Quando la musica è vita

Dmitrij Kurljandskij (Foto: Yekaterina Chesnokova / RIA Novosti)

Dmitrij Kurljandskij (Foto: Yekaterina Chesnokova / RIA Novosti)

Stanno rivoluzionando il panorama artistico. Ritagliandosi un posto d’onore a livello nazionale e internazionale. RBTH vi presenta i cinque compositori più interessanti della scena musicale russa

Non solo danza, letteratura e teatro. La Russia nei secoli si è fatta conoscere nel mondo anche e soprattutto per la musica. Di seguito presentiamo i cinque compositori più interessanti della scena musicale russa.

Dmitrij Kurljandskij

Uno dei leader della generazione moscovita, fondatore del complesso “SoMa” (Soprotivlenje materiala – Resistenza del materiale), primo gruppo informale professionale della Russia post-sovietica che ha diffuso la nuova musica non solo nella cerchia ristretta degli specialisti, ma anche fra il grande pubblico.

Si è laureato presso il conservatorio di Mosca. Ha vinto una borsa di studio per il programma berlinese DAAD. Dopo le vittorie ai concorsi internazionali (Gaudeamus, 2003, Johann Joseph Fuchs, 2011) è diventato uno dei più premiati autori della Russia, la cui musica risuona sulle scene mondiali nell'esecuzione di ensemble famosi del calibro del parigino “Intercontemporain”, per dare un esempio. Molte composizioni di Kurljandskij sono state ordinate, e per la prima volta eseguite, in Europa: fra queste, l'opera “Asteroid 62” (rappresentata nel 2013 a Graz, dalla regista Barbara Bayer).

Attualmente, Kurljandskij è il direttore artistico dell'Accademia dei giovani compositori nella città di Chajkovskij, nell'oblast' di Perm, nonché direttore musicale dell'Elettroteatro Stanislavskij a Mosca. Virtuoso della tecnica compositiva contemporanea, sperimenta attivamente diversi formati di presentazione della musica al vasto pubblico.

È autore dell'opera “Nosferatu” (2014), composta su richiesta del teatro di Perm dell'opera e del balletto da parte di un gruppo internazionale di committenti: il regista Teodor Terzopulos, l'artista Yannis Kunellis e il dirigente Teodor Kurentzis. Questo è stato il primo caso di commissione di un'opera da parte di un teatro regionale russo di repertorio nel XXI secolo. Lo spettacolo è stato il principale evento operistico della Russia dell'ultimo decennio.

Sergej Nevskij

Foto: Vladimir Vyatkin / RIA Novosti

Ancora un altro leader della vita musicale moscovita, co-autore del manifesto del gruppo “SoMa”, conoscitore della vecchia e della nuova musica, storico ed educatore. Ha studiato a Mosca, a Dresda e a Berlino. Vincitore del concorso per compositori a Stoccarda (2006), vincitore del premio teatrale nazionale “Zolotaja maska” (2014) per l'opera “Francisk”, rappresentata al teatro Bolshoj.

Nevskij è costante partecipante dei festival internazionali, fra i quali il “Berliner Festwochen”, “Maerzmuzik”, “Gaudeamus”, “Wien Modern”. La sua musica è eseguita da ensemble come Klangforum Wien e Ensemble Modern, da orchestre sotto la direzione di Vladimir Jurovskij e Teodor Kurentsis. Egli è inoltre direttore creativo del laboratorio teatrale del Centro Mejerchold e scrive musica per gli spettacoli di Kirill Serebrennikov, composizioni sinfoniche e opere. Uno dei lavori di maggior risonanza fra le prime europee è stata la sua opera “Outland” (presentata alla triennale di Ruhr) scritta sui testi dei bambini affetti da autismo e dedicata ai problemi di comunicazione fra le persone.

Boris Filanovskij

Foto: Zurab Dyavakhadze / TASS

Rappresentante della scuola compositiva di San Pietroburgo. Compositore-concettualista con brillante formazione accademica, critico, propagandista della nuova musica europea in Russia. Vincitore di svariati premi europei, fra i quali, quello del concorso “IRCAM Reading Panel” (1997, Parigi) e “Irino Prize” (2003, Tokio). La musica di Filanovskij risuona nell'esecuzione di leggendari ensemble europei come l'”Orkest De Volharding” di Louis Andriessen o “Integrales” e “Da Capo Chambers Players”.

Fondatore e diretore del primo ensemble pietroburghese di musica contemporanea (eNsemble) presso l'istituto “Pro Arte” e del festival delle prime “Giochi Pitici” (Pifijskie Igry).

Nelle sue composizioni vengono spesso utilizzati i testi dei famosi scrittori concettualisti Vladimir Sorokin e Lev Rubinstein.

Anton Batagov

Foto: Diaghilev Festival

Compositore, seguace del post-minimalismo americano sulla sena russa e pianista vincitore del concorso Chajkovskij. Non ha mai ricevuto una speciale educazione musicale. Ha suonato nell'ensemble di Philip Glass, è stato il primo esecutore di molte composizioni della post avanguardia mondiale in Russia. Le prime della musica di Batagov sono risuonate in Russia e in America nell'esecuzione dell'ensemble di Philip Glass, in concerti e festival fra i quali il “Djagilevskij festival” a Perm e il “Bang On a Can” a New York.

Batagov è avverso alle complessità nella nuova musica e alla classificazione della stessa in bassi e alti generi. Nelle sue composizioni è manifesta l'influenza tanto della musica rock, quanto della tradizione accademica, da Bach, a Rachmaninov e Grieg.

Aleksandr Manockov

Foto: mxat.ru

 

Uno degli autori più imprevedibili della scena moscovita, che non appartiene a nessuna scuola e a nessuna corrente. Autore di opere, sinfonie, cantate, oratori, cicli vocali, composizioni di chiesa, musica per spettacoli drammatici e film del cinema. Musicista, cantante, multistrumentalista, membro di ensemble di musica antica e moderna.

La sua opera “Gvidon”, sui testi di Daniil Charms non lascia le scene del teatro “Scuola d'arte drammatica” già da diverse stagioni di fila.

L'opera “Quattro quartetti” è stata per la prima volta rappresentata nell'ambito di “Studio Six” (del corso americano della scuola moscovita di studi MChT) e ha fatto il giro dell'America. Mentre l'ultima grande prima, l'opera “Titij Bezuprechnyj” presso il teatro musicale da camera di Mosca è diventata già hit del 2015 ed è stata nominata per il Premio indipendente della critica dell'Associazione moscovita dei critici musicali.

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