Notizie dalla storia

Giovani laureati in Piazza Rossa a Mosca nell’ultimo giorno di lezioni (Foto: Vladimir Lagrangh / Tass)

Giovani laureati in Piazza Rossa a Mosca nell’ultimo giorno di lezioni (Foto: Vladimir Lagrangh / Tass)

L'agenzia di stampa Tass, testimone della storia russa di oggi e di ieri, compie 110 anni e va in mostra a Roma con foto e reportage esclusivi

Oltre un secolo di storia. Oltre un secolo di duro lavoro, di reportage, fotografie di momenti cruciali. L’agenzia di stampa Tass compie 110 anni. Decine di filmati storici sono in mostra al Centro russo di Scienza e Cultura di Roma fino al 31 dicembre. La mostra porta il titolo di “All’Italia con amore. Personaggi. Eventi. Mondo”: fotografie come emblema del tempo e specchio della realtà, di un passato da cui presero slancio il progresso e il futuro. Lev Tolstoy che racconta ai nipotini una fiaba sui cetrioli,  Lenin ospite da Maksim Gorky a Capri, Gina Lollobrigida che bacia Yuri Gagarin.

Gli esordi

Tutto cominciò due anni prima della fondazione ufficiale dell’agenzia di stampa. Nel 1902 Sergei Vitte, ministro delle Finanze del governo zarista, ebbe l’idea di fondare un’agenzia di servizi commerciali e telegrafici. L’obiettivo era puramente economico: alla vigilia del nuovo secolo, nell’era dell’industrializzazione, era importante rendere la Russia attrattiva per gli investimenti. Nel 1904 gli obiettivi si ampliarono, occorreva “diffondere all’interno dell’Impero e all’estero notizie sulla situazione politica, economica e altre informazioni d’interesse sociale”. Ventiquattro ore di lavoro al giorno, oltre 70 collaboratori e corrispondenti in Europa, Asia Centrale e in Estremo Oriente. Nei primi anni del potere sovietico l’agenzia assunse il nome di Rosta (Agenzia telegrafica russa).

Vladimir Majakovskij figurava tra i collaboratori dell’agenzia. Per le “Finestre satiriche della Rosta” Majakovskij non soltanto scrisse degli slogan incisivi, ma disegnò lui stesso i manifesti pubblicitari, diventando l’artista di punta della sezione artistica a cui collaboravano anche rappresentanti dell’avanguardia russa come Kazimir Malevich. Nel 1925 l’agenzia fu ribattezzata col nome di Tass (Agenzia telegrafica dell’Unione Sovietica). Ottant’anni fa fece la sua comparsa la celebre formula “La Tass è autorizzata a dichiarare” che venne usata per la prima volta negli annunci e nelle smentite ufficiali sui quotidiani Pravda e Izvestija.

Le “Finestre della Tass”, divenute un vero fenomeno artistico nel paese, furono l’esito principale degli anni della guerra. L’agenzia tornò a utilizzare una lingua incisiva e a servirsi del talento dei migliori artisti. Avevano il compito di risollevare l’umore dei soldati. Le prime “finestre” comparvero nelle vie di Mosca il 27 giugno 1941, cinque giorni dopo l’aggressione tedesca, e continuarono a uscire per tutta la durata della guerra. Questi fogli venivano lanciati dagli aerei che sorvolavano i territori occupati.

Gina Lollobrigida bacia Yuri Gagarin, il primo uomo ad aver volato nello spazio (Foto: Leonid Velikhzanin e Valentin Mastyukov / Tass)

Foto significative

A lavorare spalla a spalla con i corrispondenti erano anche i fotoreporter. Uno degli scatti più riusciti della Seconda guerra mondiale fu del fotografo della Tass Maks Alpert, che riprese un comandante di battaglione nell'atto di dare l'ordine di attaccare ai soldati. La celebre fotografia della bandiera rossa sul Reichstag, emblema della vittoria, era invece un falso. La bandiera avrebbe dovuto sventolare sul palazzo sede del parlamento tedesco il 30 aprile 1945, ma in realtà la foto era stata scattata da Evgeni Khaldey su ordine della sezione fotografica della Tass il 2 maggio 1945. In quel momento a Berlino non si combatteva più per le strade e la città era stata occupata dalle truppe sovietiche. Khaldey aveva tre bandiere rosse. Un’altra data significativa fu quella del 12 novembre 1962. Alle ore 10 e 13 minuti la Tass annunciò: “In Unione Sovietica per la prima volta al mondo è stata lanciata in orbita una navicella spaziale con un uomo a bordo”. La notizia del volo del primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin, tenuta nel più stretto riserbo, fu trasmessa dall’agenzia Tass e in un lampo si diffuse in tutto il mondo.

Alle 12.33 la Tass diede la seconda notizia: il ritorno avvenuto con successo di Gagarin.

La contemporaneità

Oggi la Tass può contare su oltre 1.500 collaboratori in Russia e all’estero, che diffondono oltre 100 info-prodotti sulla vita politica, economica, sociale, culturale e sportiva del paese. Le notizie vengono diramate in sei lingue (russo, inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo), e nei suoi archivi sono conservati circa 7 milioni di documenti, a partire dal 1918. L’archivio fotografico possiede parecchi milioni di fotografie e negativi; vanto dell’agenzia, che non ha uguali nel paese, è soprattutto la rete dei corrispondenti: la Tass può contare su 68 rappresentanze straniere in 63 paesi del mondo e in 70 centri regionali.

L'articolo è stato pubblicato nel numero cartaceo di Rbth dell'11 dicembre 2014

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