Noi, sentinelle immobili davanti al Fuoco eterno

Foto: Nikolaj Korolev

Foto: Nikolaj Korolev

Le guardie del monumento al Milite ignoto, davanti al Cremlino di Mosca, si raccontano: “Ecco come trascorrono le nostre giornate sull’attenti”

Due soldati stanno sull'attenti presso le mura del Cremlino di Mosca, a guardia del monumento al Milite ignoto. I bambini li scambiano per i soldatini di piombo delle favole: "Mamma, mamma, ma sono vivi? Uno ha battuto le palpebre, è vivo!". Sono le sentinelle del Cremlino. Coloro che vegliano su uno dei luoghi simbolo della Russia. Che hanno deciso di raccontare a Rbth come si fa a non tossire durante il turno di guardia e come si comportano i cinesi di fronte al Fuoco eterno.

Sono ragazzi normali che provengono da ogni angolo del paese e a cui è toccato in sorte di prestare servizio nel reggimento presidenziale. I requisiti per essere ammessi nel reggimento sono: motivazione, diploma di istruzione media superiore, fedina penale pulita, il fatto di non essere mai stati condotti in un commissariato di polizia, condizioni psichico-morali normali, e poi, naturalmente, bella presenza: lineamenti del viso regolari, statura tra i 175 e i 190 centimetri, assenza di tatuaggi e cicatrici. Dal reggimento alcuni militari vengono poi selezionati per la compagnia della guardia speciale: sono loro quelli che vediamo stare immobili sotto le mura del Cremlino.      

Il monumento al Milite ignoto fu collocato nel giardino Aleksandrovskij Sad presso le mura del Cremlino nel 1966, per celebrare il venticinquesimo anniversario della disfatta delle truppe tedesche alle porte di Mosca. Il monumento è dedicato a tutti i combattenti caduti nella Grande Guerra Patriottica (la Seconda guerra mondiale). È conosciuto anche come il "posto numero 1" o come il "primo posto di guardia" del paese.

Una settimana vissuta sull'attenti

Il soldato semplice della prima compagnia della guardia d'onore Aleksandr Makartsev in nove mesi di servizio ha già marciato sollevando la gamba ad angolo retto per raggiungere la sua postazione per ben 150 volte. Ciò significa che nella posizione di attenti Aleksandr ha già passato un'intera settimana della sua vita. I principali errori che commettono i soldatini di piombo, racconta Aleksandr, sono mettersi a guardare una ragazza o i propri commilitoni: quando arrivano delle persone con la stessa uniforme lo si nota subito.    

Durante il periodo di servizio Aleksandr ha imparato a distinguere i russi dai turisti stranieri: "I nostri connazionali hanno volti più tondeggianti, quelli degli europei hanno tratti simmetrici e la linea delle labbra diritta. I nostri sono più sorridenti". 

A cosa pensano le sentinelle mentre stanno di guardia? Ce ne parla un compagno di Aleksandr, il soldato della prima compagnia della guardia d'onore Evgenij Ryndin: "Pensi a quanti sono stati di guardia qui prima di te, e a che cosa significa in generale il monumento al Milite ignoto. Vi è sepolto un uomo che ha sacrificato la sua vita per tutti noi. Come potremmo non restare fermi in piedi, non resistere?".

Un "selfie" accanto al Fuoco eterno

"Mi rallegro quando arrivano intere famiglie con i bambini", spiega Aleksandr. "Qualcuno viene a rendere omaggio, qualcuno piange persino. Gli anziani e le anziane di solito si fanno il segno della croce e depongono dei fiori. Fa piacere soprattutto vedere i cinesi, che conoscono le nostre usanze e si inchinano per tre volte fino a terra davanti alla tomba del Milite ignoto. Ci sono anche i ragazzi che vengono qui a farsi dei "selfie". Cercano di innervosirci, ci gridano: "Venite via con noi". Aleksandr ha già imparato a cavarsela in queste situazioni: "In quei momenti cerco di guardare in alto, di distrarre la mia attenzione dalla folla. Mi accorgo di ciò che succede, sento quello che dicono, ma non cedo".

Foto: Nikolaj Korolev

Trucchi segreti

Aleksandr mostra le mani abbronzate e poi tira su le maniche della camicia fino al gomito: lì la pelle è bianca. "Ieri a Mosca c'è stato un caldo anomalo: c'erano trentotto gradi all'ombra; qui poi il granito si riscalda, e per giunta c'è il calore della fiamma, in totale si arriva a circa cinquanta gradi. Ma non c'è niente da fare, bisogna sopportare". La sentinella ci confida qualche trucco: se una vespa si posa su di voi, non dovete assolutamente agitarvi, se ne andrà da sola. Se sentite il bisogno di tossire, toccatevi il palato con la lingua, e passerà. Starnutire si può, in silenzio. Sbadigliare e grattarsi è assolutamente vietato. 

In casi estremi, la sentinella può contare sull'aiuto di un commilitone: poco distante dal monumento al Milite ignoto sta un altro soldato di guardia. È lui che dà il segnale di allarme con il fischietto, se qualcuno improvvisamente decide di assaltare il monumento. Le sentinelle quando hanno bisogno di aiuto hanno i loro segnali segreti; non gridano "vieni qui", ma il dito indice e il pollice sullo scovolo battono contro la canna del fucile, e il soldato di guardia si avvicina alla sentinella, ad esempio per aggiustargli l'uniforme o per asciugargli il viso. I soldati imbracciano una carabina Simonov a carica automatica. I proiettili in questo tipo di carabine hanno effetti mortali fino alla distanza di un chilometro e mezzo. Eppure, come spiega Aleksandr, persino in caso di impiego delle armi le sentinelle si preoccupano della sicurezza degli astanti, evitando ogni spargimento di sangue.     

 
I soldati del Cremlino

L'uomo sotto la divisa

Si ritiene che prestare servizio nel reggimento del Cremlino sia più facile che negli altri reparti. All'interno della caserma della guardia speciale vi è persino un cinema nel quale vengono proiettati per i soldati film patriottici contemporanei. I ragazzi coltivano i loro hobby: il reggimento ha una propria orchestra chiamata "Gli ottimisti", e si organizzano uscite per andare a teatro. Eppure, spiega Aleksandr, "Qui è come nel resto dell'esercito. Fanno di noi degli uomini. Una volta isolati dalle comodità di casa nostra, dalle gioie della vita libera, non importa più chi eri prima e quanti soldi avevi". Aleksandr racconta che all'inizio tutti cercano di nascondere i propri lati negativi, ma ben presto la pasta di cui sono fatte le persone appare evidente. Sono tutti diversi: qualcuno, ad esempio, pratica il wushu; ad Aleksandr piace disegnare. Il soggetto del suo prossimo quadro sarà il cambio della guardia. Donerà il quadro a sua madre o a qualcuno dei commilitoni. Aleksandr è anche parrucchiere. I tagli di capelli che le sentinelle celano sotto i berretti sono opera sua. In caserma Aleksandr fa accomodare i suoi "clienti" in un'enorme poltrona di pelle nella quale si fece tagliare i capelli il primo presidente della Russia, Boris Eltsin: la poltrona è stata dismessa e regalata al reggimento.

Prestare servizio nel reggimento presidenziale garantisce ai soldati alcuni vantaggi. Alla fine del servizio ciascuno di loro riceve una lettera di referenze che lo aiuterà a trovare impiego. Servire nel reggimento dà ai soldati anche dei punti in più per essere ammessi negli istituti di istruzione superiore. All'Università Statale di Mosca (la più antica e più grande università tradizionale della Russia) i giovani che hanno prestato servizio vengono ammessi praticamente senza sostenere esami. Aleksandr Makartsev si avvarrà sicuramente di questa opportunità: il prossimo anno accademico presenterà la sua richiesta di ammissione all'MGU.  

Aleksandr deve servire ancora per tre mesi; oggi afferma: "Stando qui ho capito che una persona non immagina nemmeno che cosa è in grado di fare".  

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