Il museo di Vitoslavitsy a Veliky Novgorod (Foto: Itar-Tass)
Per i viaggiatori stranieri, poche cose appaiono più tipicamente russe degli edifici di legno. Mikhail Milchik, vicedirettore dell’Istituto di ricerca sul restauro di San Pietroburgo, definisce l’architettura lignea “l’aspetto più originale e caratteristico del retaggio culturale della Russia”.
A coloro che desiderano ammirare prima che sia troppo tardi alcune vecchie chiese di legno immerse in luoghi remoti e naturali, Richard Davies, autore di “Chiese di legno: in viaggio attraverso il Nord della Russia” (White Sea) suggerisce di stabilire la base del proprio itinerario in una città settentrionale, come Arkhangelsk, Kargopol oppure Onega.
Kargopol (Foto: Lori / Legion Media)
Davies spiega che a Kargopol esiste un numero crescente di alberghi e agenzie di viaggio in grado di fornire ai viaggiatori un’auto con cui raggiungere le campagne e visitare le chiese e i villaggi isolati elencati nel suo libro. E raccomanda di partire invece da Petrozavodsk per visitare le chiese di Kizhi, dalla sbalorditiva bellezza. Come scrisse l’artista russo Ivan Bilibin: “Non ho mai visto un estro architettonico pari a [quello di] Kizhi… non si può fare a meno di pensare di trovarsi sulla soglia di un reame da favola”.
Molte delle chiese fotografate da Davies sono raccolte nei pressi della costa del Mar Bianco o lungo i fiumi Dvina e Onega. Alcuni dei musei dedicati all’architettura lignea sono invece più accessibili.
Pur considerandoli soprattutto “una testimonianza di ciò che abbiamo perso”, Milchik li ritiene importanti perché contribuiscono a far conoscere la cultura tradizionale. Anche Davis ammette che avvicinano la gente a questi edifici splendidi, bellissimi e bisognosi di restauro, e raccomanda di visitare la Collezione Malye Karely, nei pressi di Arkhangelsk. La chiesa dell’Ascensione, con le sue cinque cupole, e altre gemme dell’architettura del XVII secolo hanno trovato qui una nuova, pittoresca collocazione, pur a scapito, in parte, della loro autenticità.
Anche il Museo Vitoslavitsy, nei pressi di Veliky Novgorod, vanta un’ottima collezione, ambientata in un contesto suggestivo. Gli edifici di legno restaurati di tutta la regione sono qui raggruppati lungo la sponda paludosa del fiume Volkhov.
Musei simili esistono anche a Suzdal e vicino a Vologda, nel villaggio di Semenkovo, poco lontano dalla città, dove un museo etno-architettonico offre alcuni esempi di edifici di legno degli ultimi due secoli, con spiegazioni in inglese; la struttura, immersa tra prati in fiore e cavalli al pascolo, ospita anche un simpatico museo del burro.
Semenkovo (Foto: Lori / Legion Media)
Anche il parco di Kolomenskoye, tutto colline e foreste, situato a soli venti minuti dal centro di Mosca, vanta un museo dedicato alle chiese di legno e alle palizzate dei castelli. Particolarmente deliziosa è la chiesa di San Giorgio, del XVII secolo, con le sue tre cupole, costruita sulle sponde di un affluente minore del fiume Dvina. È stato l’artista Ivan Glazunov a metterla in salvo e trasportarla nella sua nuova collocazione.
Una chiesa di legno ancora in funzione è quella dedicata a San Nicola e situata nel “Cremlino”, all’interno del mercato artigianale di Izmailovsky, nella parte orientale di Mosca. L’edificio, che ricorda quelli delle favole, è sfacciatamente finto: la chiesa infatti è stata costruita circa quindici anni fa in cemento rivestito di legno. Rimane tuttavia un’attrazione decisamente pittoresca, nonché il luogo perfetto dove acquistare dei souvenir. Dalla piattaforma di osservazione della chiesa è possibile avvistare un’isola, poco distante, dove sono conservate delle testimonianze (autentiche) di epoca imperiale.
Anche la chiesa di San Ticone, dalle linee intricate e situata in un contesto molto gradevole all’interno del parco Sokolniki, nella zona settentrionale di Mosca, è tutt’ora in funzione e ha un passato interessante. L’attuale edificio è una ricostruzione di quello originale del XIX secolo, a cui le cucine a legno di ceramica e le panchine colorate conferiscono un aspetto più vetusto. I sokolniki erano i falconieri dello zar, e stando ad alcuni racconti fu proprio uno di loro a fondare questa chiesa. Un’altra gemma nascosta nei sobborghi a nord di Mosca è la chiesa di San Giorgio, a Voikovskaya: costruita nel 1997, si ispira da vicino alle chiese del Nord della Russia e presenta cinque tradizionali tetti “a padiglione”, delle cupole e una torre campanaria. A questa chiesa fa capo la comunità della zona di Koptevsky, densamente popolata. (Per raggiungerla, dalla stazione della metro di Voikovskaya si prende il tram 23 sino al mercato).
Sul lato opposto della foresta di Timiryazevsky, nei pressi della fermata della metro di Timiryazevskaya, sorge invece la chiesa di legno di San Nicola, ispirata ai progetti del grande architetto dell’art nouveau Fedor Shekhtel. L’edificio originale venne consacrato nel 1916: un momento certo non propizio agli edifici religiosi.
Molti dei meravigliosi monasteri di Mosca hanno delle cappelle di legno, rappresentate spesso da una semplice struttura posta a copertura di un pozzo. Se ne può ammirare un esempio nel pittoresco villaggio di Kosino, a est di Mosca. La cappella lignea di San Ticone non è nulla di speciale, ma l’atmosfera del giardino all’interno del chiostro nei pressi del Beloye Ozero (Lago Bianco) vale una visita. Si prende un autobus dalla stazione metro di Vykhino e si prosegue lungo la sponda del lago.
In sobborghi come Kosino, chi riesce a ignorare il frastuono che proviene dalla circonvallazione di Mosca può avere l’impressione di trovarsi in un villaggio. Ma se ci si vuole immergere realmente nella pace rurale occorre spingersi più lontano. Per una breve escursione da Mosca si può provare Melikhovo, dove Anton Chekhov aveva una casa di campagna. La chiesa di legno del villaggio è stata restaurata, e si trova a pochi passi dalla dacha, lungo un viottolo che si snoda tra galline e casette dal giardino ben curato.
Malye Karely (Foto: Itar-Tass)
Il piacere che i visitatori provano nell’ammirare le chiese di legno, vecchie o recenti che siano, dovrebbe contribuire a richiamare l’attenzione sul problema di alcuni dei tesori architettonici della Russia, oggi sull’orlo dell’estinzione. In questa “pagina della cultura russa e mondiale che sta scomparendo” Milchik elenca alcune chiese già scomparse e altre che sono sul punto di scomparire, e si domanda: “riusciremo a salvarle per tempo?”.
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