Lo Spazio Economico Unico (Seu), basato sull’unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan come progetto di integrazione a lungo termine, va gradualmente prendendo forma. Il 9 e il 10 dicembre a Mosca i leader dei Paesi dell’area post-sovietica hanno completato la definizione delle basi giuridico-legali dell’accordo e hanno annunciato che il Seu entrerà in vigore dal 1° gennaio 2012.
È la risposta della Comunità
degli Stati indipendenti (Csi, il sodalizio di Repubbliche
appartenute all’ex-Urss fondato nel 1991) alle sfide contemporanee:
un progetto di integrazione profonda in più stadi proposto da Mosca.
Il primo passo è stato l’avvio nel gennaio 2010 dell’Unione
doganale fra i tre Paesi maggiormente sviluppati della Comunità. I
vantaggi dell’unificazione sono evidenti: Russia, Bielorussia e
Kazakistan, che contano una popolazione complessiva di circa 170
milioni di abitanti, detengono quasi l’83% del potenziale economico
dell’ex Urss, un pil complessivo di 2 trilioni di dollari e un
volume di scambi complessivo di 900 miliardi di dollari.
Secondo uno
degli ideologi dell’integrazione, il presidente del Kazakistan
Nursultan Nazarbaev, «l’Unione doganale può conquistare posizioni
chiave sui mercati mondiali dell’energia e del grano, perché le
riserve petrolifere congiunte dei tre Paesi membri sono di 90
miliardi di barili e la percentuale di esportazioni di grano è del
17%».
Secondo l’Istituto per le previsioni economiche
dell’Accademia delle scienze russa, grazie all’entrata in vigore
del Seu, il ripristino di uno spazio economico comune porterà a un
aumento di 1,5–2 volte del tasso di crescita economica e di circa
il 40% del reddito medio dei singoli nuclei familiari dei Paesi
dell’Unione doganale. L’1 gennaio 2012 si apriranno infatti nuove
possibilità, come la libera circolazione di capitali, servizi, idee.
«La creazione dell’Unione doganale è la seconda tappa del
processo di integrazione. La prima è stata la zona del commercio
libero. La terza sarà rappresentata dal mercato comune, dallo spazio
economico unico, a cui seguirà un’unione economica sul modello di
quella europea, ma senza alcuna perdita di sovranità», ha
dichiarato al summit della “trojka doganale” Nazarbaev.
Ma il Seu non è un punto di arrivo. «Con il Seu, ci muoviamo nella direzione di costituire un’Unione economica eurasiatica», è scritto negli atti del summit. Aperta all’ingresso di altri Paesi. Se questi piani verranno realizzati con successo, nel cuore dell’Eurasia, esattamente al centro tra le due economie dell’Ue e della Cina, si formerà dunque un nuovo centro di forza geo-economico.
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