Addio alle mazzette

D’ora in poi per essere ammessi all’Università bisognerà superare un testa risposta multipla. Foto di RIA Novosti

D’ora in poi per essere ammessi all’Università bisognerà superare un testa risposta multipla. Foto di RIA Novosti

La corruzione è una pratica dilagante nella pubblica istruzione russa. Per combatterla il governo ha introdotto misure che hanno sollevato un acceso dibattito.

Uno dei personaggi più amati di La nostra Russia, popolare serie tv russa, è un’insegnante di provincia di nome Snezhanna Denisovna che mette a punto sempre nuovi stratagemmi perché i suoi studenti possano raggranellare soldi per lei. La commedia non è molto lontana dalla realtà: il sistema scolastico russo è caratterizzato da una diffusa corruzione e necessita di un cambiamento drastico. Per questo in anni recenti sono state approvate varie riforme della pubblica istruzione: i controversi esami di fine anno scolastico l’anno scorso sono stati estesi a tutta la nazione, mentre nel 2011 le Università introdurranno corsi quadriennali più flessibili al posto di quelli quinquennali più vincolanti.

«Si era soliti pensare che l’istruzione russa, o per meglio dire sovietica, fosse molto buona, se non addirittura la migliore», commenta Masha Lipman, esperta del Carnegie Center. «La verità è che è molto indietro rispetto al resto del mondo». Nel mondo dell’istruzione la Russia semmai primeggia per la corruzione: pagare per ottenere ottimi voti, essere ammessi ai corsi universitari o per passare gli esami è un’industria da un miliardo di dollari l’anno secondo Mark Levin della Scuola superiore di economia di Mosca.

Le recenti riforme sono state concepite per adeguarsi agli standard fissati dalla Dichiarazione di Bologna, un trattato che mira ad armonizzare i sistemi d’istruzione superiore europei. Una volta portate a termine, una laurea conseguita in Russia sarà riconosciuta anche nell’Ue, non solo nell’ex Urss. Inoltre gli stipendi degli insegnanti (che al momento si aggirano intorno ai 222 euro al mese) dovrebbero aumentare. Il cambiamento più controverso è però l’introduzione di esami nazionali standard d’ammissione alle Università: test a risposta multipla corretti da un computer, niente di più diverso dal sistema di esami orali in uso in precedenza. Secondo i sostenitori delle riforme in atto, oltre a eliminare la corruzione, i test sono più “democratici”.

Chi si oppone invece afferma che di fatto stiano squalificando l’istruzione russa con domande nozionistiche come “Di che colore erano gli occhi di Anna Karenina?”, mentre gli esami orali consentivano di valutare non solo le conoscenze, ma anche il talento. È troppo presto per dare ragione agli uni o agli altri. Quel che è certo è che non esiste altra strada se non vincere la corruzione che «erode alle radici la coesione sociale» insegnando agli studenti non solo le materie di studio, ma anche a pagare mazzette.

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