La decisione di cooperare nel restauro degli edifici risale al giugno dello scorso anno. Dopo la riunione conclusiva del summit dei leader del G8, Dmitrii Medvedev e Silvio Berlusconi avevano raggiunto insieme Piazza Santa Maria Paganica dove sorge Palazzo Ardinghelli e, guardando l’edificio, Dmitrii Medvedev aveva esclamato: «Che spettacolo desolante!» e al suo ritorno a Mosca aveva reso nota la decisione di stanziare dei fondi statali per la ricostruzione di quei monumenti storici.
«Intendiamo restaurare due monumenti: il settecentesco Palazzo Ardinghelli, purtroppo totalmente distrutto, e la piccola Chiesa di San Gregorio, anch’essa gravemente lesionata; monumento di altrettanto valore per la cultura mondiale e italiana», aveva dichiarato in giugno il capo dell’economato presidenziale, Vladimir Kozhin.
La scelta di questi due monumenti non è casuale. Uno di essi è un bene ecclesiastico e la sua ricostruzione può considerarsi la risposta di Mosca al recente gesto dell’Italia, che a conclusione di un protocollo d’intesa, ha visto il ritorno alla Russia dello storico complesso della Basilica di San Nicola a Bari. L’altro è un indiscutibile capolavoro dell’architettura italiana, dove si progettava di trasferire il ministero italiano dei Beni culturali.
Dopo le premesse, quindi, gli accordi: il 27 aprile 2010, i primi ministri dei due paesi hanno sottoscritto un accordo intergovernativo che sancisce l’inizio dei lavori.
L’aiuto della Russia all’Italia si colloca nell’ambito di un accordo bilaterale culturale e umanitario in previsione del 2011, che sarà l’anno degli scambi culturali tra i due Paesi. L’intesa per la realizzazione dei programmi dell’“Anno della cultura e della lingua italiana in Russia” e dell’“Anno della cultura e della lingua russa in Italia” è stata sottoscritta nel maggio del 2009. Tra le iniziative sono previsti scambi espositivi e lo svolgimento della “Settimana Gogol’” a Roma.
Da parte sua Silvio Berlusconi ha dichiarato che il suo paese è pronto a cooperare con la Russia nell’organizzazione dei Giochi olimpici invernali del 2014. «Essendo noi reduci dall’esperienza positiva delle Olimpiadi di Torino, per gli eventi di Sochi siamo senz’altro pronti a offrire tutto il nostro contributo ai tecnici e agli esperti della Federazione Russa» - ha detto il premier italiano.
Sarà il tempo a mostrare se queste parole troveranno una realizzazione nella pratica. Oltre che delle Olimpiadi invernali di Sochi, di cui la Russia qualche anno fa si è aggiudicata la candidatura, i due primi ministri hanno discusso dei progetti russi per i campionati mondiali di calcio del 2018.
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