Difesa, la risposta russa allo Scudo antimissile americano

Il Presidente russo Vladimir Putin.

Il Presidente russo Vladimir Putin.

Reuters
Da tempo Mosca si dice contraria alla corsa agli armamenti e a uno scontro su ampia scala con l’Occidente. Ma dopo che gli Usa hanno fatto sapere di voler proseguire il programma di costruzione di un sistema globale di difesa missilistica, Putin ha annunciato che la Russia “adotterà le contromisure necessarie”

Nel corso di una riunione dedicata al tema dello sviluppo del complesso industriale-militare che ha avuto luogo il 10 novembre, Vladimir Putin ha dichiarato che gli Stati Uniti e i loro alleati proseguono con i piani di costruzione di un sistema globale di difesa missilistica il cui vero scopo è quello di neutralizzare il potenziale nucleare della Federazione Russa. “Abbiamo ribadito più di una volta che la Russia adotterà le contromisure necessarie per rafforzare il potenziale delle sue forze nucleari strategiche”, ha specificato il Presidente russo.

In realtà la leadership russa, a partire dal 2001 (gli Stati Uniti erano usciti unilateralmente dal trattato sul programma Bmd siglato nel 1972) aveva affermato la necessità di sviluppare il proprio arsenale strategico in risposta ai piani di implementazione dello scudo antimissile americano. Al tempo stesso Mosca ha sempre ribadito l’inopportunità della corsa agli armamenti e di uno scontro su ampia scala con l’Occidente. Alla necessità di scongiurare il rischio di una contrapposizione militare fa anche riferimento il primo ministro Dmitry Medvedev nell’intervista rilasciata in esclusiva a Rossiyskaya gazeta l’11 novembre.  “Il pianeta ha sopportato due guerre mondiali ed è evidente che è del tutto inammissibile anche il solo pensiero di una simile eventualità”, ha affermato il premier.

Chi versa benzina sul fuoco?

A detta degli esperti, è improbabile che le recenti dichiarazioni di Putin possano incidere in qualunque misura sulle relazioni russo-americane. Secondo il presidente dell’Associazione dei politologi militari, Vasily Belozerov, le parole di Putin focalizzano un certo status quo e l’aspirazione di Mosca a mantenere una parità strategica con Washington. 

I mezzi esistono

A detta di Putin, negli ultimi tre anni, l’industria della difesa russa ha sviluppato e anche testato con successo una serie di sistemi di stabilità strategica in grado di raggiungere gli obiettivi con l’impiego di armi antimissile a strati. Gli esperti intervistati da Rbth hanno cercato di definire con precisione a quali sistemi si riferisse il presidente e hanno indicato una serie di sistemi strategici adottati negli ultimi anni in grado di superare i più sofisticati sistemi di difesa missilistica.

Quanto al potenziale di deterrenza nucleare, nella Federazione Russa viene intensamente finanziata anche la ricerca finalizzata allo sviluppo di nuovi sistemi. Ormai da tempo si sta sviluppando un nuovo missile balistico di classe pesante, il “Sarmat”, che tra qualche anno dovrebbe rimpiazzare il missile R-36M, detto “Satana”.

Sempre durante la riunione sullo sviluppo del complesso industriale-militare è finita nel mirino delle telecamere una slide che teneva in mano a uno dei partecipanti all’incontro, dove erano indicate procedure e date della messa a punto del cosiddetto Sistema militare oceanico multifunzionale “Status-6”. A detta di Konstantin Bogdanov, si tratterebbe di un razzo torpedo a propulsione nucleare predisposto per il lancio da strutture sottomarine. Secondo l’esperto, non è un caso che questo progetto sia diventato di dominio dei media. Le autorità avevano l’obiettivo di mostrare l’esistenza di questi progetti. 

Inoltre, come osservano gli esperti, è assai improbabile che la modernizzazione delle forze missilistiche strategiche russe e lo sviluppo di nuovi modelli di strutture nucleari strategiche possano risentire della crisi economica che ha già provocato una diminuzione del Pil russo. “Quella dello sviluppo di forze nucleari strategiche russe è senza dubbio una priorità. La tutela della stabilità strategica è un chiaro obiettivo del Ministero della Difesa e del governo” dichiara a Rbth l’esperto del Consiglio russo per gli Affari internazionali, Prokhor Trebin, precisando che le risorse per realizzare questi programmi saranno trovate.

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