La fine dell'impero di Luzhkov

L'ormai ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov.Foto di Reuters/Vostock Photo

L'ormai ex sindaco di Mosca Yuri Luzhkov.Foto di Reuters/Vostock Photo

Diciotto anni passati saldamente al timone di Mosca e finiti in uno scarno comunicato: “Ora è un semplice cittadino”. Si riassume così, con le parole della portavoce del presidente russo Dmitri Medvedev, Natalja Tymakova, la parabola discendente di Yuri Luzhkov, sindaco della capitale moscovita dal 1992, silurato dal presidente stesso.

Ma basta chiedere a un russo cosa gli viene in mente quando sente il nome di Yuri Luzhkov, per capire che la figura di quest'uomo è ormai inseparabile dal passato recente di Mosca: dall'anello viario che circonda la capitale allo stadio Luzhniki, alla ricostruzione della Cattedrale di Cristo Salvatore. Per i moscoviti Luzhkov incarna, insomma, tutti i cambiamenti più significativi dell'era post-sovietica.

Qualcosa, però, si è incrinato nei rapporti tra il governo russo e Luzhkov, fino a causarne la definitiva rottura. Quest’estate, l’assenza del primo cittadino da Mosca, proprio nel periodo in cui la città stava soffocando nel fumo degli incendi, è stata molto criticata. E la sua posizione si è poi complicata quando ha cercato di giocare su un possibile conflitto tra Medvedev e Putin.

Così gli effetti non hanno tardato a farsi sentire fino al siluramento finale. Già da giorni la televisione russa attaccava Luzhkov e il colpo più duro è arrivato con un servizio della NTV sulla costruzione della superstrada nella foresta di Khimki, sospesa da Medvedev dopo le violente proteste dei cittadini. Secondo la denuncia del reportage, il percorso alternativo della superstrada avrebbe danneggiato gli interessi dell'impresa edile Inteko, di cui la moglie di Luzhkov, Elena Baturina, è amministratore delegato e detiene il 99% delle azioni.

Affari di famiglia

Le critiche dirette alla coppia Luzhkov-Baturina sono cresciute di giorno in giorno. D’altronde, dal settore edilizio, a quello chimico fino all'alimentare, l'impresa di Elena Baturina ha raccolto tali successi da averle permesso di entrare nelle classifiche di Forbes. Nel 2010 è terza tra le donne più ricche del mondo, con una fortuna stimata in 2,9 miliardi di dollari.

La coppia, nei giorni del declino, non ha dovuto però fronteggiare solo gli attacchi delle tv. L’opposizione liberale russa, che da anni denunciava il sistema di governo di Luzhkov, ha pubblicato un pamphlet dal titolo “Luzhkov. Una valutazione”. Nelle pagine dell'opuscolo, Boris Nemtsov fornisce un triste bilancio dell'era Luzhkov, come i problemi ecologici di Mosca, il tenore di vita e la sicurezza. In particolare, secondo la valutazione di Nemtsov, la corruzione che regna nel campo dei lavori pubblici della città ha fatto salire il prezzo per chilometro di strada a Mosca a livelli stratosferici. Secondo l’autore, inoltre, il trattamento preferenziale riservato alla Inteko durante le gare per appalti pubblici è causa diretta della situazione attuale, che, a conti fatti, danneggia i cittadini della capitale.

Nella polvere

Abbandonato dal Cremlino e dall’opinione pubblica: queste sono state le ultime ore di Luzhkov a capo di Mosca. L’ex sindaco, infatti, aveva visto calare il proprio indice di gradimento anche tra i suoi concittadini. Un sondaggio pubblicato dal Levada Center alla fine del 2009 aveva rilevato che il 70% dei moscoviti lo ritenesse un corrotto. E la vicenda della superstrada nella foresta di Khimki non ha fatto altro che evidenziare ancora una volta la sua tendenza a mettere gli interessi privati davanti a quelli pubblici.

Il governo della capitale è nelle mani del suo vice, Vladimir Resin, fino alla nomina da parte di Medvedev di un nuovo sindaco per Mosca.

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