Mosca vuole collegare l’Asia all’Europa

Da Cheremetievo, il più antico aeroporto internazionale diMosca, ogni anno transitano 14 milioni di passeggeri

Da Cheremetievo, il più antico aeroporto internazionale diMosca, ogni anno transitano 14 milioni di passeggeri

I tre aeroporti della capitale russa sperano di riuscire a catalizzare i flussi commerciali tra Unione europea e Cina. Ma le loro rivalità e le onerose indennità pretese dal governo ostacolano le loro ambizioni

«Lunghe file d’attesa, doganieri continuamente di malumore, corridoi bui e stupidi disegni sul tetto: ecco il ricordo che ho del tipico aeroporto moscovita degli Anni ’90», racconta Eugène Ponamorev, un ingegnere informatico russo che si è trasferito negli Stati Uniti nel 2000. Per la maggior parte degli stranieri che hanno visitato Mosca prima del 2004, questa descrizione corrisponde esattamente all’aeroporto Cheremetievo: il loro primo sguardo, poco attraente, sulla Russia.

Esposti alle pressioni dell’economia di mercato e a una forte concorrenza, gli aeroporti di Mosca (e Cheremetievo in particolare) sono in fase di trasformazione accelerata sia sotto il punto di vista architettonico sia sotto quello dei servizi e dei sistemi logistici. L’aeroporto Cheremetievo, il secondo nella capitale per numero di passeggeri dopo essere stato superato su tutto dal nuovo aeroporto privato Domodedovo, lo scorso autunno ha conquistato le prime pagine inaugurando il tanto atteso Terminal D. Entro la fine della primavera, il nuovo terminal gestirà tutti i voli nazionali e internazionali d’Aeroflot.

Per evitare i gravi problemi riscontrati dall’aeroporto londinese di Heathrow (30mila bagagli persi durante l’entrata in servizio del Terminal 5), la direzione di Cheremetievo ha deciso di usare scanner per i bagagli da stivare già mesi prima dell’apertura del Terminal D. Alla fine del periodo di prova, è stata organizzata una simulazione con 600 finti passeggeri e 5mila bagagli da gestire. La direzione dell’aeroporto, soddisfatta del risultato del test, ha subito adottato il sistema di scannerizzazione sperando che verrà apprezzato anche dai passeggeri.

I costi di sorvolo

L’emergenza cinese fa balenare a Mosca l’idea di diventare l’hub principale per i flussi commerciali Est-Ovest del XXI secolo. Nel 2006, i voli verso la Cina rappresentavano già un quinto del traffico aereo europeo internazionale.

L’ostacolo maggiore sono le royalty che la Russia pretende dalle compagnie straniere sui sorvoli della Siberia. Le spese vengono poi distribuite tra le agenzie federali e Aeroflot, la più grande compagnia aerea del paese. Gli stranieri le giudicano ingiustificate e di conseguenza aggirano la Russia dirigendosi verso i principali hub del Medio Oriente e dell’Asia centrale. A esempio, gli aeroporti ultramoderni costruiti in Kazakhstan, compreso quello della capitale Astana.

Le rivalità muscovite

L’altro handicap è la concorrenza tra i tre aeroporti internazionali di Mosca, molto distanti gli uni dagli altri e ognuno proprietà di tre titolari diversi. Domodedovo, il più grande aeroporto russo (20 milioni di passeggeri nel 2008) appartiene alla compagnia privata East Line. Cheremetievo (14 milioni) invece è controllato dallo Stato e Vnoukovo (8 milioni) dipende dal sindaco di Mosca.

Grazie al terminal D, l’aeroporto Cheremetievo diventerà senz’altro un “hub” internazionale grazie all’Alliance SkyTeam della quale fa parte anche Aeroflot dal 2005. L’assenza di coordinamento tra i tre scali rende invece l’ambizione moscovita molto incerta.

In progetto una metropolitana

La metropolitana in soccorso dell’aereo. Secondo Vassif Kitchedj, direttore del dipartimento Trasporto e comunicazioni di Mosca, il problema della distanza tra gli aeroporti potrebbe essere risolto entro il 2012. Una nuova stazione della metropolitana, chiamata Kaalantchevskaia, costruita in prossimità delle tre principali stazioni della capitale (Leningradski, Laroslavski e Kazanski), dovrebbe venire incontro ai passeggeri che si recano negli aeroporti.

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