Le nerpe del Bajkal e del Ladoga.
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Milioni di anni fa, quando sul pianeta non si aggiravano ancora i mammut, il desman russo era già qui. Quindi ricordatevi che, quando vedete il desman russo, avete di fronte a voi l'antichità in carne ed ossa. Per la sua vista molto debole è simile a una talpa, mentre per la coda e lo stile di vita è più simile a un ornitorinco endemico dell’Australia.
Oggi questo simpatico animaletto acquatico si può trovare nei bacini dei fiumi Don, Volga e degli Urali. Il pelo del desman russo rimane asciutto anche in acqua grazie alla secrezione di un muschio oleoso. Per il forte odore del muschio e per la pelliccia davvero unica, diversi secoli fa il desman russo era stato quasi del tutto sterminato, ma oggi è un animale protetto.
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Gli unici mammiferi che vivono nei laghi Bajkal e Ladoga sono le foche, tra i più bei abitanti di acque dolci, veri e propri simboli dei laghi. La nerpa del Bajkal e la nerpa del Ladoga si guadagnano la simpatia di qualsiasi turista. Gli occhi di questi animali sono di una profondità infinita e ti guardano dritto nell'anima. Sono tenere, soffici e dall’indole curiosa. Sul Lago Bajkal esistono delfinari dove questi animali mostrano la propria grazia in acqua.
Alla nerpa in Russia sono legate molte vecchie storie e superstizioni. Una leggenda della Chukotka narra che fu una grande nerpa a dare alla luce tutte le creature viventi di questo pianeta.
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Sull’impenetrabile Altopiano del Putorana, uno dei luoghi più inaccessibili e selvaggi della Russia, raggiungibile solo via aria o via acqua, vive la pecora delle nevi del Putorana. Arrivare all’altopiano è già un’impresa di per sé, ma vedere questo suo abitante di montagna è una fortuna ancora più rara. Questo animale brutale e grazioso allo stesso tempo, con potenti corna arricciate e abitudini prudenti, pascola accanto alle ripide scogliere a un'altitudine di 1.700 metri.
Difficile spiegare perché la pecora del Putorana abbia scelto proprio questo altopiano, dalle condizioni così difficili per la sopravvivenza e con pericoli ad ogni angolo. Forse a questi animali timorosi piace che nessuno viene a disturbarli.
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Difficile da credere, ma questo fragile uccello può essere trovato nelle inclementi zone dell'Artico e della Siberia orientale e nei fiumi freddi settentrionali Indigirka, Kolyma, Anadyr. Un tempo il gabbiano rosa era una preda tipica per gli eschimesi, ma ora la sua caccia è severamente vietata. Il piumaggio di questo uccello combina il candido colore bianco come la neve e il ghiaccio con le soffici piume rosa, come nutrite dei riflessi delle aurore boreali e delle luci del Nord. In inverno, questi amanti del ghiaccio non volano verso Sud come gli altri gabbiani, ma a Nord verso il Mare Artico.
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Questo raro animale è simile a un porcellino d'India o a un grande criceto dalla pelliccia colorata. Vive nella taiga della Siberia Orientale e della Kamchatka. Per vedere i lemming bisogna passeggiare a lungo tra i muschi e le paludi: questi roditori costruiscono il labirinto delle loro tane proprio nel soffice muschio. In un giorno il lemming mangia più cibo del proprio peso, ma uno stile di vita attivo permette loro di rimanere in forma.
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La signorile gru dal piumaggio bianco come la neve e il lungo becco rosso è la gru siberiana. È possibile vedere questi rari uccelli in Yakutia e in Siberia occidentale, nella regione dello Yamal. Gli ostiachi, indigeni della Siberia occidentale, considerano la gru siberiana un uccello sacro.
Le gru evitano gli esseri umani e al loro avvicinarsi emettono un grido di avvertimento, per questo è possibile ammirare le loro spettacolari danze solo da lontano.
Le gru rientrano nel Libro Rosso delle specie in via di estinzione. Nel 2012 all’iniziativa "Il volo della speranza", ideata al fine di conservare la specie, si è unito anche Vladimir Putin. Il presidente russo in deltaplano a motore ha persino guidato uno stormo di giovani gru siberiane nel loro viaggio versi climi più temperati per svernare.
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Sulla sponda orientale del lago Bajkal, nei boschi della taiga, si possono incontrare vivaci animaletti dal soffice pelo color caffè, il barguzin o zibellino del Barguzin. Il nome viene dal fiume Barguzin e dall’omonimo vento del Bajkal.
Questo zibellino è molto curioso e non ha paura dell’uomo. Turisti molto fortunati riescono anche ad accarezzarlo e a sentire il suo ronfo leggero, simile a quello di un gatto. Per la sua bella e costosa pelliccia con le linee argentate, il Barguzin viene definito il re della pelliccia selvatica o oro morbido.
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