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Minori tutelati davanti al piccolo schermo e sui mezzi di informazione. Nei prossimi mesi verrà lanciato un sistema di valutazione per definire i contenuti adatti ai bambini. Dopo che è stata confermata l’esenzione delle pubblicazioni giornalistiche, i timori che il provvedimento possa mettere a rischio la libertà d’espressione sui media si sono in parte acquietati, anche se non dissipati completamente.
Il pacchetto legislativo, firmato dal presidente Medvedev il 3 gennaio, obbligherà le emittenti televisive, le case editrici e le imprese cinematografiche a inserire una valutazione dei propri prodotti per gruppi d’età da 6 a 12 e 16 anni, a seconda che presentino o meno contenuti pornografici, blasfemi, violenti o che possano indurre i bambini a mettere a rischio la propria salute.
La programmazione dei film e degli spettacoli televisivi dovrà essere preceduta da un simbolo di avvertimento che ricopra almeno il 5% dello schermo, mentre le proiezioni pubbliche dovranno essere precedute da un avviso verbale che indichi la fascia d’età a cui appartiene il programma. Le pubblicazioni a stampa non adatte ai minori verranno vendute in confezioni sigillate.
Il pacchetto non riguarda i contenuti del web, la fonte di informazione per un numero sempre crescente di adolescenti russi, ma delega la regolamentazione dei contenuti online alla responsabilità degli Internet provider. I programmi in diretta e l’informazione politica e di attualità sono esentati dal sistema di valutazione.
La valutazione verrà elaborata da esperti dell’infanzia che lavoreranno per un organo statale non meglio identificato. Le misure, già introdotte nella maggior parte dei Paesi di tutto il mondo, entreranno in vigore a partire dal 2012. “La legislazione si rivolge alla buona volontà dei produttori che rispettano la legge”, ha spiegato Nina Ostanina, membro della Commissione Parlamentare per la Famiglia, le Donne e l’Infanzia che ha lavorato al progetto di legge.
Ma la Ostanina, deputata del partito comunista, ha affermato che il pacchetto è diventato troppo liberale, dopo essere passato al vaglio dei legislatori del partito Russia Unita. Sono previste multe, infatti, relativamente basse per i trasgressori e non pene severe come il ritiro della licenza.“Che multa è una multa di 50.000 rubli (1250 euro) per un canale come Canale 1?” dice la Ostanina riferendosi all’emittente statale nazionale.
Ilya Ponomaryov, parlamentare del partito Una Russia Giusta e membro della Commissione della Camera per la Scienza e Tecnologia, ha detto che la legge rappresenta un passo avanti, ma ritiene che sia ancora toppo limitata, “tenendo conto dei problemi connessi alla televisione nell’insieme del Paese”. Lo psichiatra infantile Aleksander Shadura ha aggiunto a proposito che un altro problema irrisolto resta quello della selezione degli esperti che dovrebbero effettuare la valutazione dei programmi. Come Shadura ha spiegato al Moscow Times, l’équipe di esperti si va restringendo a causa “degli scarsi finanziamenti”.
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