La foresta di Khimki è salva?

Richard Wallace e Evgeniya Chirikova. Foto di Kommersant

Richard Wallace e Evgeniya Chirikova. Foto di Kommersant

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ritira I finanziamenti per la superstrada che dovrebbe attraversare il polmone verde. Ma la battaglia degli ambientalisti russi continua.

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) non parteciperà al finanziamento della superstrada che dovrebbe attraversare la foresta di Khimki, come ha fatto sapere a Gazeta.ru il rappresentante della Bers in Russia, Richard Wallace. L’istituto stava prendendo in considerazione la possibilità di investire nella costruzione della nuova arteria di collegamento Mosca-San Pietroburgo.

Il progetto avrebbe dovuto ricevere finanziamenti per 4.5 miliardi di euro, dei quali 1,1 dovevano essere messi a disposizione dalla Bers in collaborazione con la Banca Europea. La costruzione del tratto di strada che dovrebbe attraversare la foresta di Khimki ha sollevato, però, la protesta in massa degli attivisti delle organizzazioni ecologiste che accusano i costruttori di voler distruggere l'ecosistema.

“La Bers non prenderà parte al progetto. Esiste però un accordo di finanziamento con un gruppo che include altre banche”, ha fatto notare Wallace. Non ha parlato invece della possibile partecipazione della banca al finanziamento di altri tratti della superstrada. Tuttavia Alistair Clarke, il direttore corporativo della Bers, in una lettera del 12 gennaio indirizzata alle organizzazioni ambientaliste russe, afferma che la partecipazione dell’istituto di credito al progetto, anche in futuro, è “poco probabile”.

La superstrada dovrebbe essere realizzata dalla Compagnia Concessionaria Nord-Occidentale (Nwcc, North-West Concession Company), di cui fanno parte il gruppo N-trans, la struttura dell'imprenditore Arkadij Rottenberg, e l'azienda francese Vinci Concession.

Il regolamento della Bers vieta alla banca di prendere parte a progetti dannosi per l'ambiente. La sua partecipazione era già stata messa in serio dubbio dopo la dura repressione delle manifestazioni di attivisti di varie organizzazioni in difesa della foresta di Khimki. Le richieste degli ecologisti, che insistono perché venga scelto un tragitto alternativo, non sono state prese in considerazione. Ma la Bank Watch, un'organizzazione ambientalista europea, ha dato sostegno ai colleghi russi e ha convinto la Commissione Europea a congelare gli investimenti e le trattative riguardanti la superstrada.

Secondo Wallace, l'uscita della Bers dal gruppo dei finanziatori della superstrada Mosca-San Pietroburgo, non inciderà sugli altri investimenti pianificati dalla banca, dal momento che la Russia resta una regione prioritaria per il business dell’istituto. “Investiamo in Russia circa un quarto dei nostri fondi. Il bilancio provvisorio degli investimenti per il 2010 è di circa 1,9 miliardi di euro”, ha fatto notare il rappresentante della banca.

“E' un fatto di grande importanza, perché la Bers ha degli standard molto alti e la sua partecipazione a un progetto è garanzia di qualità. Speriamo che anche la Vinci si ritiri quando capirà che si tratta di un’infrastruttura fondata sulla corruzione, ecologicamente disastrosa e antisociale”, ha detto a Gazeta.ru Jaroslav Nikitenko, attivista del Movimento per la difesa della foresta di Khimki. Il progetto è stato reclamizzato come progetto internazionale, ma tutti i principali sostenitori lo stanno abbandonando. “Faremo sapere anche all'opinione pubblica della Francia – ha aggiunto Nikitenko - in che genere di progetti si è impegnata un'impresa francese. Abbiamo il sostegno dei “verdi” francesi. Hanno organizzato dei picchetti davanti agli uffici della Vinci e al Louvre è stata presentata un'installazione in difesa della nostra foresta”.

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