Oggi l'economia russa è in crescita e lo sono anche i servizi al consumatore e la pubblicità. Non stupisce, quindi, che il mercato televisivo russo sia tra i più dinamici al mondo: a partire dal 2000 ha avuto un indice di crescita annua del 30%.
In questo mercato le padrone sono ancora le Tv in Fta (free-to-air), che si differenziano dai loro corrispettivi europei e americani. Lo sviluppo e la domanda pubblica per i servizi satellitari e via cavo a pagamento è infetti molto inferiore in Russia rispetto all'Inghilterra e agli Stati Uniti.
La radiodiffusione terrestre deve la sua forza al contenuto e all'alto livello di qualità. Al momento infatti, in città come Ekaterinburg, Vladivostok, Mosca, San Pietroburgo e altre, ci sono più di venti canali in diffusione terrestre. Ma la televisione in Fta in Russia ha anche canali sportivi o musicali, i pilastri tradizionali della Tv a pagamento in Inghilterra e Stati Uniti. In Russia la Tv terrestre offre gratuitamente almeno due canali sportivi, Mtv e Muz-Tv e tre o quattro canali di film. L'offerta della televisione terrestre russa è talmente varia che per i canali a pagamento è difficile entrare in competizione.
I russi hanno sempre apprezzato molto la Tv gratuita ed è improbabile che i canali a pagamento riescano a diventare una priorità in un Paese in cui lo stipendio medio si aggira intorno ai 400 dollari al mese.
Anche la tecnologia di per sé rappresenta un problema per la Tv a pagamento. La tecnologia via cavo infatti copre solo il 22% del territorio russo e spesso si tratta di vecchi cavi di rame per la trasmissione di segnali analogici con una capacità che va dai 14 ai 18 canali, pochissimi rispetto agli standard contemporanei. Nelle aree in cui la rete via cavo è stata cambiata o modernizzata il problema è quello inverso: tutta la città ha a disposizione un segnale da 100 canali, ma mancano i contenuti per sfruttarlo appieno.
E poi c'è un altro fattore importante: il panorama televisivo russo è dominato dai programmi fatti in casa. I titoli di punta internazionali di film, serie televisive e show di vario tipo, vengono di solito confinati in fasce orarie piuttosto deboli. Invece, spesso, i format internazionali vengono adattati dai produttori russi per andare incontro ai gusti nazionali.
I format adattati dalle Tv estere giocano un ruolo importante nel palinsesto delle televisioni russe. “Chi vuol essere milionario?” è un programma molto popolare su Channel 1, così come la versione russa della “Ruota della Fortuna”.
A volte è proprio in Russia che i format internazionali mettono alla prova le loro potenzialità. Ctc Media ha avuto un'ottima collaborazione con la Sony Pictures Television International (Spti) su un format colombiano, “Ugly Betty”, trasmesso su Ctc come “Nata bruttina”, che è diventato uno degli adattamenti russi meglio riusciti.
Questo non significa che la Russia non produca idee originali. I prodotti locali dominano in categorie come notiziari, documentari, film per la Tv e miniserie. È ancora da vedere se riusciranno a sopravvivere a livello internazionale, ma prodotti russi come il “Good Jokes show” e la serie “Povera Nastya” sono stati venduti a diverse decine di Paesi e hanno fatto scalpore in Cina e in Grecia. Ctc ha fatto conoscere agli spettatori russi il genere della sitcom, con fortunati adattamenti di serie americane come “La Tata” e “Chi è il capo?”. Va in onda la prima sitcom russa “Figlie di papà” con una sceneggiatura originale.
Il terzo motivo per cui la televisione è così importante, è la sua rapida evoluzione come strumento di comunicazione, un forum dove si può discutere dei bei tempi andati della nazione. Internet e altri mezzi di comunicazione alternativi alla Tv, in Russia, sono molto meno popolari rispetto all’Europa e agli Stati Uniti. Quindi, così la Tv resta il mezzo preferito di chi fa pubblicità per tutte le fasce di audience, dai bambini ai pensionati.
Anche perché, contrariamente a quanto succede in Inghilterra e negli Stati Uniti, la Tv russa è il mezzo di comunicazione in cui la pubblicità costa meno. In rapporto al Cpt (costo per migliaio di contatti) il prezzo della pubblicità sulla televisione russa è decisamente più basso di quello via stampa, radio o internet.
La televisione russa ha anche un'altra caratteristica. In essa convivono due mondi: quello dei canali statali e quello dei canali commerciali. I primi si ispirano soprattutto alla propria missione sociale. Eppure, anche se dipendono dai finanziamenti statali, negli ultimi anni hanno dedicato la parte migliore del loro palinsesto a programmi di intrattenimento. Mentre una volta erano programmi di informazione e approfondimento che dominavano, soprattutto nel periodo della perestrojka, quando i temi proibiti vennero messi a disposizione del dibattito pubblico. Adesso ha ormai preso forma una società di consumatori che porta stabilità. I russi vogliono avere la possibilità di scegliere tra il maggior numero possibile di marchi e così la televisione si è spostata sull'altro estremo, abbandonando del tutto gli argomenti seri.
In 15 anni la televisione russa è arrivata dove quella americana è arrivata in mezzo secolo. Ha lanciato dai 5 ai 10 programmi, serie e show all'anno, quando solo uno di questi programmi sarebbe stato considerato degno di arrivare al pubblico di altri Paesi.
I russi passano ore davanti alla televisione e sono spettatori esigenti. La Tv è molto più che un passatempo per il pubblico e molto più di una fiorente attività per i suoi imprenditori. È ciò che fa del popolo russo una nazione, ciò che costruisce la sua identità. Circa 140.000.000 di persone, separate da molte migliaia di chilometri seguono le stesse notizie, piangono per le stesse storie, ridono alle stesse battute e rispondono alle stesse domande durante i giochi a quiz.
Le televisioni russe tentano di indirizzare gli spettatori verso interrogativi metafisici: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Come facciamo a co-esistere? La Russia, un Paese enorme in cui radio e stampa hanno un ruolo minore rispetto ad altri Paesi, ha un unico vero mezzo di comunicazione nazionale: la televisione.
Aleksandr Rodnyansky, presidente di CTC Media, una delle maggiori compagnie di telecomunicazioni russe e europee, che incorpora i network di CTC e Domashny TV.
A cura di Susanna Alperina, Oksana Naralenkova
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