoi in partnership con Alenia Aeronautica, riscuote già successo tra le maggiori compagnie aeree mondiali; gli elicotteri destinati al settore civile dell’AgustaWestland in partnership con Oboronprom. E anche la Fiat, tra le aziende private, ha dato tanta fiducia al mercato russo.
L’Italia è e sarà protagonista, in cooperazione con importanti società russe, nel mercato interno russo, in Europa e nel mondo. Quindi la visita del Presidente Medvedev a Roma va letta come la conferma che l’Italia ha fatto bene a credere nel nuovo corso politico in Russia, avendo rafforzato, con successo, la sua presenza in settori chiave dell’economia russa in funzione di cooperazione e di amicizia. In una fase storica caratterizzata da WikiLeaks e dalla crescente instabilità nel Maghreb, la comunanza di idee politiche e di forte cooperazione economica tra i nostri due Paesi sono elementi da apprezzare.
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