La crescita dell’economia è diventata reale

Con i tassi d’interesse reali positivi i russi possono tornare a depositarei loro soldi in banca. Foto di Photoxpress

Con i tassi d’interesse reali positivi i russi possono tornare a depositarei loro soldi in banca. Foto di Photoxpress

“I soldi stanno tornando nelle tasche dei russi”, dicono gli economisti. È il risvolto argenteo della crisi economica globale: il crollo della domanda ha fermato l’inflazione.

Ci sono voluti 19 anni, ma lo scorso anno la crescita dell’economia russa è diventata reale. Dal passaggio a un’economia di mercato, in Russia i tassi d’interesse erano rimasti al di sotto del tasso di inflazione: in altre parole il Paese aveva sempre avuto tassi di interesse reali negativi. Lo scorso mese sono divenuti positivi: una svolta con grandi implicazioni. «I cambiamenti saranno profondi, sebbene senza scosse traumatiche», ha commentato Peter Westin, capo economista della Aton Investment Bank di Mosca. «Stiamo parlando di circa meno dell’1 per cento. Nessuno si arricchirà, ma sono le aspettative degli investimenti a essere mutate profondamente». È il risvolto argenteo della crisi economica globale: il crollo verticale nella domanda ha fermato la spirale inflazionistica. Il governo prevede un tasso d’inflazione del 6% entro la fine dell’anno, un valore modesto rispetto ai canoni russi e chiaramente al di sotto dei tassi di interesse della Banca Centrale della Russia (Cbr) che si attestano al 7,75%. Per la prima volta i russi hanno convenienza a depositare i propri soldi in una banca.

«Gli istituti di credito stanno accumulando capitali e questo accresce il loro peso giorno dopo giorno», rivela Westin. «Siamo ancora all’inizio di un ciclo. Ogni rublo che la banca prende in deposito rende 50 copechi; i mercati sono ancora molto nervosi, ma presto si sentiranno fiduciosi per finanziare la crescita nuovamente». Il configurarsi di rendimenti “normali” per un’economia di mercato dovrebbe assicurare una serie di benefici. «I tassi negativi sono come una perdita dal serbatoio della vostra auto. Non importa cosa facciate, prima o poi finirete la benzina e vi fermerete», aggiunge Westin. «L’arrivo di tassi positivi significa che la benzina (i soldi) sta aumentando nel vostro serbatoio (le vostre tasche)».

Le banche saranno in grado di gestire il proprio contante meglio, distribuendolo tra equity, bond e liquidità, rendendo così il sistema finanziario più robusto. Tassi di interesse con un rendimento reale permetteranno, inoltre, di allungare la maturazione dei bond così da rendere più semplice progettare piani di investimento a lungo termine. Infine faranno sì che il tasso overnight della Cbr abbia un valore nell’economia reale, con la possibilità quindi di controllare attraverso questo strumento sia l’inflazione che il livello del rublo. Tuttavia, secondo gli economisti, la banca centrale dovrà anche sostenere il sistema finanziario con una maggiore iniezione di liquidità e introdurre maggiore flessibilità per il tasso di cambio. Nonostante i passi in avanti compiuti, la liquidità disponibile nell’economia russa resta meno della metà di quella che caratterizza la maggior parte dei paesi occidentali.

«C’è bisogno di una base monetaria (intesa come quantità di banconote e monete circolanti, ndr) molto liquida e nella fattispecie di un mercato dei bond liquido prima di riuscire a usare i tassi d’interesse come strumento per incoraggiare la popolazione a investire o risparmiare», chiosa Westin.

La buona notizia è che il mercato delle obbligazioni si sta allargando. Le compagnie private stanno emettendo titoli e lo Stato prevede di offrire agli investitori bond domestici per un valore di 1,2 trilioni di rubli (30,8 miliardi di euro) quest’anno per finanziare il deficit pubblico. Il caldo che ha fatto crollare il raccolto di grano purtroppo inceppa il meccanismo virtuoso che si stava realizzando. «Una conseguenza potrebbe essere un rialzo dell’inflazione», avverte Chris Weafer, capo strategista alla banca d’investimenti UralSib di Mosca.



IL NUMERO

6%

il tasso d’inflazione previsto per il 2010 dal governo russo, un valore modesto rispetto ai canoni russi e chiaramente al di sotto dei tassi d’interesse della Banca centrale russa (Cbr) che al momento si attestano al 7,75%



Rifinanziamento vs inflazione



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