Olga Strada (Foto: archivio personale) |
Dalle finestre all’ultimo piano del palazzo si intravedeva la grande Tverskaya, inclinata con le sue luci verso il Cremlino. Per le stanze si respirava l’odore dei colori a olio, mescolato a quello del cibo russo che borbottava in qualche pentola. Erano gli anni Sessanta. E per Olga Strada l'Urss non aveva altro volto che questo appartamento nel centro di Mosca, dove viveva il noto pittore Aleksandr Laktionov. “Ero molto piccola. Ma ho ricordi nitidi dei miei primi periodi in Russia. Ricordo una capitale maestosa, cupa, con pochissime macchine. E il calore della famiglia di Laktionov, dove ero ospite”.
Quello di Olga Strada è un nome sicuramente conosciuto a chi gravita attorno al mondo culturale russo. Organizzatrice di eventi, promotrice di mostre ed esposizioni, guru delle pubbliche relazioni nella terra di Pushkin. Negli anni ha gestito il dietro le quinte di moltissime manifestazioni, e oggi ricopre il ruolo di direttore esecutivo Russia per il Nice, il Festival del Cinema Italiano che torna a Mosca dal 9 al 15 aprile, per fare tappa poi a San Pietroburgo, dal 12 al 18 aprile. Un evento particolarmente atteso anche per la proiezione del film premio Oscar “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. “Siamo stati lungimiranti: già l’anno scorso avevamo deciso di fare uno speciale su di lui, senza immaginare che avrebbe vinto l’Oscar”. A presentare il film, nella serata del 9 aprile, l’attrice Anita Kravos.
“Quest’anno il Nice sarà un festival particolarmente ricco. Oltre a “La grande bellezza” riproporremo molti altri lavori, come “Cosimo e Nicole” di Francesco Amato e l’opera prima di Pif, Pierfrancesco Diliberto, “La mafia uccide solo d’estate”. Inoltre ci sarà un focus sul cinema napoletano: un’occasione per presentare due film di Stefano Incerti: “Gorbaciov” e “Neve””.
Inserita nella macchina organizzativa del Nice da cinque anni, Olga Strada ha osservato da vicino la lenta evoluzione del festival. “Non è cambiato solamente il festival: negli ultimi anni anche Mosca è cambiata molto. Ci siamo resi conto che la rassegna aveva bisogno di qualcosa in più: abbiamo quindi iniziato a invitare importanti volti del cinema italiano, come Valeria Solarino e Valeria Golino. Insomma, abbiamo dato a questo festival una piccola iniezione di glamour”.
Filone principale di quest’anno sarà il turismo. Una scelta non casuale, visto che il 2014 verrà ricordato come l’Anno del Turismo tra Russia e Italia. “Abbiamo cercato di scegliere dei film che possano raccontare il bel paesaggio italiano”, spiega.
Molto prima di approdare al mondo del cinema, la carriera di Olga Strada è iniziata nel settore delle pubbliche relazioni e degli uffici stampa. Il vero battesimo, poi, è arrivato con Nikita Mikhalkov, negli anni in cui il regista di “Oci ciornie” e “Sole ingannatore” frequentava l’Italia insieme a Enzo Meniconi, suo montatore di fiducia.
“A Venezia lavoravo per una società specializzata nella comunicazione legata al mondo dell’arte e del cinema - racconta -. Poi, con la caduta dell’Urss, è emerso un paese nuovo. E il fatto di conoscere il russo mi ha portato a nuove esperienze lavorative. La più importante delle quali, appunto, con Nikita Mikhalkov, che mi ha introdotto al mondo del cinema russo. Negli anni sono diventata il suo punto di riferimento in Italia”.
Un cognome importante, quello di Olga. “Il fatto di essere figlia di Vittorio Strada è sempre stato un elemento molto presente nella mia vita. Mi ha permesso di conoscere dall’interno vari aspetti di questo straordinario paese. E nel tempo sono stati moltissimi i personaggi importanti che sono passati per casa nostra: Zinovev, Sakharov, Evtushenko. Quando ancora ero al liceo, e mio padre scriveva per giornali importanti, mi veniva spesso chiesto ‘Sei la figlia di…?’. All’inizio questa cosa mi creava un po’ di insicurezza. Il timore di non essere all’altezza. Ho comunque cercato di costruirmi un percorso personale. E alla fine credo di aver raggiunto tutto ciò grazie alle mie capacità”.
Non solo cinema ed eventi, comunque. Oltre al Nice, Olga Strada sta seguendo l’organizzazione di alcune mostre, sia in Italia sia in Russia. “Abbiamo sviluppato un’intensa collaborazione con i maggiori musei russi, dall’Ermitage all’Accademia di belle arti, fino al Moma di Mosca. Attualmente sto lavorando a un’esposizione fotografica, che aprirà a maggio, dedicata ai luoghi di Roma in qualche modo legati alla Russia. Inoltre mi sto occupando del premio letterario “Bella”, dedicato alla poetessa Bella Akhmadulina. Un concorso dedicato alle poesie e ai poeti under 35. Un modo per promuovere la poesia. Che in Italia è considerata un po’ una cenerentola, nel senso che purtroppo non viene molto praticata. In Russia, invece, è apprezzata fin dall’infanzia”.
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