Massimo Quarta sul palco con Bashmet

Il violinista Massimo Quarta.

Il violinista Massimo Quarta.

: Aleksej Molchanovskij
Il violinista italiano ha partecipato per la seconda volta al Festival internazionale delle Arti di Sochi. Seduto in sala anche il Presidente Putin. “Il pubblico russo regala sempre grandi emozioni”

“La prima volta che incontrai Bashmet, a Bologna, mi stupii quando mi chiese più volte cosa ne pensavo di ciò che stavamo suonando e se mi piaceva. Mi sorpresi del fatto che un musicista del suo calibro fosse desideroso di avere un’opinione diversa dalla sua, disponibile a cambiare il proprio punto di vista. È una cosa straordinaria”. Il 17 febbraio il violinista Massimo Quarta ha partecipato per la seconda volta al Festival internazionale delle Arti di Sochi, organizzato dal violista e direttore d’orchestra russo Yurij Bashmet. Tra gli ospiti in sala, anche Vladimir Putin. “Mi avevano detto che mi sarei ritrovato vicino a Putin – racconta Quarta, che al festival ha partecipato con un assolo di violino con orchestra -, pensavo stessero scherzando. Ma quando ho visto che era seduto poco lontano da me, è stata una grande emozione. Abbiamo incrociato lo sguardo più volte”.

Il festival si è aperto con lo spettacolo “Non lasciare il tuo pianeta”: un omaggio a “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupery, accompagnato da un assolo teatrale di Konstantin Chabenskij realizzato con l’Orchestra da camera di solisti di Mosca, diretta dallo stesso Bashmet. “Lo spettacolo è stato assolutamente incredibile – racconta Massimo Quarta -. La musica era eccezionale, ero davvero entusiasta di essere qui. E Chabenskij, che fino ad ora non conoscevo, si è rivelato fantastico: tenere la scena per quasi due ore da solo, è stato qualcosa di speciale! Mi ha emozionato molto”.

Per Quarta era la seconda esperienza a Sochi: aveva già partecipato al Festival internazionale delle Arti nel 2014 e quest’anno Bashmet gli ha chiesto di suonare lo stesso brano di allora.

Il violista e direttore d'orchestra russo Yurij Bashmet. Fonte: Aleksej MolchanovskijIl violista e direttore d'orchestra russo Yurij Bashmet. Fonte: Aleksej Molchanovskij

“Ho suonato diverse volte con i Solisti di Mosca e con Yurij. Il pubblico è incredibile, molto caldo: si gode lo spettacolo, non nasconde i propri sentimenti. E tutto ciò è molto importante per un musicista quando sale sul palco: significa che ciò che stiamo suonando arriva dritto al cuore della gente. E quando mi esibisco in Russia provo sempre questa stessa sensazione. Mi piace suonare per questo pubblico”.

Oltre a Sochi, Quarta si è esibito anche a Mosca, San Pietroburgo e Yaroslavl.

“Tra i grandi della musica russa adoro naturalmente Stravinskij, Musorgskij, Rimskij-Korsakov – dice -. Ma se dovessi scegliere, allora citerei Chajkovskij: quando ascolto un suo pezzo, una sinfonia o ogni volta che suono Concertante o quartetto d'archi o sestetto 'Souvenir de Florence', mi chiedo come sia stato possibile che questo compositore avesse una tale creatività in termini di idee, melodie e modo di comporre per il violino e gli altri strumenti. Lo schiaccianoci, il Lago dei Cigni: è tutto così fantastico!”.

Massimo Quarta ha iniziato lo studio del violino a undici anni presso il Conservatorio "Schipa" di Lecce. Vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il concorso internazionale di violino "N. Paganini" di Genova, si è esibito sui più prestigiosi palcoscenici internazionali e ha lavorato con i più importanti direttori come Yurij Temirkanov, Myun Wun Chung, Daniele Gatti, Vladimir Yurowsky e altri. È considerato uno dei piú importanti violinisti della sua generazione.

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