Berlusconi a Medvedev: “Ci uniscono stima e amicizia. Ma anche il gas”

Foto di ITAR-TASS

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Lotta al traffico internazionale di stupefacenti, democrazia e intese Nato-Russia sono stati i temi centrali del discorso che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha tenuto a Jaroslavl, la cittadina sul Volga a 300 chilometri da Mosca che ospita il Forum politico mondiale sulle democrazie, organizzato dal Cremlino. “È giunto il momento che le democrazie si mettano d’accordo per combattere seriamente il traffico di droga. Questo può avvenire solo con una decisione drastica, come mettere sanzioni forti sul consumo individuale“, ha affermato il premier italiano Silvio Berlusconi toccando un tema caro al governo russo che da tempo propone la distruzione delle coltivazioni dei papaveri da oppio in Afghanistan.

Nel corso del suo intervento, Berlusconi ha ricordato il suo impegno per iniziative di collaborazione tra Nato e Russia: “Sono figlio della guerra fredda e ho vissuto per decenni sotto l’incubo di due arsenali contrapposti che potevano distruggere il mondo. Quindi ho sempre guardato al superamento di questa situazione fin dal G7 di Napoli”. Era il 2001 e allora il Cavaliere invitò il presidente russo Vladimir Putin, dando così vita al G8. Un lavoro di avvicinamento, dunque, della Russia all’Occidente portato a compimento nel 2002 “con l’accordo di collaborazione all’interno dell’Alleanza atlantica scritto di mio pugno - ha rivendicato Berlusconi - e ratificato a Pratica di Mare tra i Paesi della Nato e la Federazione russa nel settore militare e nella lotta al terrorismo internazionale”. “La Russia — ha sottolineato il premier italiano dinanzi alla platea di politologi ed esperti riuniti a Jaroslavl — è incamminata sulla strada della democrazia e ho avuto modo di contrappormi a chi nutriva dubbi sul fatto che nella Federazione russa esistesse una vera democrazia».

Che Italia e Russia viaggino sulla stessa frequenza, Berlusconi lo aveva già ribadito, prima dell’intervento ufficiale al Forum, durante l’incontro bilaterale con il presidente Dmitri Medvedev. «Ci uniscono stima e amicizia, ma anche gas», ha detto il premier italiano al leader del Cremlino, ricordando che, oltre ai crescenti scambi economico-commerciali (in primo piano gli sviluppi dei rapporti Eni-Gazprom, Fiat-Sollers, Alitalia-Aeroflot e le possibili opportunità per Finmeccanica e Pirelli), Mosca fornisce all’Italia il 30 per cento del gas e il 20 per cento del petrolio.

“I nostri rapporti commerciali — ha detto Berlusconi nel faccia a faccia con Medvedev — ci hanno consentito di essere vicini in molte situazioni internazionali, come quando venne offerto a Ucraina e Georgia di entrare nella Nato e voi vi siete opposti, comprensibilmente. Viaggiamo bene insieme, siamo due Paesi che ragionano nella stessa prospettiva”. “È bello quando gli amici ti vengono a trovare e con loro si discute di democrazia”, è stata la risposta del presidente Medvedev. “A tutti — ha aggiunto il capo del Cremlino — piace parlare di democrazia, ma ora abbiamo l’opportunità di scambiarci opinioni su come il mondo, le relazioni bilaterali e le istituzioni democratiche globali si sviluppano”.

I due premier hanno poi pranzato con il presidente sudcoreano Lee Myung-bak sul Volga, a bordo di un battello attraccato alla riva, con piatti a base di pesce d’acqua dolce. La prima delle due giornate in visita di Stato in Russia ha visto, infine, Berlusconi volare a Mosca, ospite del presidente Vladimir Putin per la cena organizzata nella dacia di Novo Ogarevo. In agenda, anche per quest’incontro, investimenti e rapporti bilaterali commerciali tra Italia e Russia. L’ultimo vertice tra Berlusconi e Putin, a Lesmo nell’aprile scorso, si era concluso con l’augurio che si tornasse a un interscambio tra i due Paesi agli stessi livelli del 2008, con un accordo sul nucleare e la prima centrale in tre anni e con la promessa russa di un contributo da 7,2 milioni di euro per la ricostruzione a L’Aquila.

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