La discesa del Fuoco Santo: un miracolo per gli ortodossi

Worshippers reach out to touch candles with Holy Fire during an Orthodox Easter service at the Christ the Saviour Cathedral in Moscow, Russia

Worshippers reach out to touch candles with Holy Fire during an Orthodox Easter service at the Christ the Saviour Cathedral in Moscow, Russia

Reuters
La cerimonia della Santa Luce è una tra le più travolgenti e suggestive e simboleggia il legame tra la Russia e la Terra Santa. Una tradizione storica che si ripete ogni anno il Sabato Santo alla vigilia di Pasqua

Liturgia di Pasqua nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Fonte: ReutersLiturgia di Pasqua nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Fonte: Reuters

Ogni anno gli ortodossi esultano all’idea che "l’Apocalisse sarà rinviata a un’altra data". In Russia, secondo un’opinione diffusa nella comunità ortodossa, esiste un modo sicuro per accertarlo: se a Gerusalemme il Sabato Santo alla vigilia di Pasqua (quest’anno cade il 15 aprile e la Pasqua il 16) il Fuoco Santo non discenderà avrà inizio l’Apocalisse. Ma se il fuoco discenderà, l’umanità avrà a disposizione almeno un altro anno di vita fino alla prossima Pasqua.

Un vero miracolo ortodosso

La cerimonia della discesa del Fuoco Santo ha luogo nella Chiesa della Resurrezione di Gerusalemme presso il Santo Sepolcro ed è considerata un miracolo riservato solo agli ortodossi.

Non esistono spiegazioni teologiche sulle ragioni per cui simili miracoli non possano riguardare anche i cattolici. Si tratta di una tradizione storica. Ma come mai tale tradizione appartiene solo agli ortodossi e perché solo con loro si realizza il miracolo della discesa del Fuoco Santo?

Le prime testimonianze sull’apparizione del Fuoco Santo risalgono al IV secolo, allora veniva definito “Santa Luce”. Esso simboleggia la luce che aveva illuminato il Sepolcro del Signore dopo la resurrezione di Cristo. Il miracolo viene menzionato da antiche fonti arabe. Nella chiesa di Gerusalemme nei primi secoli del cristianesimo esisteva il rito della benedizione e dell’accensione serale di una lucerna prima della funzione pasquale. Tale consuetudine si è trasformata progressivamente nella cerimonia del “miracolo del Fuoco Santo”. Oggi, nel giorno del Sabato Santo, il patriarca ortodosso di Gerusalemme e il patriarca armeno raggiungono insieme il punto nella cripta della Chiesa della Resurrezione dove è situato il Santo Sepolcro e pregano insieme. La fiamma, secondo i credenti, illumina le lampade appese sopra il Sepolcro. Il patriarca ortodosso e il patriarca armeno accendono gli stoppini delle candele dalle lampade e vanno incontro ai fedeli. Di solito questa cerimonia si compie tra le 3 e 4 del pomeriggio secondo il fuso orario di Mosca.

Fedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: ReutersFedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: Reuters

La cerimonia religiosa più travolgente

Va sottolineato che la cerimonia del Fuoco Santo viene trasmessa dalla televisione russa. Si tratta di una delle cerimonie più travolgenti e suggestive che si possano immaginare. La Chiesa della Resurrezione è gremita fino all’inverosimile di pellegrini provenienti da diversi paesi; molti credenti, primi fra tutti quelli delle chiese del Medio Oriente gridano, invocando Gesù, issati l’uno sulle spalle dell’altro, e protendono le loro candele perché vengano accese. Prima della cerimonia tutte le candele nella cripta vengono spente e quindi comincia la lunga, talvolta estenuante, attesa del miracolo. Le scintille che compaiono sopra il Santo Sepolcro sono un’avvisaglia delle fiamme che stanno per accendersi, simili a lampi di luce (anche nella diretta televisiva sono visibili nel buio della chiesa). Quando il patriarca ortodosso e il patriarca armeno escono dalla cripta portando il “Fuoco Santo” l’agitazione si fa ancora più febbrile e tutti cercano di accendere le proprie candele da questo fuoco e anche di passare le mani e il viso sopra la fiamma, che si ritiene non ustioni per i primi 10 minuti. Senza dubbio è difficile descrivere quanto avviene come una tradizionale liturgia, ricorda piuttosto certe funzioni suggestive e piene di pathos che avvengono nelle chiese protestanti.

Alla cerimonia del Fuoco Santo partecipano attualmente i dignitari del Patriarcato di Gerusalemme, della Chiesa apostolica armena e anche delle chiese copta e siriana. I sacerdoti cattolici poterono prendervi parte solo fino al XII secolo, in seguito i crociati vennero cacciati da Gerusalemme. L’episodio del fuoco che non discendeva è legato proprio al momento in cui i crociati prima di Pasqua avevano interdetto l’ingresso nella Chiesa della Resurrezione agli ortodossi e solo quando il re intimò di ammettere nella chiesa gli ortodossi la fiamma ricomparve. Nel XVI secolo lo stesso fatto si ripeté con i rappresentanti della Chiesa armena: anche a loro la fiamma non si accendeva e comparve solo quando le altre chiese ortodosse vennero ammesse nella basilica (secondo la leggenda una tempesta di lampi colpì una colonna della basilica e le candele si accesero). Nel XIII secolo Papa Gregorio IX sconfessò il miracolo del Fuoco Santo.

Fedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: Reuters\n<p>Fedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: Reuters</p>\n
Fedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: Reuters\n<p>Fedeli alla cerimonia di accensione del Fuoco Santo a Gerusalemme. Fonte: Reuters</p>\n
 
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I cattolici non credono al miracolo

I cattolici non credono al miracolo del Fuoco Santo e non ne riconoscono l’autenticità, ritenendo che si tratti di una normale cerimonia di accensione delle candele portate dai fedeli per celebrare la Pasqua (la posizione ufficiale del Vaticano è attualmente neutra). Periodicamente divampano delle diatribe anche tra gli ortodossi sull’autenticità del miracolo che avviene a Gerusalemme. In particolare, in Russia il diacono e opinionista Andrej Kuraev nei suoi articoli ha alluso alla possibilità che sia il patriarca di Gerusalemme a servirsi di un accendino per assicurarsi che la fiamma si accenda ogni volta nel momento stabilito affinché la tradizione continui.

Negli anni 2000 per i russi il Fuoco Santo aveva acquisito un significato speciale. Nella coscienza della gente questo miracolo rappresentava una conferma della verità della fede ortodossa nel suo complesso e anche dell’opportunità di celebrare la Pasqua secondo un calendario diverso da quello cattolico. Inoltre, oggi il Fuoco Santo simboleggia il legame tra la Russia e la Terra Santa. Dal 2003 la Fondazione Andrej pervozvannyj fa pervenire in Russia in aereo la Santa Luce nello stesso giorno in cui si accende, ossia il Sabato Santo. Il fuoco protetto da una speciale lampada viene consegnato al patriarca nella Cattedrale di Cristo Salvatore, la chiesa ortodossa più importante di Mosca. Da lì viene portato in pellegrinaggio in diverse regioni russe e nelle chiese da questo fuoco vengono accese le tradizionali candele rosse pasquali. Si ritiene che questo fuoco non ustioni e che curi le malattie.

Roman Lunkin è dottore di ricerca, direttore del Centro di studi religiosi dell’Istituto europeo dell’Accademia delle Scienze russa

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