Addio a Ekaterina Genieva, direttrice della biblioteca "Inostranka"

Ekaterina Genieva (Foto: Artiom Zhitenev / RIA Novosti)

Ekaterina Genieva (Foto: Artiom Zhitenev / RIA Novosti)

La famosa filologa è morta in Israele all’età di 70 anni. Esperta di letteratura inglese, attivista sociale, esperta dell’UNESCO, ha dedicato 43 anni a una delle più grandi biblioteche della Russia

Dopo una lunga malattia è morta a 70 anni Ekaterina Genieva, figlia dell’arciprete della Chiesa ortodossa e della teologa Aleksandra Manya, eccezionale traduttrice e studiosa. È stata definita “un'instancabile custode della letteratura" nonché "una persona gentile e disponibile”, così come la ricorda lo scrittore Aleksandr Kabakov. Vladimir Voynovich, amico della Genieva e autore del romanzo tradotto in molte lingue "La vita e le straordinarie avventure del soldato Ivan Chonkin" ha raccontato a RBTH: "Era una persona incredibilmente colta e dotata. Inoltre, le sue attività andavano sempre oltre i confini del sistema bibliotecario. Si occupava di tante cose: ha tradotto e pubblicato libri di molti autori inglesi, organizzava continuamente eventi letterari”.

 
Da biblioteche a centri multimediali

Aveva un’incredibile energia e un carisma tale che le permettevano di occuparsi di tutto: dalla gestione bibliotecaria alla pubblicazione di libri fino alla gestione della Fondazione Soros in Russia, oltre che dell'installazione di monumenti, di riunioni della Commissione della Russia per l'UNESCO e della Federazione internazionale delle biblioteche.

Dalla perestrojika ai nostri giorni

Nella metà degli anni ‘80 Genieva fu una grande sostenitrice della perestrojka e delle riforme volute da Gorbaciov. Fu vicina al vice ministro delle finanze del governo, Yegor Gaidar, protagonista a livello politico e sociale ai tempi del primo Presidente russo Boris Yeltsin. Gli fu vicino quando questi si ammalò seriamente e, dopo la sua morte, si occupò delle sue memorie e del suo monumento.

A quei tempi si avvicinò con entusiasmo alla letteratura inglese: scrisse articoli, traduzioni e pubblicazioni. In particolare, viene ricordata come "una grande conoscitrice di Joyce”. Allo stesso tempo iniziò anche la fase attiva dell’attività bibliotecaria.

 
Le inconfondibili firme degli scrittori

Sergey Chuprinin, scrittore e redattore capo della rivista letteraria Znameni, una delle più antiche e rispettate in Russia, ha raccontato a RBTH: "A metà degli anni ‘90 sono andato da Ekaterina con un progetto che sembrava del tutto folle: redigere un dizionario-prontuario di letteratura russa contemporanea. Questo progetto non aveva alcun rapporto né con la rivista Znameni, né con le sue attività bibliotecarie. Ma lei mi ascoltò e disse: "Come non ha alcuna relazione? Se non io, allora chi?!”. E questa frase è diventata un imperativo morale in tutte le sue attività per il resto della sua vita”.

La metà degli anni ‘80 fu un momento difficile per la Russia: un periodo di cambiamenti globali, epocali. Allora Ekaterina Genieva divenne presidente del Consiglio del lavoro collettivo nella biblioteca, un’organizzazione altrove quasi inutile, ma non nel caso della Genieva. Presto questo Consiglio fu chiamato a prendere importanti decisioni globali, che non riguardavano solo l'amministrazione della biblioteca. E quando venne nominato direttore il filologo di fama mondiale Vyacheslav Ivanov, questi invitò Katya a lavorare immediatamente come suo vice. “E quando la Russia partecipò al progetto caritatevole della Soros Foundation chi, se non lei, avrebbe potuto contattare? Dopo essere diventata direttrice della fondazione, fu solo grazie alla sua esuberante attività in Russia che molti monumenti di storia, cultura e letteratura si salvarono. Era sempre disponibile per tutti e ha fatto ogni cosa con dedizione e massima onestà portando a termine ogni lavoro. Come ad esempio il dizionario che abbiamo pubblicato insieme."

Inostranka

Tutti i meriti culturali e i premi di Ekaterina Genieva sono difficili da enumerare, ma di certo la sua “creatura” più importante, motivo di orgoglio, è stata la biblioteca di letteratura straniera dedicata a M.I. Rudomino. La gente la chiama semplicemente “Inostranka”. A questa biblioteca ha dedicato 43 anni della sua vita. Per 22 anni l’ha diretta. È stata in prima linea per quanto riguarda la traduzione di numerosi autori stranieri in lingua russa, ha conservato con cura i libri e ha arricchito la biblioteca.

È sempre rimasta fedelmente dedita a "Inostranka" e, anche in tempi difficili, è stata in grado di difendere la “sua” biblioteca. Per questa ragione può essere considerata il successore della fondatrice, Margarita Rudomino, che aprì la biblioteca nel 1922 e che riuscì a conservare la maggior parte dei libri della biblioteca, anche quelli vietati in epoca sovietica.

Oggi la biblioteca contiene più di 5 milioni di copie in 144 lingue. E nel cortile della biblioteca, i visitatori sono accolti da ritratti-sculture di persone, di cui Ekaterina Genieva ha contribuito a perpetuare il ricordo. Sono tutti coloro che considerava dei geni, che sognava di vedere e incontrare ogni giorno e che avrebbe voluto far conoscere a tutti i suoi lettori: Abraham Lincoln, John Paul II, Charles Dickens, James Joyce, Heinrich Heine e molti altri.

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