Erik Groz, un ragazzo californiano, si immerge nella fonte battesimale nel lago di Ostankino a Mosca.
: Asya ChoUna coda di gente lunga quasi settecento metri. I volti seri e l’asciugamano in mano. Sono tutti pazientemente in fila davanti alla scaletta di legno che conduce al foro a forma di croce realizzato nelle acque del lago ghiacciato di Ostankino, a nord di Mosca. L’attesa sarà di due o tre ore. Ma non importa. La gente attende paziente il proprio turno per una rapida immersione nelle acque gelide. Come ogni anno infatti nella notte tra il 18 e il 19 gennaio in tutta la Russia migliaia di fedeli partecipano alle celebrazioni dell’Epifania ortodossa, immergendosi tre volte in un buco a forma di croce realizzato nel ghiaccio.
L’orologio segna le quattro del mattino e la temperatura dell’aria è di cinque gradi sotto zero. Alcuni studenti stranieri, accorsi per ammirare la potenza e la straordiniarietà del rito, si stupiscono della forza e del coraggio di queste persone. Tutto intorno, squadre di soccorritori seguono le operazioni di immersione, pronti a intervenire nel caso in cui qualcuno si sentisse male.A Mosca hanno partecipato al rito dell’Epifania oltre 102mila persone. Lo ha riferito l’agenzia stampa Moskva. In totale sono stati 59 i luoghi adibiti alle immersioni, dove sono stati allestiti 121 punti riscaldati. Circa 770 invece gli uomini del pronto intervento che hanno sorvegliato il rito“Che fila lunghissima!”, dice stupito un ragazzo, tirando fuori dalle tasche il cellulare per immortalare l’incredibile scena. A pochi metri da lui alcuni uomini bevono della vodka per scacciare il freddo. “È la strada che conduce a Dio e che lava via tutti i peccati”, commenta uno dei due signori, reggendo il mano il suo bicchierino.
Erik Groz, un giovane nato in California e cresciuto alle Hawaii, trasferitosi a Mosca quattro anni fa, arriva alle prime luci del mattino. “Queste persone sono davvero così credenti?”, si chiede con un misto di stupore e ammirazione. Anche lui si prepara per l’immersione. “Sapevo che ogni anno si tiene questo rito – racconta -. E questa volta mi sono deciso a provare, perché mi sembra un’occasione interessante per provare qualcosa di nuovo”.
Erik Groz, un ragazzo californiano, vicino alla fonte battesimale del lago di Ostankino a Mosca. Fonte: Asya Cho
I movimenti di chi si immerge sono sempre gli stessi, ripetuti in sequenza nel modo più veloce possibile prima di poter tornare finalmente al caldo: la gente si toglie rapidamente i vestiti, scende lungo la scaletta di legno verso le acque gelide, inspira velocemente e si immerge tre volte. Appena esce dall’acqua, ecco che entra subito la persona successiva.
Sad arriva dal Senegal. Nel suo Paese d’origine l’inverno praticamente non esiste. È accorso ad ammirare questo rito insieme ad Anurud Tkhero, dallo Sri Lanka. Entrambi studiano alla facoltà di filologia dell’Università dell’Amicizia dei Popoli di Mosca e sono intenzionati a immergersi nella fonte battesimale insieme ai loro amici russi.
Sad, un ragazzo senegalese, partecipa al rito russo dell'Epifania. Fonte: Asya Cho
Dai corpi che escono dall’acqua ghiacciata si alza un denso vapore. La gente corre ad asciugarsi e a vestirsi, spesso con i piedi nudi perché le ciabatte affondano nella neve e rendono difficili i movimenti. In breve tempo arriva il turno di Sad. Si immerge e riemerge con la faccia paonazza. L’euforia e la gioia sono alle stelle. La sensazione di freddo viene rimpiazzata da un senso di benessere. “Lo farei ancora”, urla, ridendo, mentre si avvia a vestirsi.
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