Com’è cambiata la vita degli studenti russi in tempo di crisi

Chi è fortunato può contare su una borsa di studio o sull’aiuto dei genitori. Ma il prezzo degli affitti, dei trasporti e dei generi alimentari continua ad aumentare. Ecco come la crisi ha cambiato le abitudini degli universitari russi


Fonte: archivio personaleFonte: archivio personale

Viktorya, Petrozavodsk 

“A Petrozavodsk non esistono particolari benefit per gli studenti, a eccezione della piscina dell’università dove abbiamo diritto a degli sconti. Si può lavorare, ma dopo lo studio non ti resta quasi tempo e quindi, purtroppo, si è costretti a ricorrere ai genitori. Io fabbrico dei ciondoli e riesco a racimolare qualcosa vendendoli e do anche lezioni private. Non ho notato una grande differenza ora che c’è la crisi: le borse di studio sono state diminuite di poco, di circa mille rubli. I generi alimentari sono aumentati, ma sto sempre attenta alle offerte e cerco di comprare tutto a prezzo scontato. Quello che mi ha colpito di più è l’aumento del prezzo dei biglietti ferroviari per l’estero. In gennaio io e una mia amica siamo andate in Finlandia e in Svezia. Immaginavo di trovare dei prezzi alti in quei Paesi, ma non fino a questo punto: una tavoletta di cioccolato costava 300 rubli!”.

La maggior parte degli studenti russi ha a disposizione dei posti gratuiti nelle università: lo Stato si fa carico delle spese universitarie ed eroga ai ragazzi una borsa di studio. La borsa di studio minima è di 1.340 rubli al mese. A loro discrezione i singoli atenei possono aumentare l’entità della borsa


Fonte: arhivio personaleFonte: arhivio personale

Andrej, Kazan 

“Ho una borsa di studio di 2.300 rubli. Non ho nessun benefit, ma so che esistono delle borse di studio “sociali” per studenti meritevoli provenienti da famiglie poco abbienti. Noi studenti abbiamo diritto all’ingresso gratuito o a prezzo ridotto in molti musei e questa è un’ottima cosa. Negli ultimi due anni la situazione è senz’altro cambiata. Dal punto di vista economico è peggiorata dal momento che le entrate sono rimaste le stesse, mentre le spese sono aumentate di un terzo. L’andamento delle nostre borse di studio è strano: l’anno scorso erano aumentate e oggi sono di nuovo diminuite”.

 

Fonte: archivio personale Fonte: archivio personale

Ella, Vladikavkaz

“All’Università statale dell’Ossezia del Nord a quanto mi risulta non esistono benefit per gli studenti, ma per il vitto e i trasporti spendiamo esattamente come tutte le altre persone che hanno un lavoro e uno stipendio. La borsa di studio la ricevo regolarmente, ma non ho altre entrate e non faccio nessun lavoretto. I soldi che ricevo li spendo per il cibo, i trasporti, i detersivi e i prezzi per tutte queste cose, soprattutto per i generi alimentari, aumentano ogni giorno, mentre la borsa di studio resta sempre uguale. Quindi sono costretta a risparmiare e a limitare al massimo le spese. Dall’inizio della crisi le borse di studio non sono diminuite, ma non sono neppure aumentate, e continua a non esserci nessun benefit come prima”.

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Aleksej, Mosca

“Quando ho fatto l’esame di ammissione per la magistrale, a causa della forte concorrenza non sono riuscito ad avere il posto gratuito, anche se ho superato entrambi gli esami con il massimo dei voti. I miei genitori mi aiutano a pagarmi gli studi. Contemporaneamente faccio uno stage da Ernst & Young dove ricevo uno stipendio. Quando trascorri intere giornate al lavoro, sei costretto a mangiare in ufficio e molti soldi se ne vanno nel cibo. Quanto ai benefit, a Mosca l’abbonamento dei mezzi pubblici ha un prezzo molto ridotto per gli studenti e questo consente di risparmiare parecchio. Ma sulle navette l’abbonamento non si può usare e io le prendo spesso. Mi è difficile confrontare il periodo prima della crisi con quello attuale perché ai tempi “d’oro”, quando un dollaro costava 30 rubli, non lavoravo e non avevo nessuna occupazione e quindi ora le mie entrate sono maggiori. Sicuramente c’è stata un’impennata dei prezzi. E il contrasto lo si nota chiaramente quando si viaggia: prima io e i miei amici potevamo acquistare un viaggio a Cipro di due settimane per 27mila rubli, mentre ora con la stessa cifra è già tanto se si riesce ad avere un biglietto di andata e ritorno per Baku”.

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