Quattro passi nella leggenda

Pier Luigi Delvigo, 67 anni, ha attraversato a piedi tutta la Russia. In questa foto, lo vediamo con i piedi a bagno nel pacifico a Vladivostok (Foto: archivio personale)

Pier Luigi Delvigo, 67 anni, ha attraversato a piedi tutta la Russia. In questa foto, lo vediamo con i piedi a bagno nel pacifico a Vladivostok (Foto: archivio personale)

Oramai è noto come il Siberian Walker: Pier Luigi Delvigo, 67 anni, ha attraversato a piedi tutta la Federazione. Rbth lo aveva seguito nella prima parte della sua avventura. Ora vi raccontiamo come è andata a finire

“Mi hanno accolto come un eroe, ma io ho solo camminato”. Pier Luigi Delvigo ci è riuscito davvero: da mare a mare, a piedi, ha attraversato tutta la Russia. La sua incredibile impresa si è conclusa a Vladivostok lo scorso 6 settembre alle 15.30. “Per essere precisi alle 15.35”, puntualizza lui. In totale ha percorso 10.679 chilometri (con partenza da Tallin, Estonia) in 279 giorni, spalmati nell'arco di quattro anni per ragioni di visto. Rbth aveva lasciato Delvigo, 67 anni, conosciuto ormai da tutti come Siberian walker, a giugno, poco prima di imbarcarsi su un volo per Chita, città dalla quale ha poi raggiunto il punto esatto in cui la volta precedente si era interrotto il suo cammino. 

 
L'uomo che ha attraversato
a piedi la Russia

“Anche l'ultimo tratto – racconta dalla sua casa a Borghetto di Vara (La Spezia) dove è rientrato nei giorni scorsi – è filato via liscio. Ho avuto qualche problema in più per sistemare la tenda per la notte, perché in quella parte della Russia ci sono molte paludi e la vegetazione è alta. La Siberia da questo punto di vista è molto più accogliente”. Stanco? “Macché”. Abituato a viaggiare in solitudine, stavolta Delvigo ha dovuto fare i conti con il clamore che la sua avventura ha suscitato. Un contrattempo piacevole. Oltre ad essere intervistato da una troupe della televisione nazionale russa che ha trasmesso il servizio durante l'edizione principale del tg, la sua impresa è iniziata a rimbalzare velocemente anche sui social network. “Chi mi incontrava segnalava immediatamente il mio passaggio e mano a mano che mi avvicinavo a Vladivostok c'erano persone che in auto mi venivano incontro per conoscermi di persona”.

Tanto l'affetto della popolazione russa verso il pensionato italiano, che ora è quasi commosso al ricordo di quei momenti: “Mi hanno riempito di cibo, a volte ho dovuto addirittura rifiutare. C'è stata una famiglia che, diretta al mare, di ritorno ha lasciato per me lungo la strada acqua e succhi di frutta che ho raccolto mentre avanzavo”. Altri gli hanno offerto ospitalità. A volte Delvigo ha accettato con la promessa però che lo riportassero nel punto preciso in cui lo avevano trovato. Anche i camionisti gli hanno dato una mano, quando per esempio ha dovuto sostituire il telo danneggiato della sua tenda. Ma il viaggio è stata anche l'occasione per venire in contatto con culture diverse e per capire che tanti pregiudizi degli occidentali sono infondati. “A Chabarovsk ho trascorso alcuni giorni da alcuni amici mussulmani, persone eccezionali”. “Un libro su questa esperienza? Non lo so, credo di no – risponde Delvigo -. Certe emozioni è anche difficile spiegarle”.

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