La Carelia in un click

Dopo quattro anni di visite e di ricerche, l’Università degli Studi di Firenzelancia un museo virtuale sulle architetture in legno della remota repubblicaautonoma nordoccidentale. Foto: RZD

Dopo quattro anni di visite e di ricerche, l’Università degli Studi di Firenzelancia un museo virtuale sulle architetture in legno della remota repubblicaautonoma nordoccidentale. Foto: RZD

Quattro anni di visite, ricerche e incontri nella terra più a Nord Ovest della Russia, in collaborazione con studiosi finlandesi e istituzioni locali, tra cui il ministero della Cultura careliano. Tutto il materiale raccolto vivrà in un’esposizione online per permettere al mondo di conoscere quei paesaggi dell’uomo e della natura, così lontani e così unici nel loro genere. Nell’attesa, convegni internazionali, importanti mostre in programma anche in Italia e tante possibilità per gli universitari fiorentini di far esperienza sul campo e tesi di laurea.

Nel cuore del Nord Ovest della Federazione, nella Russia più remota, tra foreste, tenute agricole, laghi e fiumi si arriverà con un click. Il progetto, infatti, è quello di creare un museo virtuale della Repubblica della Carelia, visitabile da ogni parte del globo grazie a una semplice connessione Internet. Un modo semplice e innovativo di far conoscere la bellezza delle sue architetture in legno.

Parla dell’idea Stefano Bertocci, docente di Rilievo dell’Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. “Il progetto che darà vita al museo virtuale della Carelia – spiega Bertocci - è nato in maniera casuale su proposta di colleghi finlandesi, nel 2006”. “Così – continua nel racconto -, dapprima la curiosità turistica relativa all’architettura del legno e, poi, l’accoglienza, sia della popolazione che delle amministrazioni locali, ci hanno spinto a questi studi”.

Cos’ha di particolare l’architettura careliana? “Per un italiano è tutto nuovo, perché è abituato alle costruzioni in muratura. Al tempo stesso, quei villaggi richiamano la nostra architettura delle Alpi”. Da qui, il via a un’assidua frequentazione della regione, con gruppi di studio italiani e finlandesi, che ha portato alla raccolta straordinaria di materiale fotografico e documentario e alla realizzazione di due convegni internazionali sull’architettura del legno con relativi atti (il primo nel 2009 sull’architettura del legno a Petrozavodsk, il secondo nel luglio del 2010 di nuovo a Petrozavodsk; riferimenti nei due volumi Wooden Architecture in Karelia, ed. Edifir). E ancora workshop estivi per gli allievi di Bertocci, grazie anche agli accordi stretti con il ministero della Cultura careliano e l’Università Statale di Petrozavodsk con l’ateneo fiorentino.

A colpire di più gli esperti, in questi anni di studio e ricerca, sono stati, secondo lo stesso Bertocci, “il villaggio di Bolshaya Selga e le sue antiche case in legno e il villaggio sperduto di Panozero, nel Nord, sul Mar Bianco, dove abbiamo documentato il rapporto di queste architetture con il paesaggio circostante, con l’acqua, con il fiume, con il lago”. E ancora “l’isola di Kizhi, con il suo museo, le sue chiese, il mulino e le abitazioni lignee, oltre tutto l’ambiente naturalistico che fa da padrone in questo parco culturale”.
Tutto materiale, dunque, che darà vita al museo virtuale. “Abbiamo già predisposto anche gli elaborati che andranno su Internet – aggiunge Bertocci - L’obiettivo è far conoscere questi villaggi e le loro architetture tipiche in qualsiasi parte del mondo attraverso il web”. In quelle terre così lontane, è stata fondamentale in questi anni di lavoro anche la collaborazione della popolazione coinvolta. “Gli abitanti dei villaggi - racconta ancora Bertocci - ci hanno ospitato, sono stati molto affabili, hanno addirittura condiviso certe esperienze con gli studenti. Era proprio tanta la curiosità di vedere stranieri intorno alle loro case e ci preparavano le saune e le feste paesane”.

Naturalmente, lo studio della Repubblica di Carelia non finisce qui. “La regione è grande – conclude Bertocci - di queste architetture ce ne sono un’infinità e noi siamo limitati nello spazio e nel tempo. Tra l’altro il 2011 sarà l’anno della cultura italiana in Russia e di quella italiana in Russia. Per questo stiamo organizzando un paio di mostre: una a Petrozavodsk, tra febbraio e marzo, con l’esposizione dei disegni di viaggio e degli schizzi miei e di Sandro Parrinello, animatori e responsabili di questo progetto; nell’estate, invece, inaugureremo una mostra intitolata “I cieli di Kizhi” nel Museo storico di Montepulciano. Per la prima volta arriveranno in Italia dal Museo Nazionale di Kizhi alcune icone triangolari che costituivano il soffitto dipinto, il cielo appunto, delle cappelle e delle chiese di legno e sostituivano gli affreschi a cui siamo abituati”.

Info:www.woodarch.karelia.ru



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