Calcio, la Uefa apre un'inchiesta sulla nazionale

Il match Montenegro-Russia, disputatosi il 27 marzo a Podgorica, è stato interrotto dopo che il portiere russo Igor Akinfeev è stato colpito da un petardo (Foto: Stanslav Krasilnikov / TASS)

Il match Montenegro-Russia, disputatosi il 27 marzo a Podgorica, è stato interrotto dopo che il portiere russo Igor Akinfeev è stato colpito da un petardo (Foto: Stanslav Krasilnikov / TASS)

Sotto osservazione il comportamento dei tifosi russi durante il match con il Montenegro

La nazionale di calcio russa corre il rischio di disputare le tre partite del girone di qualificazione del Campionato Europeo 2016 senza supporter sugli spalti a causa del comportamento dei propri tifosi durante la partita con la squadra del Montenegro, disputatasi il 27 marzo a Podgorica. Il match Montenegro-Russia è stato interrotto dopo che il portiere titolare della squadra russa Igor Akinfeev è stato colpito da un petardo lanciato dal settore in cui sedevano i tifosi del Montenegro.

Il portiere ha riportato delle ustioni al collo ed è stato ricoverato in ospedale. Nonostante l'infortunio di Akinfeev, la partita è comunque continuata. Al 67° minuto l’arbitro tedesco Denis Aytekin, tuttavia, si è visto costretto a far rientrare le squadre definitivamente negli spogliatoi e a interrompere il match dopo che anche il difensore russo Dmitry Kombarov era colpito da un accendino lanciato dalle tribune. L’episodio verrà valutato dalla Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo della Uefa. Per la nazionale del Montenegro si preannunciano oltre al prevedibile 0-3 a tavolino anche una possibile squalifica dello stadio di Podgorica. Sono queste, infatti, le regole previste dal regolamento disciplinare della Uefa.

Lunedì 30 marzo, tuttavia, la Uefa ha aperto un procedimento disciplinare anche nei confronti della Federazione calcistica della Russia (RFS) giacché anche i tifosi russi durante la partita contro il Montenegro avrebbero utilizzato e gettato sul campo da gioco petardi e altri oggetti. Stando all’agenzia di stampa TASS, la Federazione calcistica russa avrebbe confermato la ricezione di una lettera da parte della commissione disciplinare della Uefa. Nikolay Tolstykh, presidente della RFS, ha dichiarato che le autorità calcistiche russe sono pronte a collaborare con la Uefa nelle indagini sugli eventi del 27 marzo. "Al momento si studiano tutte le circostanze del caso e la possibilità di presentare alla Uefa tutti i documenti e i materiali necessari”, così l’agenzia TASSha riportato le parole di Tolstykh.

La minaccia di sanzioni...

Qualora la Uefa riconoscesse la colpevolezza dei tifosi russi, la decisione potrebbe avere conseguenze molto spiacevoli per tutti gli appassionati di calcio in Russia. Il fatto è che nell’estate del 2012, la Uefa aveva sanzionato la RFS con una multa di 120mila euro e la sottrazione di sei punti nelle qualificazioni del Campionato d’Europa 2016 a causa del comportamento inadeguato dei tifosi russi durante la partita Russia- Repubblica Ceca (4:1), nella fase a gironi del Campionato europeo. La Federazione calcistica della Russia aveva presentato ricorso, che era stato in parte accolto: la Uefa aveva sostituito la sanzione, consistente nella sottrazione dei punti, con la conduzione di tre partite, da giocare in casa, con gli spalti completamente vuoti. Alla RFS era stato dato come periodo di prova il ciclo di selezione del Campionato europeo 2016. Ora, a causa di questo episodio avvenuto durante il periodo di prova, la sanzione potrebbe venire definitivamente applicata.

...e la speranza in un verdetto mite

Valery Fedoreev, responsabile delle pratiche relative al diritto sportivo presso lo studio CMS, ritiene che la Russia riuscirà a evitare una sanzione dura. "Le sanzioni del codice disciplinare della Uefa non sono formulate in maniera molto chiara. Chiamata a decidere, la Uefa dovrà partire dalla gravità dell'atto. Se sono stati lanciati dei petardi, allora è probabile che venga disputato un match a porte chiuse, ma non di più. Ho assistito alla partita e devo ammettere che non ho visto nulla di così grave nel comportamento dei nostri tifosi da richiedere la conduzione di diverse partite con gli spalti vuoti”, ha dichiarato Fedoreev in un'intervista a Gazeta.ru.

Artur Grigoryants, presidente della Commissione Disciplinare della RFS, ritiene che l'attuale situazione di confusione si sarebbe potuta evitare qualora l’arbitro avesse immediatamente fermato il gioco. "In base al regolamento, la Uefa ha il diritto di farlo [di sanzionare la RFS - N.d.E.]. Non capisco tuttavia perché il gioco sia ripreso dopo l'incidente con Akinfeev, a pochi secondi dall’inizio del match. Non è una pratica tipica della Uefa né della Fifa. Non ha nessun senso", ha osservato Grigoryants in un'intervista a Rossiyskaya Gazeta.

L’articolo è stato redatto sulla base di materiali tratti da TASSRossiyskaya Gazeta e Gazeta.ru

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