Crimea, un paradiso che fa gola ai turisti

In aeroporto in attesa di imbarcarsi su un volo per la Crimea (Foto: TASS)

In aeroporto in attesa di imbarcarsi su un volo per la Crimea (Foto: TASS)

Nonostante il regime delle sanzioni, europei, americani e cinesi si recano in vacanza nella penisola. E le autorità locali si dicono pronte a semplificare il regime di visti per favorire il flusso di turisti stranieri

La Crimea fa gola ai turisti stranieri. Ai tour operator della Crimea pervengono infatti richieste dalle agenzie di viaggi di Finlandia, Lettonia, Lituania, Estonia, Francia, Germania, nonché della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. Questi turisti stranieri si interessano non solo della vacanza in spiaggia, ma anche delle escursioni nei palazzi della Crimea, nei musei e nelle riserve naturali, preferendo così acquistare pacchetti di visite guidate.

“Quest'anno la Crimea è stata visitata dai rappresentanti di molti paesi dell'Europa Occidentale -racconta il direttore dell'agenzia viaggi “Genua-tur”, Ljudmila Babij -. Li abbiamo tutti soddisfatti e sono pronti a inviarci dei gruppi. L'interesse degli europei verso la Crimea è sufficientemente elevato, tanto più quando nell'ultimo periodo sono apparse testimonianze a riprova del fatto che i turisti qui si trovano al sicuro”.

I primi visitatori

Ad aprire una sorta di finestra sull'Europa è stata la visita in Crimea di una delegazione parlamentare della Francia. I francesi hanno passeggiato per la città della penisola, da Simferopoli, a Sebastopoli, fino a Yalta; hanno chiacchierato per le strade con i cittadini del posto e i turisti, hanno comprato souvenir. I parlamentari francesi sono rimasti soddisfatti anche degli alberghi e della cucina.

Al momento, i turisti provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti non raggiungono la Crimea in gruppi organizzati, compiono piuttosto visite private. Ciò è legato al regime delle sanzioni nei confronti delle compagnie che organizzano tour sulla penisola.

“Visitare la Crimea da cittadini privati non è vietato - dice Ljudmila Babij -. Quest’anno da noi sono venuti cittadini dalla Lituania, dalla Lettonia, dall'Estonia, americani, francesi. Tutti arrivano qui in qualità di persone fisiche. Al momento non si può parlare di un flusso di turisti, dato che gli europei sono ligi alle leggi e non intendono violare i protocolli stabiliti dall'UE in relazione alla Crimea. Le agenzie turistiche, al momento, prendono in esame le nostre proposte e sono pronte a inviarci clienti, non appena le sanzioni contro i gruppi di turisti verranno annullate. La speranza è che questo avvenga a gennaio”.

“Già ora ci sono richieste per il 2016 da parte di gruppi organizzati provenienti dall'Europa occidentale - conferma la sua collega, direttrice dell'agenzia turistica “Juzhnyj tur”, Larisa Kazachenko -. Da noi arrivano gruppi di 25-30 persone provenienti da Francia, Germania, Gran Bretagna. Essi sono interessati soprattutto alle escursioni e alla storia militare. Solitamente passano da Mosca o San Pietroburgo, trascorrono lì un paio di giorni e poi volano da noi, per rimanervi un periodo più lungo. Noi potremmo già da ora allestire dei tour. Ci prenderemmo la piena responsabilità di organizzare la loro vacanza nel migliore assoluto dei modi, dal momento che noi stessi siamo mossi dall'interesse di pubblicizzare l'immagine della Crimea in occidente. La Crimea la visitano attivamente i turisti dalla Cina, che non hanno mai visto prima la penisola”.

“Grande partecipazione si registra da parte della Cina e dei paesi BRICS - racconta Ljudmila Babij -. Da lì provengono gruppi organizzati, visto che problemi con le sanzioni non ve ne sono. Essi sono attirati in maggior misura dalle terme e dai luoghi di riposo e benessere. Per i mesi di settembre-ottobre è previsto l'arrivo di grossi gruppi di studenti cinesi presso il centro per bambini “Artek”. In generale, ci aspettiamo un aumento del flusso turistico proveniente dalla Cina per i prossimi autunno, inverno e primavera 2016”.

Visto semplificato?

Al fine di incentivare le visite dei cittadini stranieri, le autorità della Crimea sono intenzionate a semplificare il regime dei visti. Ancor di più, simile opportunità sarebbe contemplata dalla legge adottata dalla duma di stato russa riguardante la zona di commercio libera in Crimea.

I tour operator sono certi che simili concessioni si rifletteranno subito sul numero di arrivi dall'estero.

“Gli inglesi sono pronti a partire per la Crimea già quest'anno, li frenano però le difficoltà di ottenere il visto - mette in evidenza Larisa Kazachenko -. Non è così facile spingere la gente a spostarsi dalle proprie città a Londra, per fare il passaporto. Preferirebbero ottenere il visto sul posto. Se questa possibilità si verificasse, il flusso di turismo, secondo le nostre stime, aumenterebbe del 20%”.

La legge sulla zona franca prevede la realizzazione, sul confine della Crimea, di un visto ad un'entrata della durata di 30 giorni. Le autorità locali stanno ora elaborando i documenti che dovranno regolamentare la procedura, per poi inviarli per l'approvazione al governo russo. Per il lancio di una simile novità occorre però che vi siano voli diretti internazionali. Al momento simili voli non ci sono, tutti gli stranieri raggiungono le penisole passando per Mosca o altre città russe. Si valuta però anche la possibilità di aprire voli charter.

Mentre questa questione viene risolta, i tour operator della Crimea chiedono che venga rilasciato il visto gratuito a tutti quelli diretti verso la penisola. Simile procedura è già stata adottata in Russia per le Olimpiadi-2014 di Sochi e si prevede di attuarla nuovamente per il Campionato di calcio-2018.

I tour operator della Crimea negano inoltre le voci sui presunti disagi che i turisti incontrano nell'ottenimento dell'assicurazione sanitaria.

“I cittadini stranieri, quando danno i documenti per il visto, sottoscrivono un'assicurazione valida su tutto il territorio della Russia, inclusa la Crimea - spiega Ljudmila Babij -. Quando da noi vengono i cinesi nell'ambito degli scambi senza visto, l'assicurazione la facciamo noi sul posto, per tutto il gruppo”.

Nel frattempo, a dispetto dei divieti e delle precauzioni, le barche straniere, comprese quelle inglesi ed americane, continuano ad avvicinarsi alle coste. Secondo il comunicato della guardia di frontiera russa, nei soli mesi di giugno e luglio 2015 i porti della Crimea sono stati visitati da più di 30 imbarcazioni straniere, 11 delle quali americane e 7 inglesi.

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