Volti Mondiali

Il portiere Igor Akinfeev (Foto: Imago)

Il portiere Igor Akinfeev (Foto: Imago)

In Brasile la Russia di mister Capello giocherà da perfetta sconosciuta. Nessun vip. Nessun fuoriclasse che indossi maglie straniere. Rbth ha però individuato i giocatori chiave della nazionale che vale la pena seguire

Al campionato mondiale di calcio in Brasile la Russia parteciperà da "perfetta sconosciuta". Nella sua rosa non vi è un solo calciatore che giochi all'estero. E, ad eccezione del commissario tecnico Fabio Capello, la squadra non ha personaggi famosi. Ciò non impedisce ai tifosi russi di contare almeno sulla vittoria nella fase a gironi. Rbth ha individuato i giocatori chiave in ciascun reparto della nazionale russa che vale la pena di seguire con particolare attenzione.

Igor Akinfeev (portiere)

Leggendo i numeri di Igor Akinfeev si potrebbe pensare che abbia già una quarantina d'anni. Oltre quattrocento partite giocate con il CSKA, quasi settanta presenze in nazionale, cinque titoli di campione della Russia, una coppa UEFA e un lungo elenco di tutti i record nazionali possibili e immaginabili.  

Qualche anno fa ad Akinfeev si era seriamente interessato il Manchester United. Peter Schmeichel di recente ha confermato che Sir Alex Ferguson aveva visto in lui l'erede di Edwin van der Sar. Poi però il portiere russo si ruppe i legamenti crociati e il suo trasferimento saltò.

Igor debuttò nel calcio professionale a sedici anni; a diciassette era già il portiere titolare del CSKA e portò la squadra alla prima vittoria in campionato dopo un digiuno che durava da molti anni.  Da allora è diventato un giocatore simbolo e il capitano di uno dei club più forti della Russia; in nazionale ha ceduto il posto da titolare solo se costretto dagli infortuni, che purtroppo non sono mancati.  Akinfeev si è rotto due volte i legamenti crociati del ginocchio, ma è sempre riuscito a tornare ai massimi livelli.   

È curioso il fatto che Igor, nonostante tutti i suoi attributi regali, abbia partecipato una sola volta da titolare a un importante torneo internazionale. Ma che torneo: Akinfeev fu il numero uno dei russi agli Europei del 2008, quando la squadra di Guus Hiddink arrivò in semifinale.  

Quattro anni dopo, ripresosi da un grave infortunio, partecipò agli Europei come secondo portiere dopo il titolare Vjacheslav Malafeev, ma in Polonia la nazionale russa non superò la fase dei gironi.

Sergei Ignashevich (difensore)


Foto: Imago

In Russia fin dall'epoca sovietica vige una tradizione: al termine della stagione la Federazione nazionale di calcio compila una lista dei trentatre migliori giocatori del paese, tre per ogni posizione. Dal 2001 nel novero dei migliori difensori centrali Sergei Ignashevich figura immancabilmente al primo posto: il suo è un record assoluto.

Sergei esordì nel club moscovita Torpedo, ma divenne un giocatore di prima qualità nelle file di un'altra squadra della capitale, il Lokomotiv, con il quale vinse il suo primo titolo di campione di Russia.  L'acquisto di Ignashevich alla fine del 2003 fu uno dei maggiori successi dei selezionatori del CSKA. Pur non essendo altissimo per il suo ruolo, con il suo metro e ottantasei Ignashevich ha il talento di saper trovare con straordinaria facilità la propria posizione.  Inoltre, Sergei sa colpire molto bene di testa anche nell'area di rigore avversaria, dove si sposta quando la sua squadra batte una punizione, ed è anche un buon rigorista. Nella sua carriera ha segnato più di cinquanta reti. Nella nazionale russa non ci sono alternative a questo veterano trentaquattrenne, il cui principale difetto è la scarsa velocità.  

Alan Dzagoev (centrocampista)


Foto: Lori/Legion Media

Nella nazionale russa non c'è un altro giocatore di cui la stampa europea abbia scritto così tanto. Alan Dzagoev ha sempre figurato nelle liste dei giovani calciatori europei di maggior talento; ancora oggi, come in passato, gioca nel CSKA.  Questo campionato del mondo, probabilmente, sarà decisivo per la carriera del calciatore.  

Nella finale della Coppa di Russia nel 2011 Dzagoev, scontento per essere stato sostituito, insultò il commissario tecnico del CSKA Leonid Slutskij. Il giocatore divenne una riserva e fu persino messo in vendita dal suo club. L'incidente si risolse quando Alan porse le sue scuse all'allenatore.  

A diciassette anni Dzagoev già segnava a tutto spiano da titolare del CSKA e festeggiava la sua prima grande vittoria, quella della Coppa di Russia. Già allora lo corteggiavano ora il Tottenham, ora il Chelsea. Alan però ha preferito restare nella squadra dell'esercito, anche se non tutti gli allenatori lo hanno voluto come titolare, anzi.  

Dzagoev ha tutte le qualità del classico numero dieci del calcio: velocità, dribbling, buon tiro, visione di gioco e istinto del goal.  A tutti questi pregi fa però da contraltare un grave difetto: l'impulsività e l'incapacità di controllare le proprie emozioni nelle situazioni difficili.  Nella sua carriera ha abbandonato il campo in cinque occasioni, e ogni volta ai suoi gesti sono seguiti scandali e pesanti sanzioni.    

Si sospetta che proprio questa sua irascibilità impedisca ad Alan di diventare titolare nella nazionale allenata da Fabio Capello.  Il CT italiano, amante dell'ordine e della disciplina, in passato in qualche match non ha convocato affatto Dzagoev, e alla vigilia dei mondiali non gli ha dato molto spazio in campo.

Aleksandr Kokorin (centravanti)


Foto: Imago

Il ventitreenne attaccante della Dinamo Mosca è uno dei calciatori della nazionale russa che probabilmente i selezionatori dei principali club europei seguiranno in Brasile con maggiore attenzione. Aleksandr Kokorin ha tutte le carte in regola per diventare una stella del calcio.

Kokorin in nazionale è il detentore di un record: il 6 settembre 2013 ha segnato un goal al Lussemburgo già al ventunesimo secondo di gioco. Quella rete è stata la più veloce nella storia della nazionale.


A diciassette anni Kokorin divenne titolare della Dinamo. Ma la fama e i primi soldi guadagnati non ebbero un buon effetto su di lui: in tutto il 2010 non segnò neppure un goal.  Già nella stagione successiva, però, venne riconosciuto come miglior giovane calciatore del paese. Poi è diventato più costante: in ciascuna delle ultime due stagioni Kokorin ha segnato una decina di goal.

Kokorin, ribattezzato "il Justin Bieber russo" per la sua somiglianza con il cantante pop, aveva già partecipato con la nazionale agli Europei del 2012, entrando persino in campo grazie a una sostituzione. Con Fabio Capello, tra l'altro, Aleksandr sta giocando molti più minuti di quanto non facesse con Dick Advocaat.

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